Escape

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Uscii dalla finestra della mia camera, correndo più veloce che potevo, verso la foresta.

Le mie gambe correvano veloci, mentre il mio battito cardiaco accellerava sempre più.

Il mio fiatone, faceva eco fra l'immensa boscaglia.

«Granger!», urlò Draco.

Ma non avevo intenzione di fermarmi, non ora.

«Granger fermati!», continuò.

Ma più correvo, più mi intestardivo di andare avanti, più le mie lacrime scendevano.

Non avevo intenzione di fidarmi di quel Tiger, tantomeno di Draco.

Qualcosa colpì le mie gambe, caddi a terra, fra le foglie secche.

I passi si facevano sempre più vicini, e un sospiro lungo e pesante, si avvicinò al mio orecchio.

«Sei impazzita?», respirò ancora. «Dio mio Hermione, sei fuori di testa!».

Hermione? Mi ha chiamata per nome? La prima volta in tutti questi anni..

«Tu vuoi farmi sentire in colpa vero?».

«Cosa?», rimasi stupefatta, come poteva dire questo?

«Mi fai sentire in colpa, Hermione», sussurrò. «Se vuoi, puoi tornare a casa tua, ma devo assicurarmi che tu ci vada sana e salva».

Ma nella sua voce, potevo sentire una nota di dolore e tristezza.

«Non vuoi sbarazzarti di me?».

«Sei pazza?», sbarrò gli occhi. «Pensi che non m'importi di te?».

Non so esattamente quello che pensavo, il mio cervello si era resettato. Il mio cuore comandava, oltre a battere irrefrenabilmente, sentivo un'improvvisa voglia di affetto.

«Io.. Lo pensavo».

Mi sentii in colpa. Io e i miei maledetti pensieri.

«Torniamo indietro».

Mi alzai, e insieme, camminammo in silenzio. Continuava a fissarmi, e il peso del suo sguardo mi imbarazzava.

«Tiger rimarrà fuori dalle nostra discussioni», sussurrò.

«Odio quando si intromette», alzai gli occhi al cielo.

«Non è come credi, lui è un ottimo amico, anzi, il mio migliore amico», sorrise.

Quel suo sorriso, era qualcosa di speciale, unico, riusciva a cancellare i miei pensieri in meno di un secondo.

«Pensi che finirà tutto questo?», sussurrai.

«Forse», rispose.

Non so esattamente, cosa successe, ma al mio fianco, non trovai più Draco. Era per terra, disteso e dolorante. Le sue grida strazianti risuonavano in mezzo a tutta quella boscaglia.

«Draco!», mi avvicinai.

Mi prese la mano, stringendola forte.

«Granger, promettimi che per qualsiasi cosa succeda, tu mi stia vicina», sussurrò. «Promettimelo».

Annuii, mentre si guardò il braccio sinistro, e imprecò ad alta voce.

«Tirami su la manica».

Obbedii, la sua mano, continuava a stringere la mia.

Alzai la manica della camicia, riuscendo a scorgere, il Marchio Nero.

Trust me, Granger.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora