You?!

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Non avevo la più pallida idea di dove fossi, probabilmente molto lontano da quella casa.

Ero fra le braccia del mio salvatore, l'unico, ad avermi aiutata.

Aveva tutto il mio rispetto e la mia gratitudine, chiunque fosse, ero pronta per ringraziarlo.

Vidi un'insegna con le luci al Neon "Motel".

Non mi resi conto, che il mio salvatore, stava aspettando qualche mia reazione.

Scesi dalle sue braccia, guardandolo, e accorgendomi che era l'ultima persona dalla quale non me lo sarei mai aspettata.

«Tu?!», balbettai in preda dal panico.

«Non c'è di che, Granger», rispose lui, alzando gli occhi al cielo.

«Quando.. Come.. Cosa.. P..».

Non feci in tempo a finire la parola, che il suo dito si poggiò sulle mie labbra.

«Ti precedo», sorrise.

Strano, non l'ho mai visto sorridere, specialmente in quel modo.

«Siamo ufficialmente inseguiti da Voldemort, e i Mangiamorte. Dobbiamo passare la notte qui, e domani mattina, vedremo di andarcene».

Ero quasi ipnotizzata dalle sue parole, i suoi occhi non smettevano di fissare i miei.

La sua voce era così calda, quasi sensuale e assolutamente..

Hermione! Ma cosa ti viene in mente? Lui è Draco Malfoy! Il ragazzo che fin da quando eri piccola, ti chiamava "Sporca Mezzosangue".

Lui ti odia, e tu odi lui.

«È tutto chiaro?», domandò infine, alzando un sopracciglio.

Annuii, abbassando gli occhi per prima, quello sguardo non faceva altro che confondermi in continuazione.

Mi resi conto solo ora, che indossavo la leggera cannottiera con l'intimo bianco e di seta, e sopra mi era stata messa una giacca nera.

Probabilmente, Draco se ne accorse che mi stavo guardando, e fu lui il primo ad aprir bocca.

«Te l'ho messa io».

«G-grazie».

Mi fece cenno di seguirlo, e lo ascoltai.

Mi precedette, indossava un paio di pantaloni neri, aderenti, abbinati ad una camicia bianca.

Potevo scorgere, attraverso il suo leggero tessuto, la bacchetta, infilata dentro i pantaloni.

Entrammo dentro il Motel, ma non ci feci molto caso. Continuavo a guardare il mio braccio, e quel Marchio Nero, disegnato solo per metà.

La voce di Draco, scacciò via i miei pensieri.

«Una camera singola», si affrettò a dire.

«Mi spiace, l'unica camera libera è quella matrimoniale».

Potei sentire le imprecazioni sussurrate da Draco.

«Va bene, mi dia la chiave, ma si sbrighi, non ho tutta la notte a disposizione», gridò Draco al signore, il quale gli porse subito le chiavi.

Salimmo le scale, mentre Draco, continuava a imprecare sottovoce.

Giungemmo nella stanza, la numero 13, aprì la porta, ed entrammo.

Non era poi così male, il pavimento era rivestito da un tappeto color panna, le pareti erano di un color lavanda sbiadito, e i mobili erano color cioccolato di seconda mano.

Al centro della stanza, si trovava un grande letto matrimoniale, e un bagno alla sua sinistra.

«Da che parte vuoi dormire?», domandò.

«Sinistra», risposi troppo in fretta, e me ne pentii.

«Cos'hai al braccio?».

«È il Marchio».

Lui sbarrò gli occhi, la sua espressione era indecifrabile.

«Vuoi sbarazzartene?».

«Si può?».

«Dammi il braccio».

Alzai la manica del braccio sinistro, e gli mostrai il Marchio, lui tirò fuori la bacchetta.

«Deleterius».

E il Marchio, svanì dopo pochi secondi, rimasi sorpresa, come faceva a sapere come si cancellasse?

Prese il mio braccio, guardando il suo risultato, ma quel gesto improvviso, mi fece sussultare.

Il mio cuore perse quasi un battito, perchè mi stava facendo quell'effetto?

Lui ritirò immediatamente la mano.

«Bene, direi che per questa sera, puoi ritornare alla tua vita normale».

Mi diressi verso il bagno, avevo bisogno di una doccia, aprii l'acqua calda, e mi infilai dentro.

Era rilassante, in un certo senso, mi sentivo sporca.

Stare in quella stanza, chiusa senza un filo di luce solare, mi ha distrutta.

Guardai il mio braccio, il Marchio era sparito, e mi sentivo più libera, in un certo senso.

Chiusi gli occhi, mentre l'acqua cadeva sottoforma di piccole goccioline, e a contatto con la mia pelle, facevano un leggero rumore.

Mi concentravo sui suoni, solo su quelli, e sospirai.

Finalmente ero libera.

Trust me, Granger.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora