Capitolo 7.

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Sentivo il braccio completamente in cancrena. Ci avevo dormito schiacciandolo con la testa. Avevo la bocca secca e a tratti pastosa.
Quando aprii gli occhi, distesi le braccia e le gambe indolenzite dal sonno profondo, mi sedetti sul letto, spostando leggermente il piumone per far sì che riuscissi a prendere il cellulare senza farlo cadere.

Ore 13:00 del 1 Gennaio 2019.

La sera prima avevo fatto le sei. Decisamente un orario legittimo per svegliarsi.

Fissai la stanza nella quale mi trovavo. Era la mia, quella di casa. La stanzetta della diciottenne pieni di sogni, con la chitarra, il computer e la collezione dei libri di Harry Potter.

Quello che avevo vissuto era stato un sogno.
In quella notte del primo dell'anno avevo immaginato che io ed Alberto l'avessimo passato insieme nella camera di albergo di Roma.
Lui aveva preso un aereo dell'ultimo minuto ed io il primo treno.
Tutto troppo Nicolas Sparks.


Mi ritrovai un suo messaggio di auguri.
Che in questo nuovo anno possa realizzare tutti i tuoi sogni.

Pensavo come sarebbe stato rivederlo, dopo aver passato quelle due settimane separati. Sarebbe stato bello poter risentire nuovamente il suo profumo.

Mi ricordai la prima volta che avevo dato un abbraccio ad Alberto.

Tutta la classe era stata convocata in aula dalla maestra Veronica Peparini per un workshop, dove sia cantanti che ballerini avrebbero dovuto esprimere tramite gesti, musiche, interpretazioni varie, le proprie emozioni ed anche riuscire a capire il controllo e l'equilibrio nello spazio.

Quando ci misero in coppie a me ed Alberto toccò stare insieme. L'esercizio era molto semplice.
Lui doveva eseguire dei gesti ed io dovevo imitarlo.

Se mi fissavo. Io lo fissavo
Se mi sorrideva. Gli sorridevo
Se sposava le gambe. Le spostavo anche io.
Se mi aggiustava il sopracciglio. Io gli aggiustavo il sopracciglio.
Se si toccava il collo. Io toccavo il mio collo.

Tutto ciò si concludeva con un abbraccio.
Quando mi strinse a sé, io mi feci spazio, girai leggermente la testa e la incastrai nel suo collo.
Lui ebbe un gemito e contrasse i muscoli.
Era imbarazzato parecchio.
Ma quel posto per me era sembrato casa.

Finite le vacanze ritornammo tutti a Roma.
Giordana mi raccontava festosamente come aveva passato il Natale e l'ultimo dell'anno, e prendeva in giro i suoi compagni della squadra Atene per non essere riuscita a vincere nemmeno a tombola, visto l'esito delle ultime sfide a squadre.

Io aspettavo Alberto che ancora non era arrivato.

Più tardi verso sera, sentii bussare alla porta della mia stanza.
Me lo ritrovai davanti bello e sorridente, con una maglietta bianca a mezza manica, che stringeva nelle mani un pacchettino rosso adornato da un fiocco blu.

"Buon Natale passato!"
"Ma sei scemo? Non avresti dovuto farlo.."
"Un, grazie Alberto sei il compagno d'avventura più figo di sempre, sarebbe bastato"
Gli sorrisi.
"Posso aprirlo?"
"Devi"

Aprii la scatolina e all'interno trovai un braccialetto.
Il modello era quello classico del Pandora, anche se ero convinta non fosse l'originale.
"Non è un Pandora originale, ma è pur sempre bigiotteria che non tende a rovinarsi nel tempo. La cosa bella di quel bracciale è che puoi aggiungerci ogni volta una pepita diversa ed ad ognuna puoi associare il significato che vuoi. Io te ne ho messe già due. Una nera e puoi già immaginare perché. L'altra devi aprirla"
L'altra pepita era tutta in argento e conteneva una piccola apertura.
C'era scritto My Angel.

Effettivamente tutto era iniziato da lì.
Deve esserci un angelo che gioca con il mio cuor

"Grazie, Alberto, non dovevi"

Gli corsi incontro e lo abbracciai fortissimo.
Potevo sentire tutti i suoi muscoli stringermi e il suo profumo entrare completamente nelle mie narici.
"Mi sento a casa così" gli dissi con voce flebile a tratti soffocata dalla potenza del suo petto.
Lui prese il mio volto e mi stampò un bacio sulla tempia.

"Ti voglio bene, piccola Tish"

E andò via.

La scuola di Amici non era solo un posto di formazione professionale, ma anche un luogo nel quale potevano emergere alcune vecchie ferite e per alcuni questa esperienza poteva essere anche catartica.

Ad ognuno di noi la redazione aveva fatto compilare un questionario per conoscerci meglio.
Per caso, ero riuscita a leggere quello di Alberto.
A parte che c'era scritto che credeva nell'oroscopo, cosa per la quale ebbi un grande stupore, dato che conoscevo benissimo la sua razionalità.
Mi colpì una domanda.
L'ultima volta che hai pianto?
Per mia nonna.

Non avevo visto mai Alberto piangere in questo percorso.
Mai un crollo e mai un dubbio. Anzi era stato lui il più delle volte a darmi tanto coraggio.

Quella sera stessa mi stava aspettando nella hall dell'albergo che ormai con il tempo era diventato casa nostra.
"Cos'è tisana allo zenzero?"
"Consigliata da Mameli in persona, tieni" e mi passò la tazza fumante.
"Alberto?"
"Dimmi"
"Ti va di raccontarmi di tua nonna?"

Abbassò lo sguardo.

"Non c'è molto da dire. Era la cosa più bella che avessi. Quando ti manca qualcuno, durante le feste, quel qualcuno ti manca un po' di più. C'è sempre un posto vuoto in quella tavolata. E per quante volte si cerchi di andare avanti, di non pensarci, di continuare la propria vita, certi vuoti rimangono e non si possono colmare"
"Lei sarebbe fiera di te, se ti vedesse in questo momento"
"Lo so, è sempre stata la mia prima fan. Ogni Natale voleva che io e mia sorella cantassimo al piano tutte le canzoni. Poi si emozionava. Questa tradizione l'abbiamo mantenuta anche dopo che lei ci ha lasciato".
"E' sempre difficile accettare la morte dei propri cari, ma devi pensare che è un passaggio quasi naturale. I nonni sono i primi che ci vedono crescere e sono i primi che lasciamo andare"
"Tu le saresti piaciuta"
"Tu dici?"
"Si, perché sei bella e vera. Sei fatta davvero di un'altra pasta Tish"
"Questo me l'avevi già detto"
"Davvero? Non ricordo"
"Lascia stare"



Eccomi qui. Ho anticipato la data della pubblicazione del capitolo, perché da me nevica e quindi tutti gli impegni presi sono stati rimandati.
Fatemi sapere cosa ne pensate e non esitate a chiedermi dei chiarimenti!

Ah, comunque finalmente oggi Alberto e Tish si sono ritrovati e l'inizio promette molto bene!
Grazie ancora e un bacio immenso!

two points_albishDove le storie prendono vita. Scoprilo ora