He will find you

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Chiusi l'acqua, e mi avvolsi dentro l'asciugamano, rendendomi conto di esser stata troppo tempo sotto la doccia.

Avevo chiazze rosse in tutte le parti del corpo, dalle punte dei miei capelli, scendevano goccioline che ricadevano sulla mia schiena.

Non potevo rimettermi quell'intimo, oltre al fatto che mi faceva schifo, mi ricordava troppe cose.

Aprii la porta, riuscendo a vedere Draco girato di spalle, e all'orecchio, aveva la cornetta del telefono.

«Sì, non badi a spese», prese una pausa, ascoltando la voce dall'altro capo del telefono. «Perfetto».

Attaccò.

«Ehm.. Malfoy?».

«Si, Granger?».

Si voltò verso di me, avrei giurato che stesse sorridendo, ma non ero sicura, aveva quello sguardo così ipnotico da farmi perdere il filo del discorso.

«Ehm..», abbassai lo sguardo. «Potresti prendermi da vestire?».

Annuì, chiusi la porta, continuando ad asciugarmi, i capelli, erano molto più belli, arancioni andanti sul biondo. Tutti quei boccoli, ricadevano sulle mie spalle, erano meravigliosi.

Sul bordo del lavabo, trovai i vestiti, stranamente, aveva comprato qualcosa di rosso, tanto per ricordarmi di che casa facessi parte.

Uscii dal bagno, e notai che su un tavolino, erano stati messi bevande e cibo.

Mi avvicinai, sedendomi. Draco era in piedi vicino al bordo del letto, e mi fissava.

Cercava di decifrare qualcosa attraverso i miei movimenti. Le sue dita, si muovevano lungo lo scorrimano di ferro del letto. Era come se stesse suonando una melodia al pianoforte.

I suoi occhi penetranti, incombevano sui miei, era impossibile descrivere la sua espressione, sembrava stesse pensando.

«Ehm.. Tu non mangi?», domandai distogliendo lo sguardo.

Scosse la testa.

«Hai bisogno di mangiare qualcosa, devi riprendere le tue energie».

«Ma tutta questa roba, insomma, non sono una sottospecie di..», mi interruppi, maledetti occhi ipnotici.

«Di?», alzò un sopracciglio.

Non risposi, era come se la mia lingua non volesse collabborare insieme alla mia bocca e le corde vocali.

«Capisco», disse infine. «Ti sto mettendo troppa pressione».

Si alzò, uscendo dalla stanza.

Avevo lo stomaco letteralmente chiusi, ma riuscii a mangiare un sacchetto di patatine con la Coca Cola.

Mi alzai, aprendo la porta, e Draco stava parlando con qualcuno, ma non riuscivo a vedere bene chi.

«Malfoy?», sussurrai.

Si voltò di scatto, disse qualcosa all'amico, e rientrò in stanza.

«Non hai mangiato molto».

«Non avevo molta fame».

«Va bene», disse per poi sfilarsi la leggera camicia ed i pantaloni.

Entrò sotto le coperte, e si distese guardando il soffitto. La stessa cosa la feci io.

Guardavo le leggere macchioline di muffa che si trovavano agli angoli delle pareti.

«Cosa ti ha fatto?», spezzò il silenzio.

«Chi?», risposi.

«Lo sai a chi mi riferisco».

«Non mi sembra il caso di parlarne».

Si girò verso il mio lato, mantenendo sempre una certa distanza.

«Ti cercherà».

«Chi l'ha detto?».

«È un essere spregevole, tu non lo conosci», fece una pausa per riprendere a parlare. «Finchè non ti troverà, nulla lo potrà fermare».

«Perchè vuole me?».

A quelle parole, nei suoi occhi, vidi solo rabbia.

«Sei una Sanguesporco», inarcò le sopracciglia, guardando un punto fisso della stanza. «Ha una certa curiosità, per quelli come te».

Rimasi in silenzio, aspettavo qualche risposta in più.

«È una sua passione, usarli, farli soffrire e ucciderli».

«Perchè mi hai salvata?».

Mi guardò.

«Non farti strane illusioni Granger», il suo tono, era tornato normale. «Mi dava fastidio sentire le tue grida giorno e notte».

Si girò dall'altra parte, e io feci la stessa cosa, cercando di reprimere le lacrime ormai versate.

Perchè mi ero illusa? Lui è Draco Malfoy, un Purosangue, un Serpeverde.

Io invece, sono Hermione Granger, una Mezzosangue, una Grifona.

Chiusi gli occhi, e prima di cadere nelle braccia di Morfeo, riuscii a sentire un lieve sussurro.

«Non permetterò che ti trovi».

Trust me, Granger.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora