Nell'Arabia preislamica (Jahiliyyah)
La Jahiliyyah è un termine designante l'epoca preislamica della penisola araba che, come suggerisce l'etimologia araba del termine, è un'"epoca d'ignoranza".
Lo status della donna prima dell'avvento del Sigillo dei Profeti (Pace e benedizioni su lui) era assai critica e stereotipata presso la penisola araba.
Ciò che si intende qui con "prima dell'Islam" è il periodo noto come Jahiliyyah (giorni dell'Ignoranza). Questa fu un'intera epoca vissuta da gente che non aveva avuto alcun Messaggero nè Profeta ed era, pertanto, priva di qualsiasi guida. E, come è indicato nel hadith, "Allah guardò loro - sia gli arabi che i non arabi - e li odiò tutti, eccetto alcuni dalla gente della Scrittura (che erano rimasti al vero messaggio)."Nella maggior parte dei casi, la donna di questo periodo viveva sotto condizioni precarie, in particolare quelle relative alle società arabe, in cui si sentiva lesi nel proprio orgoglio quando nasceva una neonata femmina. Quindi, tra gli arabi vi erano coloro che seppellivano viva la propria figlia mentre era ancora senziente. Tra di essi vi era chi le lasciava vivere solo per poi vivere una vita di umiliazione dato l'orribile stereotipo che si estendeva su tutta la penisola araba che è il provar disprezzo e vergogna verso se stessi alla nascita di un'innocente creatura, pura, senza colpe tranne che essere come Allāh l'aveva fatta: femmina. Allāh dice riguardo agli ignoranti arabi preislamici: "Quando si annuncia ad uno di loro la nascita di una figlia, il suo volto si adombra e soffoca [in sé la sua ira]. Sfugge alla gente, per via della disgrazia che gli è stata annunciata: deve tenerla nonostante la vergogna o seppellirla nella polvere? Quant'è orribile il loro modo di giudicare." [Corano, An-Nahl: 58-59]
Come tutte le usanze e costumi, per quanto siano orribili e riprovevoli, ci sono sempre dei casi eccezionali; se si supponesse che qualche neonata non sia sepolta viva, quale futuro le spetterebbe? ...
-Un futuro quasi peggiore dell'essere seppelliti vivi!
Questo perché non le era permesso di ereditare qualunque porzione di proprietà del padre, indipendentemente dalla quantità di denaro posseduta e dalla povertà e dal bisogno che lei potesse avere. La ragione di ciò è dovuto al fatto che rendevano l'eredità soltanto per gli uomini ad esclusione delle donne. In realtà, ella era distribuita come parte della proprietà del proprio marito defunto, così come i suoi (del marito) soldi distribuiti in eredità ai parenti maschi!A quell'epoca si poteva trovare un certo numero di donne che vivevano sotto un uomo, in quanto non ponevano alcun limite al numero di mogli che si potevano sposare. E non mostravano alcuna preoccupazione rispetto a cio' che accadeva alle donne come conseguenza di tutto ciò, come vivere sotto angusti condizioni, disagi ed ingiustizie.
Oltre a ciò, c'era nell'Arabia della Jahiliyyah il matrimonio Shigār, ovvero scambiarsi le sorelle l'una come dote dell'altra: X dà in sposa la propria sorella a Y e, viceversa però, nessuno dei due paga la dote alla moglie, dato che avrebbe già "pagato" la dote dando la propria sorella all'altro in sposa. Quì si intravede una chiara oggettificazione e mercificazione della donna. Anche nel caso in cui si pagasse una somma in contanti, è lo stesso proibito nell'Islām soltanto per il fatto dello scambio accordato di donne che è visto come degradante per la figura femminile.
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Semplicemente...Regina
SpiritualIN REVISIONE. CONCLUSO. Si discute in chiave analitica e pratica la figura della donna nel mondo islamico alla luce della Sharī'ah (Legislazione Islamica) mettendo a nudo i dubbi che i mass media diffondono e rispondendo ai dubbi stessi. Il libro è...