Capitolo 9.

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POV'S ALBERTO

"Secondo te ho sbagliato con lei, Miguel?"
"Secondo te?"
"Si, ho sbagliato. Avrei dovuto raccontarle di Serena, anche se non capisco perché mi abbia tirato contro il braccialetto che le ho regalato"
"Perché non le hai parlato di Serena?"
"Perché che senso ha? Che ne sapevo che quella si sarebbe presentata ai provini! Ho combinato un cazzo di casino!" dissi guardando il mio compagno di stanza e buttandomi all'indietro sul letto in segno di disperazione.
"Facciamo una bella cosa adesso. Concentriamoci sulla puntata di domani, poi insieme troveremo un modo per risolvere questa situazione con Tish, va bene?"


Nella registrazione per la puntata del sabato la nostra squadra, Sparta, aveva preso entrambe le manche e ciò significava sfida immediata.
Tish non mi aveva degnato di uno sguardo per tutto il tempo.
Ma potevo percepire la sua preoccupazione, quando i professori decisero di mandare in sfida lei.
Lei accettò da grande donna, senza esitare e senza un minimo di esitazione.
Tanto forte, quanto fragile.
Bellissima.

"Tish ti annuncio la tua sfidante. Serena" disse Maria facendo accomodare la mia ex fidanzata nello studio.

Merda.

Fu lì che Tish mi guardò.

O meglio, per dire, mi fulminò.
Era arrabbiata tanto.

Mi avrebbe ucciso se avesse potuto, ma adesso la priorità era un'altra:
Battere l'altra. Il pezzo del triangolo che Tish non aveva calcolato.
Ed in effetti così accadde. Tish vinse la sfida, strinse la mano a Serena, e si sedette fieramente nel suo banchetto.

"Tish, temevi un po' Serena?" la stuzzicò Maria.
Maria era come una mamma per tutti quanti noi. Lei non c'era quasi mai, ma non si sa come, sapeva sempre tutto ed era chiaro che con quella provocazione non certo si riferiva alla sfida di Tish appena vinta.
Mi ricordo un giorno Maria, mentre stavo tornando da lezione, mi fermò nel corridoio. Era vestita totalmente casual e stava parlando con gli autori, molto probabilmente era appena rientrata da una registrazione di Uomini e Donne.

Lei mi sorrise e io mi limitai a ricambiarglielo.
"Siamo molto contenti di averti qui quest'anno. Sei davvero tanto bravo" aggiunse lei.
"Grazie, davvero a voi, a te e per l'opportunità che mi avete dato"
"Per il resto tutto bene? Come va con i compagni? So che ti temono un po'"
"Il giusto. E' ovvio che ci sia sana competizione. Ma si, siamo tutti una grande famiglia".
"E con lei come va? Guarda che lo so che c'è qualcosa tra di voi. O meglio spero ci sia. Mi piacete davvero tanto come coppia"
"No Maria, forse ti stai sbagliando, siamo solo ottimi amici.."
"Se vuoi un consiglio. Non mentirle mai. Tish è una ragazza che ama e spera di trovare negli altri la verità. Non è una persona che tende ad avvicinarsi ed ad essere affettuosa con tutti. Se con te l'ha fatto è perché si sta cominciando a fidare".

Quelle parole mi risuonavo in testa in questo momento, mentre Tish stava per dare la sua risposta a Maria.
"No. Grazie per questa sfida, ho capito quanto valgo qui dentro".

La sera della registrazione raggiunsi Tish nella sua camera per cercare di risolvere la situazione. Sapevo benissimo che non sarebbe venuta mai lei a cercarmi. Mi ricordo che una volta mi disse:

Io non so tu come sei abituato, ma sei pensi che io sia una di quelle diciassettenni che ti corre dietro, ti sbagli di grosso

Ed il bello era proprio questo. All'inizio ero io che me la tiravo, che le sfuggivo. Adesso era lei. Più lei scappava, più la inseguivo.
Più lei usciva le palle, più tutta questa situazione mi mandava in trip.

"Tish, sono io, ti prego dobbiamo parlare. Apri questa cazzo di porta".
Nessuna risposta. Continuai ad urlare e a sbattere pugni contro il legno, fino a quando non la ritrovai dietro di me.
"La smetti? Quanti danni all'albergo vuoi pagare? Ero in stanza con Casillo"

Stronza. Fino al midollo.

Aprii la porta e mi fece accomodare dentro la sua stanza.
"Ti do tre minuti, dopodiché sparisci"
"Da persone civili ...posso sapere perché sei arrabbiata con me?"
"Perché non mi hai parlato di Serena? Perché? La cosa che mi fa più incazzare è che tutti lo sapevano Alberto. Tutti. Io ero l'unica cogliona che non sapeva niente. Ah, mi ci sono sfidata anche oggi con miss gambe chilometriche e cammino come se avessi una scopa nel culo".

Ok era seriamente arrabbiata.
"Lo so e ti chiedo scusa. Non ti ho parlato di lei perché è stata una storia troppo importante e non volevo che questo ti condizionasse. Quando io e Serena ci siamo lasciati, avevo chiuso con le storie serie. Volevo solo divertirmi. Ma poi, ho incontrato te e non ce l'ho fatta a riservare a te lo stesso trattamento che avevo riservato per le altre".
"Cosa hai provato quando hai visto Serena oggi?" mi interruppe freddamente lei addolcendo di un leggero decibel il tono di voce.
"Grande stima ed affetto."
"Che tipo di affetto?" sentenziò
"Le voglio bene come persona. Ma non la amo più"
"Abbiamo lo stesso braccialetto Alberto..."
"Ti giuro che quello non è un mio regalo"

Rimase in silenzio seduta sul bordo del letto per alcuni minuti.
Mi avvicinai a lei piegandomi sulle ginocchia cercando continuamente il suo sguardo
"Guardami.."
"No..."
"Tu non mi hai mai detto cosa provi per me. Cosa provi per me, Tish?"
"Qualcosa per te la sento. Ma è difficile. Io non voglio essere una delle tante. Voglio essere l'unica"

Aveva ancora la testa abbassata. Le accarezzai la guancia e le sfiorai il lato della bocca.

"Non rendere tutto più complicato, Alberto ti prego.."

Continuai a baciarla ai lati della bocca per poi scendere lungo il lato del suo collo.

Potei sentire un suo gemito.
Poi ritorno in lei.
La sua maledetta razionalità.

"Noi insieme non funzioniamo. Vattene Alberto"

Mi aveva nuovamente lasciato con un pugno di mosche.
Mi aveva nuovamente trafitto.
Sbattetti la porta e me andai.


 Eccomi qui! Nonostante una giornata pienissima sono riuscita a pubblicare. Ecco a voi il capitolo 9. Fatemi sapere che ne pensate!
Ci sentiamo presto e grazie ancora :) 
Un bacio! :) 

two points_albishDove le storie prendono vita. Scoprilo ora