Voices p.1

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«Non é lei», una voce cupa echeggiava nella grande stanza buia. «Avada Kedavra!»

Feci un passo indietro, coprendomi gli occhi da quella orribile scena.

«Signore, dia a me questo incarico», la voce era di una donna. «Troveró quella lurida Mezzosangue»

«Non preoccuparti, Bellatrix, penso che l'abbiamo già trovata»

Tolsi le mani dagli occhi, a pochi centimetri di distanza da me vedo la prima persona che non vorrei incontrare... Voldemort.

Aprii gli occhi, un incubo talmente assurdo da sembrare reale.

Controllai l'ora. 23.37.

Non riuscivo a riaddormentarmi, per quanto mi girassi e rigirassi nel letto, non prendevo sonno.

Gettai le armi, abbandonai quel letto così caldo e morbido, dirigendomi verso la finestra del mio letto. La luce proveniente dalla Luna illuminava quasi tutta la stanza.

Sul pavimento c'erano tre lettere, tutte provenienti da Harry. É stato inviato dal professor Silente per una spedizione in incognito.

Non lo vedo da due settimane, eppure mi sento terribilmente sola. Quest'anno scolastico, é già iniziato male.

E come se non bastasse, Ginny non faceva altro che aumentare la mia dose di malinconia ed angoscia che provavo giorno dopo giorno per Harry.

Per Ron, il mondo girava solo intorno a lui e a Lavanda, la sua fidanzata. Non che la cosa mi dia fastidio, anzi, sono felice per lui.

«Hermione?», mi sentii tirare per il braccio. «Hermione dobbiamo andare a fare colazione, svegliati»

«Che ore sono?», domandai.

«Sono le 7.45, avanti Hermione!»

Mi alzai, fra la pila di lettere che avevo messo sotto il mio viso. Mi preparai in fretta, e scesi alla mensa accompagnata da Ginny.

«Ciao ragazze», sussurró Ron.

«Ron, che ti prende?», domandó Ginny alquanto curiosa.

«Ah, Lavanda, non mi lascia da solo nemmeno per un secondo», mise la testa fra le mani. «Mi fa impazzire»

«Hai provato a chiederle di lasciarti i tuoi spazi?», urló Ginny.

«Hai ragione, non ci avevo pensato, grazie sorellina», le scompiglió i capelli.

«Signore, dia a me questo incarico, troveró quella lurida Mezzosangue»

«Non preoccuparti, Bellatrix, penso che l'abbiamo già trovata»

«Hermione, che hai?», mi domandó Ron.

«N-nulla. Scusatemi»

Presi i libri che avevo posato sul tavolo, e corsi verso di bagni.

Perché sentivo quelle voci? Mi rimbombavano nella mente e non se ne andavano.

Aprii l'acqua di fretta, e mi bagnai leggermente le guance arrossate, cosa mi stava succedendo?

Uscii dal bagno, dirigendomi verso la classe, per fortuna, lì dentro, riuscivo a essere me stessa.

«Ti troveró, Mezzosangue»

Sentivo delle risate in sottofondo.

«Preparati alla tua ora»

E ancora delle risate.

«Signorina Granger?»

Alzai lo sguardo, ritrovandomi il professor Piton, davanti agli occhi.

«M-mi scusi professore»

«Si sente bene?»

«Non molto, signore»

«Vadi in infermeria»

Annuii, alzandomi dalla sedia, e sentendo gli sguardi di tutti su di me, non ci feci molto caso, volevo solo uscire.

«Sarai mia, Mezzosangue»

Le mie gambe ceddero, caddi per terra, ma il terreno non era duro, anzi, abbastanza morbido per addormentarmi.

Ciao a tutte,

lo so, questo capitolo fa pena, ma più avanti ci saranno suspance e momenti molto dolorosi.

Trust me, Granger.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora