10. |Uguaglianza o Giustizia?|

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Uguaglianza

Questo termine è anch'esso molto frainteso in generale, non solo in ambito islamico.
L'uguaglianza è un concetto strettamente antropologico che definisce la condizione del singolo o della collettività di essere considerati alla stessa maniera in termini di diritti.
Soltanto dopo la Seconda Guerra mondiale le donne, data la drastica diminuzione della popolazione, specialmente uomini caduti in guerra, ottennero il suffragio. È un desiderio innato il senso di poter "contare" qualcosa per coloro da cui si è circondati, dalla comunità, dal governo stesso. Ottenere il suffragio femminile non fu facile: in Europa fu noto il movimento delle Suffragette fondato dalla filosofa e scrittrice inglese Mary Wollstonecraft, donne che protestavano in massa per ottenere il suffragio, ossia il diritto di voto. Questa parte della storia dell'umanità non dimostra soltanto la tendenza naturale del singolo ad essere riconosciuto come uguale, simile ed accettato ma dimostra anche che l'uguaglianza prima ancora di essere un concetto sociale è un concetto antropologico. L'Islām è una religione rivelata all'uomo e, quindi, non la nega. L'Islām è una religione "naturale": un'insieme di regole, uno stile di vita che tiene in considerazione la natura intrinseca dell'uomo.
Tornando alla tematica dell'uguaglianza nell'Islām, esso tende sempre a combinarla con il concetto di giustizia, come si è visto alla fine del capitolo precedente.

Non sono la stessa cosa?

Come si è detto, sono due concetti ampiamente scambiati e fraintesi. Un esempio di uguaglianza sarebbe proprio quello di una banca in cui vi lavorano il titolare, gli impiegati, ed altri che fanno pulizie. Rispettando il valore dell'uguaglianza tutti e tre (3) tipi di lavoratori all'interno della struttura dovrebbero essere pagati con la stessa somma, perché ciascuno di essi si sveglia la mattina volente o nolente, viene al lavoro e svolge uno specifico operato all'interno della banca in base alle proprie competenze, eppure, in termini retribuzionali, i tre (3) non sono uguali; perché si considerano tanti altri parametri come il titolo di studio dei rispettivi, le competenze e tipologia di servizio e prestazioni forniti.
Ed è qui che entra in ballo la giustizia che viene combinata con il principio d'uguaglianza e, come risultato, si ha che tutti e tre (3) vengono pagati (Principio di uguaglianza); il titolare, tuttavia, tiene in tasca la somma più alta, una quantità più bassa gli impiegati ed una quantità ancora inferiore gli impiegati per i servizi igienici (Giustizia).

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