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La sveglia alle sette di mattina il lunedì era decisamente la cosa che odiavo di più al mondo.
A volte il desiderio di spegnere la sveglia e ricominciare a dormire, ignorando la scuola era irrefrenabile, ma ahimè quell'edificio color mattone era lì ad aspettarmi tutte le mattine dagli ultimi due anni.
Trascinai i miei piedi giù dal letto e mi decisi a prepararmi.

Il mio stile di vita era da sempre stato il ritardo ma stranamente ero riuscita ad essere in orario.
E non ero l'unica.
Tutti i giorni, alla stessa ora, puntuale come un orologio svizzero Thomas era lì ad aspettarmi.
Thomas viveva davanti a casa mia ed era da sempre stato il mio migliore amico, almeno da quando all'età di sette anni io e i miei genitori ci trasferimmo a Roma.
I nostri genitori erano amici, nonché colleghi di lavoro e anche grazie a questo la maggior parte della mia infanzia l'avevo trascorsa con lui.
Il campanello che suonò nuovamente mi riportò sulla terra.

"Hey tesò" mi salutò il biondo non appena aprii la porta, prima di stringermi nel nostro solito abbraccio che ci scambiavamo ogni giorno.
Mi chiamava raramente con il mio vero nome, Fabiana. Usava nomignoli o abbreviazioni, ma forse era meglio così. Il mio nome non mi era mai piaciuto più di tanto.
"Ciao Thom" lo salutai per poi chiudere la porta alle mie spalle e iniziare a camminare tra quel venticello di metà ottobre che faceva capire che l'autunno era ormai iniziato.

"Domani prendiamo la metro" si lamentò Thomas con un leggero fiatone non appena oltrepassammo i cancelli della scuola.
In effetti non era fantastico farsi circa mezz'ora di camminata la mattina presto, nonostante ci inventassimo un sacco di scorciatoie strambe per fare meno strada.
"Come preferisci" ridacchiai per poi entrare tra quelle mura giallognole di sempre, seguita da lui.

La professoressa parlava, e parlava, e parlava e io non capivo assolutamente nulla di ciò che diceva. Tra il leggero brusio di sottofondo e la sua voce stridula la mia testa minacciava di esplodere. Forse era l'effetto "lunedì mattina" o forse era soltanto colpa dell'essere rimasta sveglia a lungo la sera prima a guardare serie tv.
Ma in ogni caso, non avevo mai atteso in quel modo l'inizio della ricreazione.

"Ahh" mi lamentai non appena la macchinetta del caffè inghiottì per l'ennesima volta i miei soldi ingiustamente.
"Che sfiga" ridacchiò Thomas che in quel momento si limitava a osservarmi.
Lasciai uscire uno sbuffo dalla mia bocca per poi incamminarmi verso la classe.

"Macchinetta del cazzo... Dovrebbero cambiarla" borbottai.
"È solo l'effetto lunedì" mi disse Thomas.

Mi diceva sempre così quando il lunedì qualcosa mi andava storto.
Ero quasi convinta che quel giorno avesse una qualche maledizione addosso, la quale riusciva a rendermi impossibile soltanto quel giorno della settimana.

***

Ciao a tutti!
Sono davvero felice di aver iniziato questa storia!
Spero che vi possa piacere e che vi susciti interesse anche se non sarà il massimo, dato che questa è la mia prima storia su Wattpad !
In ogni capitolo vi lascerò degli aestethic fatti da me, quindi se volete vederli cliccate sull'immagine!
Questo capitolo non è particolarmente interessante ma prometto che i prossimi lo saranno di più!
-F⚡️

The night is still young | Thomas Raggi |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora