19.

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"Come pensi di passare il Natale?" chiese Victoria poco prima di bere un'altro sorso della sua cioccolata calda, ordinata poco prima al nostro bar preferito.

Il Natale.
Proprio non ci avevo pensato.
Mancavano circa due settimane e mezza ma già si sentiva per le strade l'aria Natalizia, tra gente che acquistava i regali e vetrine addobbate di negozi.
Onestamente, non sapevo cosa avrei regalato ai miei amici o a Thomas.
Non ci avevo pensato più di tanto, anche se qualche idea già mi balenava per la testa.

"Credo che lo passerò con la mia famiglia" feci spallucce.
"Palloso" commentò.
"Non ricordarmelo" risi.
I miei parenti erano sempre stati gentili e premurosi con me, anche se a volte i loro discorsi erano più noiosi della professoressa di matematica. Ogni anno passavo il Natale con loro a Fiumicino, la città d'origine dei miei genitori, e per quanto amassi stare con la mia famiglia a volte avrei preferito starmene a casa in tutta tranquillità.

"Come va con Thomas?" cambiò discorso.
"Benissimo" sorrisi.
"Sai, non l'ho mai visto così" sorrise per poi poggiare la tazza vuota sul tavolino del bar.
"Così?"
"Così felice" spiegò,
"Sei la prima ragazza che l'ha fatto innamorare veramente... sai mi ha detto che non aveva mai detto un ti amo, prima di te. Lo si vede da come ti guarda, da come ti sorride. Si vede come ti desidera." sorrise, "Anche tu sembri davvero felice" concluse.
"Lo sono davvero tantissimo. Tutto merito suo" affermai sfoderando un grande sorriso.

"Beh famo un po' di shopping?" chiese non appena controllò l'orario sul suo telefono.
Vic aveva qualche problema con lo shopping.
Ogni volta che ne aveva la possibilità mi trascinava in qualche acquisto pazzo e mi ritrovavo sempre ad avere qualche capo in stile Vic inutilizzato nell'armadio. Il mio stile era molto più semplice rispetto al suo.

Entrammo in un negozio che "c'ha roba stra figa" mi aveva assicurato la bassista.
Era un negozio davvero bello, c'erano un sacco di vestiti particolari.
Proprio lo stile di Vic.
Girai per il grande negozio.
Niente aveva attirato veramente la mia attenzione al contrario di Victoria che era tornata da me con un mucchio di vestiti da provare che quasi coprivano tutta la sua esile figura.

"Devi dirmi che ne pensi" si raccomandò prima di entrare nell'unico camerino disponibile.

Dopo aver scartato almeno sette vestiti si decise e prese il tanto apprezzato vestito bordeaux che da subito l'aveva colpita tra quel mucchio di vestiti.

"A capodanno andiamo tutti in pizzeria" disse Vic iniziando ad incamminarsi verso casa dopo aver passato almeno venti minuti su una panchina, "Poi festeggiamo insieme" continuò.

"Vieni?" concluse facendo gli occhi dolci.
"Spero di si" sorrisi.
"Ci conto Fabià" sorrise.
"Ci conto anch'io" scherzai.
Non sapevo se mia madre mi avrebbe lasciato festeggiare il capodanno con loro o se mi avrebbe costretto al solito "capodanno in famiglia" di tutti gli anni.

"Quindi quando parti?" chiese Vic dopo che gli ebbi spiegato del mio "Natale a Fiumicino con i parenti" di tutti gli anni.
"Credo il venti... e ritornerò il ventisette... tutti gli anni così"
Si limitò ad annuire.

"Allora ci sentiamo e se ce la facciamo ci vediamo prima che tu parta... portami 'n regalino va bene?" scherzò una volta arrivate davanti alla porta di casa mia poco prima di darmi un abbraccio.
"Contaci" risi.

"Chiamami" sorrise poco prima di incamminarsi verso casa sua e sparire dietro un palazzo.

***

Scusatemi se questo capitolo è un po' noioso ma non avevo tanta ispirazione! Spero comunque che vi piaccia🧡
-F⚡️

The night is still young | Thomas Raggi |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora