La prima festa di Natale che abbiamo organizzato qui al Ranch è stata una mia idea. Dei miei conoscenti, l'anno precedente, mi avevano invitato alla festa di Natale allestita dalla loro associazione in una grande struttura vicino al loro Ranch. Ci ero andato con Giorgia ed entrambi ci eravamo divertiti molto, perciò avevo pensato di creare qualcosa di simile da noi. Quando mi ero presentato da Brandolini per proporre la mia idea non avrei mai immaginato che avrebbe acconsentito, invece la sua risposta fu un sì, accompagnato da un "però preferirei te ne occupassi tu", che suonava come un "arrangiati". Non che mi aspettassi il suo aiuto. Ormai era tardi per proporre la festa quel Natale, quindi per vari mesi lasciai correre e raccolsi giusto qualche idea che annotai nella mia agenda. Verso metà ottobre dell'anno successivo cominciai la vera organizzazione, anche grazie all'aiuto di Giorgia. Contattammo un dj, stilammo una lista di cibi e bevande da acquistare e lentamente cominciammo a spargere la voce tra i clienti e gli amici del Ranch. C'erano molto bambini e bambine che frequentavano il ranch, ma da subito decidemmo di escluderli dalla lista degli invitati per ovvi motivi; non era il caso di farli partecipare ad una festa dove l'alcool circolava liberamente, seppur in quantità ridotte. Ero fiero del risultato che uscii; tutti gli invitati si erano presentati e si erano complimentati con me per l'ottima idea, e affermando che sarebbero tornati anche l'anno successivo. Fu così che la festa divenne una specie di tradizione del Ranch e un evento molto atteso da tutti. Brandolini non si era mai presentato a queste feste, nonostante vivesse proprio sopra la Club House, e non si era nemmeno lamentato della confusione e la musica alta fino a tarda notte.
Anche quell'anno ero il responsabile dell'organizzazione della festa, ma ormai era un compito più facile; il dj era lo stesso, bastava fare la spesa e apportare qualche cambiamento a seconda delle critiche e dei consigli che avevamo ricevuto l'anno precedente. Nonostante la festa cominciasse alle 6, io decisi di portare fuori Giorgia a cena, e poi andare alla festa più tardi. Uscii di casa nel primo pomeriggio per evitare di vedere Elsa, dato che Rita mi aveva avvisato che sarebbe venuta a casa per prepararsi per la festa. Andai a prendere Giorgia e facemmo una passeggiata; più tardi ci recammo a casa sua e ci preparammo per uscire. La portai in un ristorante discreto e cenammo beatamente. Amavo quella ragazza, era bellissima; i capelli castani chiari erano raccolti in una coda alta ed indossava un vestito rosso lungo che le fasciava i fianchi in modo seducente. Quando arrivammo alla festa molto sguardi si posarono su di noi. Non vidi Elsa e riuscii a non pensare a lei per tutta la notte. Quella sera avevo occhi solo per Giorgia.
Quel giorno mi sentivo strano; erano già alcuni giorni che mi sentivo diverso, se possibile più irato del solito. Per prima cosa, Elsa non si impegnava nelle lezioni; la gara era vicina e lei non sapeva nemmeno eseguire un banalissimo cambio di galoppo al volo. Ero frustrato perché gli inglesini credono di saper fare tutto, poi li metti su un cavallo con una sella americana e non sanno neanche da che parte prendere in mano le redini. In più mi pareva diversa, sciupata direi, non che fosse un mio problema. Ma la cosa che più mi faceva incazzare era che la vedevo andare in giro appiccicata ad Alex; non gli era bastato a quel bastardo traumatizzare mia sorella, ora toccava anche ad Elsa. Per certi versi mi dispiaceva per lei, ma più di altro ce l'avevo con quell'idiota; le donne non vanno trattate come giocattoli. Gli avrei già dato una seconda serie di percosse se solo non ci fosse stato di mezzo Elsa. Sentivo quasi come se quella fosse una vendetta per Piuma Rossa, pienamente consapevole che non erano la stessa persona. Perciò lasciai correre, nonostante sfogassi il mio nervoso con lei durante le lezioni. Se Alex era presente diventavo una furia, non lo potevo vedere quel ragazzo. Lui di solito si faceva furbo e cercava di evitarmi, ma era evidente che quella volta l'avevo picchiato troppo poco forte visto che sembrava essersene dimenticato; Elsa c'entrava in parte, lui doveva imparare la lezione, qualunque fosse la ragazza in questione, che fosse mia sorella o una stupida inglesina che mi stava rovinando la vita.
Sbuffai rumorosamente e Giorgia mi lanciò un'occhiata premurosa.
"Cosa c'è?" chiese con fare da mamma. Come riusciva ad essere sempre così serena? Soprattutto in mia presenza...
"Pensavo a quello stronzo di Alex," replicai.
Lei mi rivolse un sorriso comprensivo; le avevo già raccontato tutta la storia di Alex e Ria.
"Lascia stare, magari è cambiato. E se non è così, al momento giusto, se ce ne sarà bisogno, potrai fargliela pagare di nuovo."
Lasciai cadere la conversazione; Giorgia aveva ragione, se avessi voluto agire, avrei dovuto osservare il progredire della situazione.
Poggiai con delicatezza la sella sulla schiena della mia cavalla e allacciai il sottopancia. L'indomani era giorno di gara anche per me, e volevo montare un'ultima volta per assicurarmi che Shailou rispondesse bene. Avevo adocchiato Elsa in giro per il Ranch con Rita, ma non mi curai del fatto che non volevo mi vedesse montare. Mentre mi preparavo per salire la vidi con la coda dell'occhio che si sedeva sugli spalti e mi fissava durante il lavoro, ma io cercai di ignorarla e comportarmi naturalmente. Shailou era ubbidiente, la corressi giusto un paio di volte per un ritardo sul cambio di galoppo, ma nel complesso ero fiero di lei. E mi dava anche più soddisfazione quando gli altri si complimentavano con me per la cavalla, consapevoli o no che era frutto del mio duro lavoro. Per Rita, Shailou era stata la mia rovina, per me, il mio riscatto.
#spazioautrice
Ciao! Scusate il ritardo, ma essendo in vacanza mi ero completamente dimenticata che fosse giovedì oggi, ed oltretutto è il compleanno di mia sorella e abbiamo appena finito di festeggiare. Il capitolo è un po' più corto del solito ma spero vi sia piaciuto. Se vi va lasciate una stellina ed un commento. A presto😘
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SOGNO WESTERN - A Love Story
Ficción GeneralSecondo libro di SOGNO WESTERN La storia d'amore tra Elsa e Stefano è complicata, ed è nata dopo svariati litigi. Ma cosa pensava Stefano durante tutto ciò? E cosa è successo ai due? Ci sarà amore, litigi, sorprese, e soprattutto cavalli!