Capitolo 19

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"Dai Fanny, devi muoverti, altrimenti non ci faranno entrare"
Questa sera abbiamo deciso di andare a festeggiare la fine dell'anno e l'inizio del nuovo in una discoteca vicino casa, solo io e lui.
Vin entrò nella mia camera mentre mi stavo mettendo le mie scarpe nero con il tacco, avevo optato per un abito dorato a spalline con i brillantini, era davvero bello.
"Non uscirai così Fanny, scordatelo"
"Invece si Vin, andiamo, sono pronta" dissi infilandomi il mio cappotto
"Fanny ho detto che così non uscirai" disse prendendomi per il polso
"Vin, non sei il mio ragazzo, mi vesto come voglio"
Sospirò e finalmente si decise a seguirmi però il suo umore era cambiato.
"Comunque, anche se fossi stato il mio ragazzo sarei uscita lo stesso così" dissi prendendolo sotto braccio
"Non mi piace che non mi ascolti. Sei propria una bambina"
"Hai ragione papà, non ascolto mai nessuno io"
"Non chiamarmi papà"
"Ma sei vecchio, come dovrei chiamarti?"
"Amore, dovresti chiamarmi amore, suona così bene detto da te"

"Fanny vado a prendere da bere, non muoverti da qui"
"Si papà" risposi ottenendo uno sguardo infuriato da parte sua.
Stavo aspettando che Vin tornasse con i nostri cocktail ma sentii qualcuno chiamarmi.
"Ciao Cris" il mio compagno universitario era lì. Mi aveva invitato a trascorrere l'ultimo giorno dell'anno con lui ma io l'avevo liquidato con la scusa di trascorrerlo in famiglia.
"Come stai? È da tanto che non ci vediamo"
"Bene bene" solo solo dieci giorni che non ci vediamo e, ogni giorno mi invii messaggi chiedendomi come vanno le mie vacanze.
"Ti va di ballare?"
Mi guardai attorno alla ricerca di Vin, ma il locale era pieno.
"Si, va bene"

"Solo dieci minuti al nuovo anno" disse il dj.
"Scusa Cris, devo andare" lo salutai con un bacio sulla guancia.
Cercai Vin per tutto il locale ma non c'era così andai fuori per trovarlo.
Lo vidi seduto su un muretto con un cocktail in mano che guardava il panorama.
"Vin" sussurrai appena tanto da non essere sicura che mi avesse sentito.
"Ehi!" si girò verso di me asciugandosi una lacrima.
"Che fai?" chiesi sedendomi vicino a lui.
"Guardo il panorama e penso, tu?"
"Ti cercavo"
Lui si alzò e si allontanò da me ma io lo fermai prendendolo dal polso.
"Che succede Vin?"
"Ti ho visto che ballavi con lui. Chi è? Il tuo nuovo ragazzo?"
"No Vin, è un mio compagno l'università" dissi quando in realtà volevo solo ridere e poi abbracciarlo.
"Ho visto come ti guardava Fanny. Non prendermi in giro"
"Vin, mi guarda come io guardo te. Che posso farci?"
"Vai da lui Fanny"
"No Vin. A me non importa di lui, lo sai. Smettila di essere geloso anche quando sai che come amo te non amerò mai nessuno"
"Mi sono stufato di stare male Fanny" dissi mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Anch'io Vin"
"Ho paura che tu troverai qualcuno migliore di me"
"Non succederà mai" dissi avvicinandomi a lui
Da dietro si sentii il contro alla rovescia.
Dieci...
"Non voglio più perderti piccola"
Nove...
"Non succederà più"
Otto...
"Nessun'altra sarà capace di prendere il tuo posto, tu sei tu. Nessuna è capace di farmi ridere come lo sei tu. Sei l'unica capace di amarmi. L'unica che mi fa sentire dentro una bolla, l'unica che mi fa dimenticare tutte le cose brutte. Tu sei un'altra cosa e, pure se sei uno sbaglio, tu sei il mio sbaglio giusto"
Sette...
Sei...
Cinque...
"Ti amo Vin"
Quattro...
"Vogliamo ricominciare?"
Tre...
"Si" dissi avvicinandomi a lui
Due...
Uno...
"Buon anno piccola"
"Buon anno amore"
E finalmente, dopo tanto, le nostre labbra si riunirono.

Un maledetto numero che contaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora