Tutto il resto della giornata, la passammo come sempre, a "giocare" e io che gli davo anche corda.
Durante la cena, mentre bisticciavamo, mi venne in mente un'idea geniale, a dir poco fantastica.
Aspettai le prime luci dell'alba, mentre rilessi a mente il mio fantasmagorico piano contro quel furetto.
Scesi cautamente dal letto, facendo attenzione a non far rumore. Ed ecco la camera di Draco, tocco la maniglia ghiacciata, e l'abbasso.
Stava dormendo, ma non mi sarei fermata li. Con tutto il fiato in gola, gridai:
«Avis!».
Dalla mia bacchetta uscirono degli uccelli di fuoco, la cosa più divertente, era l'espressione di Draco. Un misto fra la paura e l'agitazione.
Risi a squarciagola, mentre lui, scese dal letto, prese la bacchetta, e scappai a gambe levate fuori nel giardino.
«Questa me la pagherai, Granger!», urlò.
Mi fermai, dopodichè mi girai, e mentre stava per dire un incantesimo, lo bloccai.
«Impedimenta!», urlai.
I suoi movimenti erano a rallentatore, persino la sua voce.
«Densaugeo!», urlai ancora. «Furunculus!».
I suoi denti si ingigantirono, e dei foruncoli gli uscirono sul viso.
Risi a crepapelle, mi accasciai a terra. Era divertente fare i dispetti, specialmente a quel furetto parlante.
Mentre ero distesa a terra, lui si tolse tutti gli incantesimi, e si avvicinò. Mi alzai, ancora mezza stordita, accorgendomi solo dopo che mi stava fissando.
«Che c'è?», domandai.
«Sei bella quando ridi», sorrise.
Quel commento, così diretto e improvviso mi fece arrossire violentemente, anzi, stavo quasi andando in iperventilazione.
«Che hai Granger? Sei allergica ai complimenti?», alzò gli occhi al cielo. «Oppure ti sto piacendo».
E riecco il suo solito sorriso sghembo.
«Malfoy, ti stai facendo film mentali o sbaglio?», domandai.
«Non hai tutti i torti», sorrise. «Ma ti ho già detto, non devi illuderti».
Si avvicinò ancora.
«Forse sei tu, quello che si illude», sussurrai.
Incredibile, per la seconda volta, ci trovavamo a meno di un centimetro di distanza, respiro contro respiro.
Guardai i suoi occhi, erano di un colore intenso, misto fra il grigio e il color ghiaccio.
Mi prese il polso, con un movimento fulmineo, ma non distoglievamo lo sguardo l'uno dall'altro.
«Malfoy!», gridò qualcuno.
A quel nome, Draco mi mollò, allontanandosi da me.
«Ciao Tiger!», urlò Draco.
Si diedero il cinque, e appena Tiger mi guardò, puntò la bacchetta contro di me.
«Tu! Sporca lurida Mezzosangue!».
Mi accigliai, mentre Draco, gli prese il braccio.
«Ti ho chiamato per questo», sussurrò. «Mi fido solo di te».
L'amico annuì.
«Che ci fa qui?», domandai, ma in realtà mi accorsi che stavo gridando.
«Starà qui con noi per un po' di tempo», rispose Draco.
«Che c'è Sporcosangue? Non ti piace l'idea di stare con due Purosangue come noi?», sogghignò Tiger.
Alzai la bacchetta, puntandola verso di lui, e avvicinandomi.
«Granger, fermati!», urlò Draco.
«Spostati Malfoy», sussurrò Tiger.
«Esatto, spostati», ripetei.
«No! Smettetela! Granger torna dentro, e tu Tiger! Io e te dobbiamo parlare».
Non ero decisa a mollare la bacchetta nemmeno per un secondo, mentre fissavo con occhi minacciosi Tiger.
«Granger», sussurrò Draco.
Abbassai la bacchetta, ed entrai in casa.
Perchè aveva portato qui Tiger? Un suo amico? Io di quello non mi fido, lui mi odia, come mi odia Malfoy.
E se mi porteranno da Voldemort? Anzi, se Tiger, mi consegnerà a lui?
Non facevo altro a che pensarci, la mia morte, ma soprattutto a quelle mani bianche, fredde e tese che sfioravano ogni centimetro del mio corpo.
Rabbrividii al solo pensiero. Non voglio, non ci cascherò.
Da li a poco, avrei preso una decisione, che avrebbe potuto cambiare tutto.
Scappare.
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Trust me, Granger.
FanfictionHarry é partito per una spedizione da parte del Professor Silente, Ron pensa solo all'amore reciproco che prova nei confronti di Lavanda, mentre Ginny, é presente solo in alcuni momenti. Hermione si ritrova sola, ad accettare, in silenzio, questo ca...