14.

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«Sto arrivando :)»

Era questo il messaggio che apparve sul display del mio telefono cinque minuti prima di sentire il campanello suonare.

Avevo deciso di non vestirmi in modo troppo elegante, dato che si trattava solamente di una cena tra amici, quindi misi dei jeans neri, una felpa blu, un giubbotto jeans e delle converse nere con un po' di zeppa.
Misi solo un filo di mascara e del rossetto rosa chiaro che quasi non si vedeva.

Finii velocemente di asciugarmi i capelli, lasciando qualche ciocca umida e scesi rapidamente le scale.
Presi la borsa e aprii la porta.
"Hey tesò"
"Hey" ripetei voltandomi per richiudere la porta.
"È molto lontano il locale da qui?" gli chiesi dopo che mi ebbe lasciato un morbido bacio sulla guancia e un abbraccio.
"Venti minuti di camminata"
"Cosa?"
"Dai non è molto" ridacchiò ricevendo come risposta uno sbuffo.

Arrivammo dopo quei venti minuti che stranamente, passarono velocemente, forse grazie alla presenza del biondo.
Entrammo e dentro trovammo già gli altri che ci aspettavano.
Vic mi venne subito incontro, abbracciandomi.
Con lei mi sentivo spesso al telefono e a volte ci uscivo per fare shopping. Era quella del gruppo con cui ero rimasta più in contatto, nonostante parlassi al telefono anche con Ethan e Damiano.
Ci sedemmo al tavolo prenotato dal cantante per poi ordinare i piatti, i quali non tardarono ad arrivare.

"Allora Fabià" iniziò Damiano, "Come va tra te e Tommasino?" chiese.

Mi girai lentamente verso Thomas, che spostava il cibo nel piatto con la forchetta molto nervosamente. Il suo sguardo era basso e cercava di non farlo incontrare al mio.

"Molto bene" mi voltai nuovamente verso il moro che attendeva una risposta.
Mi parve strano che Damiano facesse quella domanda... noi due non stavamo insieme e non credevo avesse fatto quella domanda per sapere come andasse tra noi come amici.

"Ora scusateci ma io e Thomas dobbiamo andare in bagno, vero?"
"Cosa? No"
Gli diedi un calcio sotto al tavolo, non tanto forte da fargli veramente male, ma abbastanza da far cambiare la sua risposta.
"Vero?" dissi questa volta marcando la parola.
"Si, si è vero"
"Scusateci" sorrisi.
Lo presi per mano e lo portai dove gli altri non potessero vederci.

"Come mai Damiano fa queste domande?" gli chiesi con tono calmo per prima cosa.
"Beh forse lui potrebbe credere che noi... stiamo insieme"
"Tu gli hai detto che stiamo insieme?"
"No" si affrettò a rispondere.
"E allora perché lui crede che..."
"Lui me l'ha chiesto e io non ho risposto. Avrà frainteso" mi spiegò ancora prima che potessi finire la frase.
Mi limitai a sospirare e ad annuire.
"Va bene, vieni torniamo di là"
"Aspetta" si parò davanti a me.
"Che c'è?"
"Sei arrabbiata?" mi chiese con l'innocenza di un bimbo.
"Tranquillo non sono arrabbiata" gli lasciai una carezza sulla guancia.
"Sicura?"
"Sicurissima"
"Eppure sembra che..."
"Avrei preferito che me lo dicessi prima ma non sono arrabbiata"
"Scusami"
"Non ti preoccupare Thommy" sospirai.

Quel ragazzo mi faceva uscire fuori di testa, ma forse era proprio per quello che provavo un certo interesse per lui.
Lo presi per mano e tornammo al tavolo.

"Scusateci ancora" sorrisi.
"Tutto okay?" chiese Ethan con il suo solito tono di voce tranquillo.
"Tutto okay" mi limitai a ripetere spostando lo sguardo sul biondo al mio fianco che mi fece un flebile sorriso.

Il resto della cena proseguì tranquillamente, con chiacchiere e risate che suscitarono anche qualche lamentela da parte di altri clienti, dato il nostro tono di voce abbastanza alto.
Rimanemmo seduti a parlare per almeno un'ora e mezza.

"Beh regà se volete vi do un passaggio a casa" disse Damiano a un certo punto.
"Casa mia non è molto distante, preferisco camminare" ci disse Ethan.
"Come preferisci... Vic?"
"Per me va bene"
"Voi?" chiese infine riferendosi a me e a Thomas.
Ci guardammo per qualche secondo per poi dare una risposta affermativa.
Salutammo Ethan che proseguì a piedi e salimmo in macchina.
Vic salì nel sedile davanti, quindi io e Thomas ci limitammo a salire dietro.
Il viaggio proseguì abbastanza silenziosamente, a esclusione di qualche chiacchiera tra Damiano e Victoria.
Io poggiai, invece, la testa nell'incavo del collo dello spilungone al mio fianco, che mi strinse in un'abbraccio, e chiusi gli occhi cullata dalle sue carezze.

Aprii leggermente gli occhi per vedere la situazione.
Thomas era sveglio e mi guardava con il sorriso stampato sulle labbra, al contrario di Victoria che, come me era crollata, e Damiano era concentrato sulla guida.

"Che ridi?" sussurrai a Thomas che, ancora abbracciato a me, mi osservava.
"Sei davvero bella quando dormi" sussurrò a sua volta facendo in modo che le mie labbra si curvassero in sorriso.
Fu per poco ma mi sporsi verso di lui e lo baciai, mentre la sua mano si posò sulla mia guancia, prima che Damiano potesse interromperci.
"Ehm... scusatemi davvero tanto se vi interrompo ma siamo arrivati"
Ci staccammo, arrossendo entrambi per la situazione e scambiandoci poi un timido sorriso.

Dopo averlo salutato, dicendogli che ci saremmo rivisti presto, scendemmo dalla macchina.
Iniziammo a camminare verso casa, dato che il cantante ci aveva lasciato un piccolo pezzo di strada da fare a piedi.
Camminavamo in totale silenzio e quasi riuscivo a sentire ogni nostro singolo respiro.
"Prima mi hai baciato" mi disse timidamente il biondo al mio fianco.
Voltai il viso verso di lui cercando di cogliere il suo sguardo al momento impercettibile.
"Scusa io credevo che forse..."
"No, non scusarti mi hai solo colto alla sprovvista, non ero pronto in quel momento" ridacchiò facendomi sorridere.
Cinse le mie spalle con un braccio stringendomi più vicina a sé e continuando a camminare verso la mia casa, ormai a pochi metri da noi, mentre io posai la testa sulla sua spalla.
"Allora... buonanotte" mi sorrise prima di baciarmi la fronte.
Lo abbracciai stringendolo il più forte possibile.
"Così mi uccidi piccola" rise stringendomi un po' più forte. Mi staccai dall'abbraccio e gli sorrisi. Stavamo così. 
Una di fronte all'altro a sorriderci senza un apparente motivo.
"Fabiana" mi sussurrò posando delicatamente le mani sui miei fianchi, "Prima di andare potrei... potrei darti... un b-bacio? Ora sono p-pronto" mi disse con le guance rosse abbozzando un sorriso.

Lui voleva baciarmi ancora.
Voleva baciarmi!

Mi sciolsi in un sorriso e annuii facendo sorridere anche lui. Una sua mano si spostò dal mio fianco alla mia guancia e per qualche secondo sentii una sensazione di freddo in quella zona. Mi portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e si avvicinò poggiando le labbra sulle mie in un dolce bacio mentre la sua mano era tornata sul mio fianco. Lasciai che fosse lui a mandare avanti il bacio, lasciando che i miei pensieri svanissero completamente dalla mia mente. Le sue labbra si stesero in un grande sorriso non appena ci staccammo.
Mi strinse in un grande abbraccio e mi lasciò un ultimo bacio sulla fronte.
"Buonanotte cucciola" tolse le mani dai miei fianchi per accarezzarmi il viso.
"Buonanotte Thommy" abbozzai un sorriso al biondo prima che potesse allontanarsi.

And why don't we let's fall in love, why  don't we fall in love? Maybe are we afraid of ourselves?

***

Questo capitolo è uno dei peggiori che io abbia mai pubblicato quindi abbiate pietà. In ogni caso, vi chiedo: Come vorreste che continui la storia? E soprattutto... volete che continui?
-F⚡️

The night is still young | Thomas Raggi |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora