Capitolo 1

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Il telefono vibrò un paio di volte prima che Luke lo portasse  all'orecchio

-Pronto?- Rispose ancora assonato.

-Luke? Ti ho svegliato?- chiese Calum, cercando di nascondere un tono divertito.

-No, figurati, sono solo le sette di sera e ho staccato circa un'ora fa dal lavoro. Ma tranquillo eh.
Comunque che c'è? - Borbottò acido incrociando le caviglie sotto le coperte mentre fissava ancora confuso il soffitto della sua stanza.

-Quanto sei permaloso.
Ci stavamo chiedendo dove fossi, sei in ritardo, sai?-

Luke si grattó la testa prima di piegarla di lato, schiudendo le labbra contornate da un piccolo anellino nero.
-In ritardo? Per cosa,scusa?- chiese e Calum rise.

-Dovevamo vederci per la serata cinema...casa di Ashton? Pizza? Birra? Non ti ricorda nulla,eh? - Il biondo rimase a guardare il vuoto prima di sbarrare gli occhi, improvvisamente una miriade di parolacce volarono per la stanza.

-Cazzo! Merda, datemi dieci minuti. Dio,non potevi chiamarmi prima!?- Urlò, alzandosi in fretta per cercare dei vestiti da mettere, la sua solita ansia a far diventare la stanza un campo minato di tessuti scuri.

-Be, non pensavamo fossi messo cosí male, ora sbrigati o Ash si mangia tutto.- Calum chiuse la chiamata e Luke iniziò a prepararsi,cercando di non sbattere la faccia contro il pavimento mentre infilava i suoi adorati jeans.
Cosí dopo dieci minuti,forse anche di piú, no okay, decisamente intorno ai venti minuti, corse per casa cercando le chiavi e poi uscí di fretta iniziando a correre e Luke Hemmings odiava correre, davvero tanto.

*********************

Bussò alla porta scura un paio di volte assieme al suo fiato corto e le guance arrossate per la corsa sfrenata, seguita da qualche insulto per la poca attenzione di alcuni autisti che volevano stirarlo sulla strada, prima che Calum aprisse la porta con un sorriso a trentadue denti stampato sul volto che in quel momento era solo da prendere a schiaffi.

-Ecco il mio adorabile, piccolo, Hemmings!- Esclamò Ashton, quando entrambi furono nell'enorme salone di casa Irwin ed enorme era dire davvero poco.

Luke aveva spostato la sua attenzione sul riccio, appoggiato al divano e sí, anche il suo viso emanava una strana voglia di essere preso a schiaffi.

-Chiamami ancora piccolo e adorabile e ti ritrovi con le palle attaccate in fronte.-
Replicò lanciandogli un'occhiataccia alquanto minacciosa, sedendosi poi sul divano con una delicatezza degna di nota cercando ancora di riprendersi da quella maledetta maratona.

-Mi spieghi perché dormi sempre ultimamente? Fai le ore piccole, stronzetto?-
Domandò Calum, porgendogli una birra ghiacciata mentre  un sorriso divertito e malizioso brillava sulla pelle scura.

-Sarebbe meglio se facessi le ore piccole per altro ma il lavoro al bar mi sta uccidendo ,non c'è la faccio più a fare avanti e indietro, soprattutto con la scuola. Dannata scuola, aggiungerei.
Ormai danno tutti le ferie o si danno malati e quindi devo fare turni extra,da solo.- Mormorò, lasciandosi scappare un sospiro frustrato, portando poi la birra alle labbra mentre i gomiti erano poggiati sulle cosce toniche e lunghe.

-E tu ovviamente figurati se ti prendi delle ferie.
Non puoi continuare cosí, Luke.
La tua vita sociale fa già schifo, non peggiorare la situazione. - Il biondo scosse la testa, girandosi a guardarlo, anche se un piccolo sorriso aleggiava sulle labbra lucide e sottili.

-Non posso Ashton , non saprei come pagare l'affitto dell'appartamento, che per altro è anche aumentato e non saprei nemmeno come pagare la scuola, mi serve ogni centesimo di quel lavoro.
E la mia vita sociale non fa schifo. È solo..particolare? - Si morse le labbra preoccupato, passandosi poi una mano tra i capelli morbidi, le spalle ad alzarsi leggermente come a sottolineare quanto fosse incastrato in quella situazione.
Passarono qualche minuto in silenzio, Ashton che scambiava piccole occhiate al biondo e subito dopo al moro seduto a pochi metri da lui.

-Lukey lo sai che se vuoi...- Ma non lo lasciò finire, avevano già affrontato quell'argomento e di certo non lo avrebbe tirato fuori di nuovo.

-Lo so, Ashton, ma voglio farcela da solo, posso farcela. Devo solo abituarmi, credo, ma grazie lo stesso.-
Gli sorrise grato e il ragazzo annuí, consapevole del suo carattere indipendente e anche della sua testardaggine.
Sapeva quanto Luke odiasse chiedere aiuto, sapeva anche che se fosse stato disperato piuttosto si sarebbe cacciato in casini maggiori per non far pesare nulla sulle spalle dei suoi amici.

-Bene, per stasera mettiamo da parte questi discorsi e rilassiamoci.-
Esclamó Calum per alleggerire la situazione, cercando di sollevare il morale e di tenere lontane tutte quelle preoccupazioni e Luke gliene fú grato.

-Dimmi che il film non lo hai scelto tu,ti prego,Calum. Fai davvero schifo in questo.-
Borbottó Luke e lo guardò speranzoso ma quella speranza si spense quando l'interessato ghignò. Odiava davvero la sua ossessione-perché sì,  era davvero un ossessione- per quei film privi di senso e disgustosi.

-Mio caro, ho provato a distoglierlo dalle sue idee, ma sai com'è fatto, quindi ha deciso per un Horror. Che strano, vero?- Rispose Ashton con falsa delusione.
Luke assottiglió gli occhi e se uccidere con gli sguardi fosse stato possibile, bè, loro sarebbero giá piú che morti, da decisamente molto tempo.

-No! Scordatevelo.
L'ultima volta non sono riuscito a dormire per una settimana. Fate schifo, tutti e due. Perchè sono vostro amico?- Sbottò alzandosi di scatto,  pronto a levare le tende e perchè no, tornare nel suo caldo e morbido letto, ma no, Ashton lo fece risedere di forza, quasi strappandogli un braccio e per tenerlo fermo, non che ci volesse molto, se lo tirò addosso.

-Che cosa adorabile, così gentile che quasi mi fai piangere.
Ma sta tranquillo, ti terrò la manina,Lulú.-  Luke gli diede una gomitata, provocandogli una smorfia di dolore, davvero, come poteva essere amico di due soggetti simili?

-Non chiamarmi Lulú, Ashton.
Non farlo.-
Lo minacciò e Sì,  metà del tempo che passavano assieme erano minacce e pugni.
Sbuffando poi, incrociò le braccia, provocando cosí la risata dei due ragazzi.

Ma prima che potesse maledirli di nuovo,in modo anche poco carino, il campanello risuonó nella casa zittendoli.
- Ashton, aspettavi qualcuno?- Chiese Calum, guardando il ragazzo dalla bandana rossa che annuí senza smettere di sorridere.

-Luke, dolce Luke, vai a prendere la pizza? Oh, che gentile. Sei un vero  amico.-
Alzò un sopracciglio prima di ruotare gli occhi sbuffando per l'ennesima volta.

-Scusa ma questa è casa tua, perchè devono andare sempre gli altri ad aprire?-  Il moro si limitò ad alzare le spalle divertito, maledetto Irwin, pensò Luke mentre il ragazzo lo liberava dalla presa facendolo alzare.

Battibeccó ancora con Ashton mentre apriva la porta ma quando girò la testa, giá con i soldi in mano e un espressione scocciata, due occhi verdi lo guardarono da capo a piedi, confusi ma curiosi.

Angolo della mongola
Aspettavo di scrivere una storia sui Muke da non so quanto *^*  perché li trovo troppo wow Hahahahaha.
Ecco il primo capitolo è corto perché scrivo dal telefono che tra poco volerà giù dalla finestra ma appena andrà il pc saranno più lunghi prometto .
Per questa  storia ci terrei davvero se votaste e commentaste  grazieeeeeee.
VE SE AMAAAAAAAAA AL PROSSIMO CAPITOLO .
Alice

Stupid Little Things -Muke- (In Fase Di Correzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora