Capitolo 12

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Mentre aspettavo la mamma di Vin che finisse la visita scrissi un messaggio a lui
"Parto col dirti che ti sei rivelato una grandissima merda. Hai fatto di tutto per farmi innamorare di te, ci sei riuscito alla grande e quando hai avuto la conferma di ciò avevi la certezza che avrei perdonato tutte le tue cazzate. Ti stai lavando le mani alla prima difficoltà seria che abbiamo avuto. Avevo pianto tra le tue braccia per un NOSTRO errore e tu ti sei fatto vedere spensierato e felice con un'altra ragazza mentre io mi prendo tutte le conseguenze del NOSTRO errore. Per cambiare appartamento con me, ho dovuto lottare e ora congratulazioni, goditi la tua nuova casa, spero che lei ti ami davvero e che insieme a lei riuscirai ad essere te stesso.
Ti ho amato e mi piace pensare che anche tu mi hai amato quasi quanto io amavo te. Sono stata bene con te, tra alti e bassi, forse più bassi che alti, ma mi hai fatta sentire giusta e non ci era mai riuscito nessuno. Forse non è questo il nostro momento o forse non è questa la nostra vita insieme. Non rimpiango nulla di quello che ho passato con te. Sono contenta per te, ti auguro tutto il meglio di questo mondo e spero che lei per te lo sia. Lei è bellissima, complimenti. Spero solo che il risultato del test sia negativo. Buona nuova vita Vin."
Scrissi questo poche righe piangendo aspettando una risposta da parte sua che non tardò ad arrivare.
"Avrei voluto dirtelo, non credevo che mi vedessi con lei ieri sera. Sabato mi trasferisco"
Dopo quel messaggio che fece crollare ancora più il mio umore, stranamente riuscii a non far trapelare le mie emozioni ma dentro stavo morendo.
Il fatto che non aveva per niente tenuto conto che potevo essere incinta mi fece arrabbiare, molto. Nella sua risposta non ha scritto niente su quell'argomento tanto da farmi capire  che se il test fosse positivo, dovevo crescere il nostro figlio da sola.

Erano passati venti giorni da quella sera. Avevo riniziato ad uscire con il solito gruppo. Di Vin nessuno aveva notizie ed a me stava bene così.
Al ventesimo giorno dalla nostra rottura finalmente mi era tornato il ciclo e quindi ciò significava essere fuori dal pericolo 'crescere un figlio che non hai voluto da sola'.
Mi ero promessa di aver comunque fatto il test alla fine delle mestruazioni per essere sicura.
Stranamente stavo bene, non l'avevo presa malissimo la nostra rottura. Si, piangevo tutte le sere ma fortunatamente mangiavo e non vomitavo.

Al ventisettesimo giorno avevo trovato il coraggio di fare il test. Avevo letto le istruzioni tre volte.
Mi incamminai verso il bagno della mia camera e sette minuti dopo rilessi le istruzioni guardando il test, negativo. Un sospiro di sollievo uscì dalla mia bocca. Non volevo assolutamente crescere un figlio a diciannove anni da sola quando dovevo ancora crescere io, però, sapere che quel figlio poteva essere di Vin mi tranquillizzava perché avrei sempre voluto avere una famiglia con lui.

Un maledetto numero che contaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora