La ricordella

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Riuscimmo a raggiungere almeno il binario inerti. Sistemai bene la tracolla sulla spalla e spinsi il carrello fino a ritrovarmi di fronte al re dei treni.
«Ciao piccola» mi sussurrò mio padre mentre mi dava un bacetto.
«Non ti sei scordata niente?» disse tirando fuori una palla di vetro piena di fumo grigio. Me la porse mentre lo squadravo.
«Ricordella» spiegò.
«Diventa rossa quando dimentichi qualunque cosa. Il problema è ricordarsi l'oggetto dimenticato...» disse infine.
Il fumo rimase grigio così restituii la pallina a papà.
«Ti sarà stata poco utile allora» dissi ridendo.
«Ehi ehi. Non ero tanto maldestro. Solo imbranato» disse sconfitto.
Lo salutai con la mano allontanandomi.
La prima cosa che mi saltò all'occhio era la splendente rifinitura e vernice rossa del treno, che fumava. Mi soffermai sul mezzo finché una baraonda di teste rosse non mi piombò addosso.
«Oh Merlino finalmente sei arrivata» sospirò Louis.
«Dove sei stata?» esclamò Lily.
«Sai quanto ti abbiamo cercata?!» urlò Roxanne.
Mi coprii gli occhi sconsolata. Cominciava l'incubo.
«D'accordo d'accordo. Ho già una soluzione per tut... Hugo tieni a bada quelle gambe! Bene per primo Louis. Prendi Hugo e occupate uno scompartimento. Li potrete fare tutte le cosa da maschi che volete. Lily, vai con Roxanne e falla rilassare. Potete anche volare attraverso i corridoi del treno, per quello che mi importa» dissi tutto d'un fiato.
«Bene... tu invece Rosie vieni con me, Albus e Scorpius nel nostro scompartimento. Lì potremo parlare», lei annuì.
Salii gli scalini del treno già sfinita da quell'anno. Trovai lo scompartimento mentre zigzagavo tra studenti che passavano dagli undici ai diciassette anni.
Aprii lo sportello e mi buttai sul divanetto libero.
«Giornata pesante eh?» disse Albus.
«Non prendermi in giro razza di dissennatore. Mi state risucchiando tutte le energie che avevo accumulato...» risposi socchiudendo gli occhi.
«Non c'è tempo per le tue scenate. Ho bisogno di parlarvi...»
«Ma dov'è Scor...»
«Sh!» mi fece lei.
«È proprio di lui che vi devo parlare. Quest'estate ci siamo scritti... eh beh... non so credo che... mi piaccia? Non so come definirlo ma... è così dolce e comprensivo e...» continuò a blaterare qualcosa sull'iperattività di Lily e lo sfogo di Scorpius. Non capii benissimo.
«... e adesso come mi comporto?» domandò infine.
Io probabilmente avevo già chiuso gli occhi perché mi arrivò una Cioccorana in testa.
«Ahi!» ululai.
«Hai sentito cosa ti ho detto?!»
«A me tiri una Cioccorana ma ad Albus che sta ronfando come un cane non dici niente?» esclamai infuriata.
«Cosa faccio ora?» richiese.
«Potresti cominciare a smettere di tremare.
Non devi fare niente. Io gli scriverei solo qualche lettera ogni tanto. È una serpe. Non si sa quando farà il primo passo. Non dimostrarti troppo interessata come fai di solito. Si spaventano...» spiegai.
Lei ascoltò con gli occhi spalancati e le orecchie bene aperte.
Dopodiché tirai fuori la bacchetta e chiusi la tendina del finestrino. Mi accoccolai su Albus che si mise accanto a me lasciando ampio spazio alle crisi di Rose e mi lasciai andare, cullata dal dondolio e dal rumore dei binari.

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