Reality

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«Lasciatemi!», mi dimenai da una stretta forte e violenta rivolta al mio collo.

«Tu!», gridò un'uomo.

«Lucius!», ringhiò un'altro. «Toglile immediatamente la benda».

«S-si signore».

Slacció quello straccio avvolto dietro la mia nuca, e la lieve luce mi indusse a chiudere gli occhi in due fessure.

La stanza era grande, un camino con il fuoco acceso era situato alla mia destra, mentre le pareti, grigie e bianche, erano adornate da quadri di qualsiasi forma.

«Immobilus!», un uomo, puntò la bacchetta contro di me.

Rimasi immobile, maledetta bacchetta.

«Tu non sai chi sono io», l'uomo camminò fino a farsi vedere dalla lieve luce proveniente dal fuoco.

Sbarrai gli occhi, incredula della persona che si trovava davanti a me.

«Faccio questo effetto a tutti», si spostò velocemente, fino a venire dietro di me.

Le sue mani spostarono i miei capelli verso la spalla sinistra, lasciando scoperta la parte del collo.

I suoi movimenti erano lenti, sfiorava la mia pelle con delicatezza, quasi come se fossi un antico e raro oggetto da guardare ma non toccare.

Deglutii, perché mi trovavo in questo posto? Ma specialmente, perchè mi aveva rapita? Voleva arrivare ad Harry? Beh, avrei rischiato di perdere la vita piuttosto che spifferargli dove lui si trovasse.

In quella stanza, non eravamo soli, sentivo dei bisbigli, quasi parole incomprensibili, ma lui, non ci faceva caso.

«Signore, penso che sia il momento», riconobbi quella voce.

Lucius Malfoy, il padre di Draco, non mi insospettì il fatto che lui lavorasse per il Signore Oscuro.

«Granger, l'amica del signor Potter», si spostò davanti a me, recuperai il respiro.

«Deleterius!».

Riuscii a muovermi, perchè ero legata a quella sedia?

«Io non so dove sia», sussurrai.

«Oh, lei pensa che ti chieda informazioni su Potter non é vero?», domandò continuando a girare la bacchetta fra le mani.

Allora che vuole da me? Guardai a terra, aspettando qualche risposta, e invece, la bacchetta si posizionò sotto il mio mento.

«Povera signorina Granger, lei non sa quale verità dovrà subire», sogghignò insieme a Lucius. «Sei stata scelta da me, per essere il mio nuovo giocattolo».

Altre risate fecero da eco nella stanza. No. Non è possibile. Sto solo sognando!

«No! Io non farò mai quello che vorrai!», gridai.

«Staremo a vedere», sorrise. « Legilimens!».

Rimasi ipnotizzata, mentre ripercorrevo le immagini della mia infanzia, una dopo l'altra, rievocando qualsiasi esperienza vissuta. Il dolore cessò all'istante.

«Inizierò sa stasera con te», si girò facendo cenno a Lucius di portarmi via.

E così fu.

Mi spinse dentro una stanza, mentre caddi a terra, dalla troppa forza impiegata in quella spinta.

«Sporca Mezzosangue», aggiunse Lucius per poi chiudere la porta a chiave.

La mia divisa era scomparsa, ero senza bacchetta, e indossavo una leggera t-shirt rosa abbinata ad un paio di jeans e le immancabili Converse bianche.

La stanza era calda, stranamente accogliente, illuminata da due lampade situate ai fianchi di un letto, alla mia sinistra era collocato un armadio a due ante, pieno di vestiti, mentre alla mia destra c'era una porta.

Mi affrettai ad aprirla, ma con mia delusione, scoprii che era solo un bagno.

Mi accasciai a terra, avevo un sacco di pensieri per la testa, Ginny, Ron ma soprattutto Harry.

Mi chiedevo se avrebbero notato la mia assenza, ma forse era a questo a cui puntava Voldemort.

Voleva che nessuno mi degnasse di uno sguardo, per lasciarmi sola, ed impossessarsi di me.

Ma cos'ho che non va? Sono solo una studentessa, con voti alti, amici straordinari.

La mia mente vagava su una sola, unica e possibile domanda: cosa voleva da me Voldemort?

Ciao a tutti!!

Volevo ringraziarvi per le visualizzazzioni, i voti e i commenti. Sono veramente felice che questa storia vi piaccia! ;)

Spero di non deludervi! ❤

-Dramiox ♥

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