16.|Parità dei Sessi|

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Parità dei sessi

Probabilmente una delle tematiche più discusse in assoluto quando si parla della religione islamica è la parità dei sessi. La religione islamica la guarda da una prospettiva leggermente diversa.
Bisogna, innanzitutto, sottolineare che in questo concetto c'è un errore di fondo e contraddittorio.
Quando si dice "parità dei sessi/generi" nella stragrande maggioranza dei casi si finisce col voler uguagliare la donna all'uomo. Per carità, nell'Islām non vi è alcun divieto del diritto di voto per le donne, un suffragio datole millequattrocento (1400) anni fa**, ma quando nel 1869, come si legge nella storia europea, il movimento delle Suffragette marciava lungo il suo cammino verso l'ottenimento di un diritto datole centinaia e centinaia di anni fa dalla Sharī'ah, qual era l'idea di fondo? "gli uomini votano, votiamo pure noi"
Era questo il principio, essere uguali agli uomini. Un principio che degrada la figura femminile. Anche perché si narra un aneddoto assai celebre di Mary Wollstonecraft che, avendo letto l'Émile di Jean-Jacques Rousseau (1762) in cui egli riteneva che le donne non abbiano alcun diritto all'educazione, la Wollstonecraft gli rispose con la A Vindication of the Rights of Woman sostenendo che, invece, dovevano essere sottoposte alla stessa educazione a cui gli uomini venivano sottoposti; l'errore, però, non sta nella sua ideologia che è assolutamente corretta, ma sta nel principio da cui ella parte "la donna deve essere uguale all'uomo".
Perché, al contrario, non si è mai posti l'idea che debba essere l'uomo ad essere uguale alla donna, ad esempio? Quindi, non solo vi è una chiara contraddizione, in quanto nell'emancipare la donna la si sta, senza rendersi conto, degradando allo stesso tempo col presupposto di renderla uguale all'uomo, ma anche una chiara ignoranza di principi efficaci.
In realtà bisognerebbe guardare ai ruoli dei singoli sessi; l'uomo impara ma non necessariamente insegna, la donna, però, dovrebbe imparare e, in un futuro non assai lontano nella sua vita, dovrà anche insegnare ai propri figli le buone maniere e l'educazione in generale, allora dovrebbe essere ancora più istruita dell'uomo. Anche questo è un diritto datole sin dai tempi del Messaggero e Profeta di Allāh (pace su di lui); lo si comprende leggendo i testi in cui bambine e donne cantano eloquenti poesie arabe, di difficile linguistica e costrutti grammaticali.

**N.B.: Dopo il califfato di Umar ibnul Khattāb (che Allāh sia compiaciuto di lui) uomini e donne di tutte le città furono chiamati per esprimere il proprio suffragio su chi dovrà succedere il precedente califfo tra 'Uthmān ( che Allāh sia compiaciuto di lui) e 'Aliyy ( che Allāh sia compiaciuto di lui). È chiaro che, pertanto, a quell'epoca il Messaggero di Allāh (pace su di lui) era dipartito. Coloro che convocarono il suffragio erano tutti discepoli e questi non operavano nulla che sia all'infuori dei precetti shariatici. Il califfo fu deciso con il voto di uomini e donne.

Il sesso femminile è tale e quale e non deve aspirarsi all'altro sesso per sentirsi superiore, nè confrontarsi con esso per sentirsi accettata o meno. Le donne hanno diritto a cose come la dote a cui gli uomini non hanno diritto e viceversa, così come nel periodo dell'allattamento la donna ha diritto ad ausili pecuniari da parte del governo musulmano*** e così via, l'uomo e la donna sono quindi due generi diversi di ominidi, anche il confronto tra di essi sia nel senso positivo che nel senso negativo è erroneo.

***N.B.: Durante il califfato di 'Umar ibnul Khattāb (che Allāh sia soddisfatto di lui) la società islamica araba vide notevoli cambiamenti e riforme politiche ed amministrative come l'estensione delle città di Basrā e Kūfa; nel 638 estese sia il Santuario della Mecca sia la Moschea medinese del Profeta, l'istituzione della pensione, della tutela della maternità (allattamento), delle paghe per i disabili, della tutela per i disoccupati.

Le leggi che tutelano la maternità nella cultura giuridica europea videro luce con i decreti emanati nel 1789, nel tardo Illuminismo, per poi essere abolite nel 1805. Nel 1909, tuttavia, tali leggi furono riprese e riemanate.
Nella Gran Bretagna tali decreti videro ideazione nel 1977 dalla Labour Party ed affermazione nel 1979. L'Europa vide affermazione di tali leggi soltando nel XX secolo. Non finisce qui, anche la pensione venne istituita nel 1898 con la fondazione della Cassa Nazionale italiana di previdenza per l'invalidità e la vecchiaia degli operai, in cui vigeva la capitalizzazione. Soltanto nel 1969 con la Riforma Brodolini si decise di attuare la formula retributiva per il calcolo della pensione. Tuttavia, assumendo uno sguardo più ampio e panoramico oltre i confini dell'Italia, si nota che il vero precursore della prima Pension Plan in assoluto sarebbero stati gli USA, dato che nel 1875 l'American Express Co. ritenne opportuno pagare una somma pecuniaria agli impiegati anziani e disabili.
Beh, se così racconta la storia, non resta che dire che la vera Âge des Lumières era proprio quella del Messaggero (Pace su di lui) e dei discepoli (Che Allāh sia soddisfatto di loro) i quali hanno preceduto l'età moderna di ben millequattrocento anni (1400)!

Nota: A prima vista semberebbe che gli ultimi due (2) paragrafi siano fuori tema; non lo sono poiché sono propedeutici a far avere al musulmano una rinnovata identità il che è uno degli obiettivi di questo libro.

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