15.

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Era successo di nuovo.
Avevo passato tutto il pomeriggio sul balcone a fissare il cielo.
Non mi stancava mai.
Non era mai uguale ed era proprio questo che mi piaceva.
Vedere le nuvole spostarsi lentamente mi rilassava.

Erano ormai le otto di sera ma non avendo fame decisi di non cenare.
Mi buttai letteralmente sul divano, sprofondandoci dentro.

Il campanello risuonò all'interno della mia casa silenziosa facendomi alzare controvoglia dal divano.
Non appena aprii le tre figure di Ethan, Thomas e Damiano mi apparvero davanti.

"Hey" iniziò Ethan
"Siamo venuti per..." continuò Thomas.
"Romperti le palle!" lo interruppe Vic spuntando da dietro Damiano.
"Ah allora va bene" risi scostandomi per farli entrare.

"A parte gli scherzi... noi andiamo ad una festa, vieni?" chiese Damiano accomodandosi sul divano.

Esitai per qualche secondo. Non sapevo se avevo voglia di andare ad una festa.
Ma, forse sarebbe stato meglio uscire che passare il resto della serata chiusa in casa, pensai.
"Certo" risposi alla fine, "Ma prima mi devo cambiare" continuai.
"Ti aiuto io" si offrì Vic.
"Okay vieni" iniziai ad avviarmi verso le scale.
"Voi non rompete nulla. Ethan sorvegliali, mi fido di te" dissi iniziando a salire i piccoli gradini delle scale.
"E di noi non ti fidi?" chiese Thomas.
"Hai sentito? Si fida di me" rise Ethan.
"Esattamente" ridacchiai quando ormai ero in cima alle scale.

"Vediamo che c'hai qua" iniziò Vic rovistando tra gli infiniti vestiti del mio armadio.
"Questo?" chiese tirando fuori un vestito nero non troppo particolare.
"Nahh"
Lo rimise nell'armadio.
"No vabbè questo è stupendo!" esclamò.
Tirò fuori un vestito rosso con dei decori in pizzo. Non era troppo corto e non era troppo scollato. Faceva al caso mio.
Lo guardai per qualche secondo. Non usavo quel vestito da anni e quasi mi ero dimenticata di averlo.

"Credo che vada bene!" sorrisi, "Vado a metterlo e torno" presi il vestito e mi diressi verso il bagno in stanza.

"N'to sei bona!" esclamò Vic saltellando felicemente una volta messo il vestito.
Mi limitai a ringraziarla con un sorriso per poi prendere dei tacchi e metterli velocemente.
"Scendiamo?" le chiesi.
"No aspetta" mi fermò.
"Cosa?"
"Ti posso truccare?"
"Okay ma veloce" la accontentai.
Andammo in bagno e le porsi i miei trucchi raccomandandomi di non esagerare.

Dopo circa dieci minuti ci decidemmo a scendere. I ragazzi erano seduti sul divano con delle facce alquanto annoiate.
"Finalmente" si lamentò Damiano.
"Oh, shut up" ribatté Vic facendoci ridere "Ci vuol tempo per esser belle" continuò.

"Possiamo andare ora?" chiese Ethan rimettendo a posto il suo telefono.
Annuii soltanto.

Gli altri parlavano mentre percorrevamo il breve tratto di strada che ci separava dalla macchina di Damiano, parcheggiata più lontana del solito. Io stavo zitta e cercavo di ascoltare un discorso su un film intrattenuto da Victoria, nonostante non mi importasse più di tanto. Thomas, come me, camminava silenziosamente. Dopo poco lo vidi avvicinarsi a me. Mi affiancò, mi lanciò uno sguardo attento e un sorriso prima di parlare.
"Sei bellissima" mi sussurrò prima di prendere la mia mano e stringerla cautamente, fregandosene della presenza degli altri che ci guardavano.
Gli sorrisi flebilmente e strinsi un po' più forte la sua mano, arrossendo anche un po'.
Entrammo in macchina.

Dopo circa dieci minuti di macchina, trascorsi abbastanza velocemente, arrivammo in un locale apparentemente piccolo ma che all'interno era veramente enorme.
La musica si sentiva da lontano.
Le luci blu e viola erano accecanti.

The night is still young | Thomas Raggi |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora