Capitolo 16.

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POV'S ALBERTO

Avete mai sentito parlare di occupazione scolastica?

"Stiamo facendo una cosa giusta, può essere di sprono per tutti i ragazzi lì fuori a cui i soffitti cadono in testa" aggiunse Giordana per dare ancora più grido e voce a quello che stavamo per fare.

Fammi studiare era il motto della nostra protesta.

Nella puntata precedente, Marco, il ballerino, era stato eliminato per volere del maestro Timor, che non lo riteneva abbastanza idoneo per rimanere all'interno della scuola, in seguito al fatto che aveva già testato che non ci sarebbe mai potuto essere margine di miglioramento.

Fin qui pensiero abbastanza lecito, quando una persona ha potenzialità lo capisci subito, ma è anche vero che si può sempre migliorare e per migliorare bisogna studiare.

Per questo, abbiamo deciso di iniziare questa protesta, non per rivendicare l'eliminazione di Marco in sè, ma per rivendicare il diritto allo studio che gli era stato negato.

Avevamo dalla nostra parte tre professori, mentre gli altri due erano a favore di Timor. Forti di questo abbiamo cominciato a tappezzare la scuola di manifesti e scritte. Indossavamo tutti magliette bianche con il nostro motto di riferimento e per farci sentire ancora di più, decidemmo di comune accordo, di non presentarci alle lezioni svolte dai tre professori che non avevano aderito alla nostra protesta.

Non c'erano più né Sparta, né Atene, eravamo una classe unita. Unita contro la rivendicazione di un diritto. La cosa ci fomentò in un primo momento, quasi tutti, ma poi le cose presero una piega diversi.

Alcuni dei nostri compagni, cominciarono a sentire il peso di questa "presa della Bastiglia". In, particolar modo, Tish, cominciava a vedere questo come uno sputare sulla maglietta nera e sul banco, che con tanta fatica, facendo viaggi in treno da dieci ore da Trieste, si era guadagnata.

E non mancò occasione per ribadirmelo

"La cosa sta prendendo una piega che non mi piace...".

"Perché? Guarda che stiamo rivendicando un diritto, non solo di Marco, ma di tutti".

"Si, ma, ti rendi conto che cosa è successo oggi? Rudy è venuto a chiederci se qualcuno di noi volesse fare lezione con lui ed giustamente per una sorta di collettività abbiamo detto di no. Ma se rivendico il diritto di voler studiare e poi non mi presento ad una lezione che mi viene offerta, non sono comunque coerente".

"Sei stata la prima a dire di non volere far lezione. Pensavo fossi d'accordo con noi...".

"Ma lo sono ancora, sto solo dicendo, che forse sarebbe il caso di valutare i mezzi...".

"Con Alessandro e Giordana, stavamo pensando di fare occupazione. Dormire a scuola".

"E da quando tu ti organizzi nel fare qualcosa con Giordana e Alessandro? Comunque, lo trovo assurdo...".

"E' questione di principio Tish, possibile che tu non mi voglia sostenere?".

"Sarò anche libera di ragionare con la mia testa, o devo fare necessariamente, fare quello che dici tu?".

"Assolutamente no, ma lo stai dicendo come se tutti quanti noi fossimo degli stupidi che ci stiamo battendo per una pagliacciata".

"Un po'.."

"Quindi stai dicendo che sono uno stupido perché credo in un ideale che voglio portare fino alla fine?"

"Sto dicendo che ti stai fomentando troppo e forse anche un po' condizionare da determinate persone e situazione. Guarda che non lo devi necessariamente fare per una questione di collettività, puoi anche astenerti e ragione con la tua testa".

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