Capitolo 15

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"Dai Fanny, muoviti, ci stanno aspettando al bar per partire insieme" strillò mia madre dal piano di sotto. Ero pronta ma volevo rimandare questo momento più tardi possibile. Oggi, sfortunatamente, avrei conosciuto Diandra e, sicuramente, non le avrei fatto passare venti giorni in tranquillità.

"Ciao Fanny, quanto tempo che non ci vediamo" disse il padre di Vin abbracciandomi.
L'ultimo periodo avevo evitato tutte le cene e i week-end con loro nella casa al mare solo per evitare Vin.
"Ciao Fanny" disse stringendomi in un lungo abbraccio perché sapeva che davanti ai nostri genitori non avrei fatto scenate.
"Ciao Vin"
Mi guardai attorno ma di Diandra non c'erano tracce.
"Il solito?" Ci chiese il barista a me e Vin
"Si" risposi con un filo di voce e con mille ricordi che mi frullavano in testa.

Dopo aver fatto colazione ed esserci divisi nella macchina, partimmo per la casa al mare. Il caso volle che io e Vin eravamo nella stessa macchina, da soli.
"Non viene la tua ragazza?" Chiesi prima di salire in auto
"No, arriva alla Vigilia di Natale"
Bene, almeno tre giorni in tranquillità, senza di lei.
Il viaggio con Vin era abbastanza silenzioso e ciò mi faceva sentire a disagio.
Alla radio partì la nostra canzone e d'istinto, quando si sentiva "Ci avrei scommesso su noi due, una vita intera sempre in due, e ci avrei scommesso su noi due e, invece ognuno per le sue", andai ad alzare il volume ma lui aveva avuto la mia stessa intenzione e le nostre mani si toccarono provocandomi mille brividi.
Vidi che lui si agitò mentre ritraeva la mano e mi disse "La vuoi smettere di evitarmi?"
"Non ti sto evitando Vin"
Sospirò e continuò "Hai ricevuto i fiori?"
"Si Vin, grazie"
"Ti sono piaciuti?"
"Si Vin"
"Grazie anche per la colazione" continuai dopo un po'
"È il minimo Fanny. Voglio riconquistarti e ce la metterò tutta"
Non devi riconquistarmi Vin sono già tua, ma ciò lo tenni per me.

Un maledetto numero che contaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora