«Tutto okay?», domandò.
Annuii.
«Siamo senza bacchetta!», urlò. «Dobbiamo andare a Diagon Alley».
«No!».
Si voltò verso di me.
«Granger, muovi le gambe, non ho tempo per giocare».
«Ho detto no. Li Voldemort ci troverà di sicuro», sospirai. «Saprà che andremo li».
«Giusto», si guardò intorno. «Senza bacchette, non andremo da nessuna parte».
«Andiamo dovunque, ma non lì».
«Ovunque?», alzò un sopracciglio.
«No, cioè, non nel senso che intendi tu».
«Come fai a sapere cosa intendo?», si avvicinò, con quel suo sorriso sghembo.
«Voi uomini siete tutti uguali», alzai gli occhi al cielo.
«Non ero un furetto?», prese una mia ciocca di capelli, ed iniziò a giocarci.
«Ti ho già detto..», sussurrai, ma non ebbi il tempo di parlare.
«Shh..».
Guardò le mie labbra, mentre il mio cuore non reggeva più a tutta quella pressione.
Si avvicinò ancora di più, il suo respiro così profumato, mi metteva i brividi.
«So che ti piacerebbe Granger, ma non ti do questa soddisfazione».
Vuoi giocare? Perfetto.
«Forse sei tu quello che vorrebbe», sussurrai, avvicinandomi ancora di più.
Forse era solo una mia impressione, ma sembrava quasi stupito della mia reazione.
«Non nascondo il fatto che io abbia una certa.. Attrazione fisica nei tuoi confronti».
Rimasi paralizzata. Gli piacevo?
«Che c'è Granger? Non te l'aspettavi?».
«Ah, ma smettila».
Lo scansai, e continuai a camminare, seguita dal furetto.
«Dove pensi di andare? Senza di me, sei finita».
«Ma smettila», lo zittii.
«Dammi la mano».
«Perchè?».
«Andiamo a prendere le bacchette, a casa mia».
«Cosa? Io non ci entro li!», gridai.
«Non fare la lagnosa».
Mi prese il polso, e ci smaterializzammo.
Eravamo nella sua camera, non rimasi scandalizzata, sapendo come era Draco.
«Non è camera mia, se proprio ti interessa».
«Ah no?».
«Tieni, questa è tua, penso».
La presi. Riuscivo a sentirne il calore, mi era mancata così tanto.
«Grazie, Malfoy».
«Prego», rispose secco. «Ora andiamocene, prima che vengano i Mangiamorte».
Ci smaterializzammo un'altra volta. Eravamo davanti ad una casa, in legno, in mezzo alla foresta. Bellissima era l'aggettivo inadeguato. Fantastica era perfetto.
«Possiamo stare qui per un po' di tempo».
«Sì, mi sembra fantastico».
Entrammo, ed era ancora più bella. Spaziosa, profumava di fiori.
«Tu hai la stanza infondo, io sto qui affianco».
Annuii. Ed entrai in camera. Non era poi così male.
Mi cambiai i vestiti. Un maglione largo e un paio di leggins, con le scarpe.
Mi distesi sul letto, e guardai il soffitto. Dovevo scrivere ad Harry, e subito.
Presi una penna, con un pezzo di carta, ed iniziai a scrivere.
Caro Harry,
Sono Hermione, non so se ti arriverà questa lettera, ma spero che tu la legga. Sono inseguita dal Signore Oscuro, ma so di essere in buone mani.
Spero che tu stia bene, non ci sentiamo da molto tempo, ma spero di rivederti.
Con affetto. Hermione.
La spedii, tramite il gufo di Draco, che era appoggiato al davanzale, e volò via.
Spero che un giorno, tutto questo casino finisca.
Scusate per il capitolo troppo corto, ma ero impegnata.
Rimedierò nel prossimo ;)
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Trust me, Granger.
FanfictionHarry é partito per una spedizione da parte del Professor Silente, Ron pensa solo all'amore reciproco che prova nei confronti di Lavanda, mentre Ginny, é presente solo in alcuni momenti. Hermione si ritrova sola, ad accettare, in silenzio, questo ca...