Quickly!

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Il giorno dopo, è andato più o meno nella stessa maniera.

Nessuno dei due, sembrava intento a parlare, si stava creando una situazione piuttosto imbarazzante.

Consegnammo le chiavi al proprietario, ed iniziò la nostra lunga ed eterna passeggiata.

Ero delusa, ma d'altronde, non potevo aspettarmi chissà cosa da una Serpe.

Pensavo a Harry, chissà se era tornato, se stava bene, se era salvo.

E Ginny? Si sarà accorta, almeno lei della mia assenza?

Tutti questi pensieri si ripetevano ogni volta che camminavo.

Sembrava che Malfoy sapesse dove stesse andando, aveva quell'aspetto sicuro di se, e mi aveva preceduto.

Postura alta e dritta, bacchetta nel pantalone, visibile da sotto la sua leggera camicia bianca, e i capelli biondi, tirati all'indietro.

«Beh, oggi non si parla?», domandò.

Non risposi, mi limitai a guardare in basso, ma finii soltanto per andare a sbattere addosso al suo petto.

«Che hai Granger? Ho deluso le tue aspettative ieri sera?», alzò un sopracciglio, e sul suo volto comparì un sorriso beffardo.

«Levati Malfoy», dissi scansandolo.

«No Granger, non è così che funziona», prese il mio polso. «Tu senza di me, non puoi fare nulla, ammettilo».

«Forse hai ragione, ma non mi lascio incantare da un furetto come te».

Tolsi la mano dal mio polso, continuando a camminare dritto.

E forse lui rimase indietro, fatto sta, avevo così tanta curiosità nello voltarmi.

Ma avrebbe pensato che avesse ragione, anche se, in fin dei conti, in questo momento ero io, quella dalla parte del torto.

Mi voltai, ma non era li.

Ora stavo veramente male. Cosa avevo combinato?!

Due mani si posizionarono sui miei fianchi, e mi tirarono indietro, facendomi perdere l'equilibrio, eppure non caddi a terra.

«Non hai i riflessi pronti», mi fece l'occhiolino.

Mi alzai, anche se le sue mani erano ancora ferme.

«Davvero pensi sia un furetto?», domandò.

«Sì, come tu pensi che io sia una Sporca Mezzosangue», dissi togliendogli le mani dai miei fianchi. «E non toccarmi più!».

Rimase immobile, quasi come una statua.

«Che hai?», domandai tremolante.

«Shh!», mi zittì tappandomi la bocca. «Maledizione!».

Mi tolse la mano, e nei suoi occhi, vidi la disperazione pura.

«Che succede?».

«I Mangiamorte, sono qui».

Mi prese il polso, e camminò a passo veloce, qualcosa lo fece cadere.

«Oh! Malfoy!», gridai.

«Svelta, prendi la bacchetta!», urlò.

La tirai fuori, Draco era stato immobilizzato, e subito pronuciai l'incantesimo.

«Deleterius!».

Si alzò, e mi venne davanti, a modo di difesa, con la mano, mi faceva cenno di stare ferma.

Ed ecco che davanti a noi compare Voldemort, con la sua compagnia di Mangiamorte.

Automaticamente diedi la bacchetta a Draco, e la puntò verso tutti.

«Oh, ma che piacere vederti Draco», disse Voldemort. «Da come posso vedere, hai qualcosa che mi appartiene».

Draco si girò per guardarmi, aveva lo sguardo affranto, i suoi occhi chiedevano aiuto.

Cosa potevo fare? Ero senza bacchetta.

«Avanti Draco», la sua voce si afflievolì, e la sua mano faceva cenno di venire verso di lui.

Draco restò fermo, immobile, a guardarlo, con quel viso pieno di disprezzo e odio.

Forse Voldemort aveva dedotto la stessa cosa, perse la pazienza, e la sua voce diventò cupa.

«Dammi quell'insulsa Sporcosangue!», gridò.

A quel punto, Draco abbassò la testa, la rialzò, e nel suo viso comparve il suo solito sorriso beffardo. Con la mano mi fece segno di scappare, e lo ascoltai.

«Ti piacerebbe», gridò.

Corse verso di me, tanti "Stupeficium" vennero lanciati verso di noi, la bacchetta di Draco si ruppe, ma nulla ci impediva di correre.

«Dammi la mano!», gridò affannato.

Senza farmelo ripetere due volte, gliela diedi, e insieme ci smaterializzammo.

Lontano da quel luogo sconosciuto, dai Mangiamorte e da Voldemort.

Ci trovammo in mezzo ad un bosco, pieno di alberi, e cademmo per terra.

Con le mani ancora unite, e i respiri affannati. La paura era l'unico sentimento che incombeva su di noi.

Ma eravamo salvi, insieme.

Trust me, Granger.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora