Thoughts.

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Jimin's P.O.V // 2 settimane dopo.

Soojung non era morta.
Il veicolo non l'aveva schiacciata, e l'impatto non era stato tanto brusco da farla volare via come polvere al vento.
Il suo corpo però, non aveva reagito affatto bene.
Numerose fratture facevano ora parte del suo bellissimo corpo esile.

Soojung era stata in coma.
Da due settimane.

Alcuni dei medici sembravano essere positivi nei suoi riguardi, dicevano che si sarebbe svegliata nel giro di qualche giorno ancora.

Altri invece, pensavano che non ci sarebbe stato nulla da fare.

Soojung non si svegliava.

Sua madre, Yeoon, i ragazzi e i nostri genitori.. Eravamo tutti a pezzi.

Per non parlare poi di Jungkook.
Erano giorni che non mangiava, non parlava con nessuno e non usciva da quell'ospedale.
Le era stato accanto ogni giorno, non la lasciava mai da sola.

Avrei voluto parlarle con Soojung.
Non mi importava che stesse dormendo, avrei comunque voluto tentare.

Però non potevo.
Non ero riuscito a dire a nessuno che quell'incidente lo avevo causato io.
Sì, io e le mie parole.

Volevo parlare con Soojung e chiederle scusa, dirle che non aveva nessuna colpa.

Quando arrivai in ospedale quella sera, il cuore mi batteva all'impazzata e tutta la sala d'attesa era circondata da parenti ed amici di Soojung.

Dovevano proprio amarla in molti.
Non mi domandavo il perché.
Soojung era la ragazza più bella di tutte.
Solare, positiva, buona.
Soojung aveva portato il sole nelle nostre vite.

E no.

Non aveva rovinato nulla, lo avevo fatto io.

Se non fossi stato così egoista, ora Jungkook e Soojung starebbero vivendo la loro relazione in modo felice.

Se non avessi messo me stesso al primo posto, ora il sorriso di Soojung sarebbe nulla in confronto alla luce del sole in queste fredde giornate d'inverno.

Mentre ora Soojung era lì, in bilico tra sorridere di nuovo, e non farlo mai più.

Ed era colpa mia.

Non riuscivo a smettere di piangere, ultimamente avevo anche smesso di visitarla.
C'era sempre qualche parente con lei, ed io non ce la facevo a nascondere i sensi di colpa.

Avevo paura che prima o poi sarei scoppiato, dicendo tutta la verità.

Con Jungkook poi, non me l'ero sentita proprio di parlarci.
Non mi avrebbe ascoltato in qualsiasi caso, era come spento.

Ora lo sapevo.
Jungkook era innamorato di quella ragazza. Proprio quanto me, forse più di me.
Le stringeva le mani e piangeva, chiedendole di svegliarsi.

Questa notte però, avevo intenzione di andare a trovarla.
La mamma mi aveva detto che Yeoon avrebbe portato via Jungkook da lì, per farlo distrarre almeno una notte.
Così quando si erano fatte le due, tardi sì, ma era l'unico orario in cui sarei stato sicuro di non incontrare nessuno, ero entrato in sala d'attesa, e dopo aver ricevuto il permesso di visitarla per una breve mezz'ora, ero corso da lei.

STEP BROTHER || Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora