Corsi giu per le scale con 3 libri in una mano e lo zaino mezzo vuoto nell'altra.
Il campanello che suonava più volte ripetutamente iniziava a darmi sui nervi."Sto arrivando un attimo!" urlai con voce isterica dalla cucina.
Misi velocemente i libri nello zaino e presi il giubbotto.Mi precipitai alla porta quasi scivolando sul tappeto.
"Eccomi!" esclamai con il fiatone.
"Buongiorno... tutto bene?" ridacchiò.
"Giorno Thom" sospirai, "più o meno"
Chiusi la porta alle mie spalle e presi la chiave.
"Qualcosa mi fa pensare che oggi tu non sia tanto di buon umore"
"Ma va" mormorai.
"Sai che sei in ritardo?"
"Secondo te?!" mi voltai verso di lui lanciandogli un'occhiataccia, prima di rivoltarmi e aumentare la velocità del passo.
"Si ma aspettami... certo che sei lunatica tesò"
"Siamo in ritardo Thom, muovi il culo" sorrisi.Neanche la professoressa quel giorno sembrava avere una minima voglia di insegnare o di stare dietro la cattedra. Sembrava essere stanca di spiegare, come tutti noi eravamo stanchi di stare seduti dietro ai banchi.
Persino lei sembrava essere sollevata dal suono della campanella d'inizio ricreazione, almeno quanto noi.Uscii dalla classe, per sgranchirmi un po' le gambe.
Camminai lentamente guardandomi per bene intorno, notando come stranamente i corridoi fossero vuoti.
Accelerai il passo non appena sentii dei leggeri passi dietro di me.
Una mano si posò sulla mia spalla.
"Ehi tranquilla, sono io"
Mi voltai dopo aver riconosciuto quella voce, ritrovandomi davanti Thomas.
"Cavolo Thomas se non mi fai venire qualche infarto non sei contento" scherzai facendolo ridere.Mi poggiai al termosifone più vicino dalla nostra posizione seguita da lui.
Ci mettemmo a parlare della lezione di spagnolo fatta nelle ore precedenti e delle verifiche che avremmo avuto nelle prossime ore.Sentii poco dopo una voce familiare, provenire dal fondo del corridoio.
Mi sporsi dal muro, notando Damiano che dopo aver salutato qualche suo amico, si avvicinava a noi.
Poco prima che potesse avvicinarsi del tutto, però, mi sentii girare il viso e in meno di due secondi le labbra di Thomas si erano posate sulle mie in un morbido bacio mentre la sua mano si era posata sul mio fianco ad accarezzarmi delicatamente. Credevo quasi di potermi sciogliere a quel dolce contatto tra noi. Mi calmavano davvero i suoi baci, mi facevano bene. Non appena le nostre labbra si allontanarono notai Damiano cambiare strada dopo averci visto.
"Thom..." mormorai ancora vicina al suo viso.
"Shh, non dire nulla" mi interruppe.
"Ma-"
"Ti prego..." prese la mia mano e la intrecciò alla sua, "...non dire niente"
Accarezzò delicatamente la mia guancia facendomi poi un sincero sorriso, che riuscii a tranquillizzarmi un minimo.
Rimasi a osservare la sua tranquillità.
Perché lui era così calmo?
Ero l'unica che era sul punto di avere una crisi lì?
Se ne stava lì con espressione beata in volto a guardarmi.
Posai la testa sulla sua spalla, mentre pensavo di poter esplodere da un momento all'altro.
"Cerca di rilassarti" mi sussurrò il biondo lasciando una carezza tra i miei capelli pochi secondi prima del suono della campana di fine ricreazione.
Forse avrei veramente dovuto cercare di rilassarmi. Perché mi preoccupavo così tanto?Anche l'ultima ora, che sembrava la più lunga di tutta la mia vita, passò.
Mi sbrigai a uscire dalla classe, che quasi ormai era diventata una prigione, per uscire in cortile.Vidi Elisa che dopo essersi guardata intorno ed avermi vista si avvicinava a me.
"Ehi Fab" mi affiancò sorridente.
"Ehi" la salutai con un accenno di sorriso.
"Tutto bene?"
"Mh... certo" mormorai con la consapevolezza di non averla convinta.
"Che succede?"
"È solo che Thomas prima mi ha baciata di nuovo e io sono ancora molto confusa... poi credo che mi abbia baciata per allontanare Damiano"
"Che carino! È geloso!" esclamò facendomi sorridere, "Fidati, avrà sicuramente un buon motivo per baciarti così, e non ne sono sorpresa" continuò.Mi sentii proprio in quel momento toccare la spalla.
"Tesò torniamo a casa?" mi chiese il biondo.
"Si, un attimo Thom"
Diedi un veloce abbraccio ad Elisa.
"Ci vediamo dopo?" mi chiese una volta terminato l'abbraccio.
Le sorrisi e annuii soltanto."Tu che farai stasera?" mi chiese Thomas durante il tragitto verso casa.
"Non so, credo che uscirò con Elisa, tu?" gli risposi semplicemente.
"Ho le prove con la band"
"Bene, salutami i ragazzi allora" risposi poco prima di arrivare davanti a casa mia.
"Ti va se ci sentiamo dopo?" mi chiese lasciandomi un bacio sulla fronte una volta arrivati.
"Mh-mh. A dopo" gli sorrisi.Entrai in casa. Buttai tutto sul divano e salii in camera.
Mi buttai sul mio morbido letto, affondando la testa sul cuscino.
Mi rimisi a ripensare alle parole di Elisa: "avrà sicuramente un buon motivo per baciarti così".
Qual'era il motivo allora?
L'aveva fatto solo per allontanare Damiano?
Mille domande senza risposta giravano per la mia testa lasciando soltanto confusione.La suoneria del mio telefono interruppe i miei mille pensieri, spezzando il silenzio.
Allungai il braccio verso il comodino per prendere il cellulare.
Era Elisa."Ehi Fab" mi salutò non appena risposi.
"Ehi Eli"
"Quindi ci vediamo dopo?"
"Ah si... certo"
"Perfetto, va bene tra 30 minuti davanti a casa tua?" mi propose.
"Si va bene. Allora a dopo"Mi alzai dal letto, mi sistemai velocemente, date le mie pessime condizioni, e uscii di casa intenta ad andare in contro a Elisa, che probabilmente aveva avuto la mia stessa idea dato che dopo non molto ci ritrovammo per strada.
"Ti stavo venendo in contro" ridacchiai prima di darle un veloce abbraccio e continuare a camminare insieme a lei.
"Telepatia" rise."Sto esplodendo Eli" mormorai dopo qualche secondo di silenzio.
"Meglio che mi allontani allora" si fermò.
"Cretina" risi.
Si mise a ridere.
"Va bene dai, spara tutto"
"In pratica le cose che mi hai detto all'uscita da scuola mi hanno confuso ancora di più"
"Vuoi sapere la mia opinione?"
"Mi pare ovvio"
"Per me è chiaro, che lui provi qualcosa per te. Si vede da lontano... Cioè hai visto come ti guarda? Ma tu... tu invece? Provi qualcosa per lui?"
A questa domanda non ero pronta. Non sapevo come rispondere.
Si, provavo qualcosa per lui.
Ma non avevo mai provato tali sentimenti e ancora dovevo imparare a capirmi.
Non sapevo bene il significato di quella sensazione nel mio stomaco quando stavo con lui.
"Credo di si" mormorai.
"E se ti chiedessi... quando ti ha baciata cos'hai provato?"
"Mi è sembrato strano all'inizio... ma mi ha fatto sentire... bene..."
"Posso dirti una cosa?" mi chiese a un certo punto.
"Certo"
"Mi sento troppo una psicologa" ridacchiò facendo scoppiare entrambe a ridere.***
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The night is still young | Thomas Raggi |
Fiksi PenggemarPrese la mia mano e la portò al suo petto, più precisamente al suo cuore. Batteva veloce. "Dice il tuo nome" sussurrò. Presi la sua mano e ripetei il suo stesso gesto. Anche il mio cuore batteva forte, forse come mai aveva battuto. "Dice il tuo nom...