Nuove (cattive) notizie

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«Mio padre perderà la sua cattedra?»
Quella domanda mi sorse spontanea. Era il primo pensiero che mi balenava in testa, la preoccupazione di essere stata espulsa era passata in secondo piano...
La McGranitt mi guardò abbassandosi gli occhialetti e sospirando rumorosamente.
«Non voglio che lei si prenda la colpa di ciò che accadrà» cominciò faticosamente, come facesse fatica a parlarmene «Ci ha colti alla sprovvista, forse se me ne avesse parlato prima non avremmo dovuto prendere delle decisioni tanto drastiche»
«Io-»
«Mi lasci finire signorina Paciock» fece allungando la mano davanti a me «Nondimeno queste decisioni non penalizzeranno in alcun modo il lavoro di suo padre»
Disse togliendomi quell'ingente preoccupazione dal cuore, ripresi a respirare regolarmente. Purtroppo quella non era l'unica preoccupazione annidata dentro di me, ma fu bello sentirsi sollevata anche se per poco tempo.
Lei mi guardò comprensiva e capii che non aveva finito di spiegare ciò che sarebbe successo.
Prese un lungo sospiro e riprese «Il Wizengamot è voluto intervenire» disse tutto d'un fiato.
Il... Wizengamot? «Il tribunale supremo?» chiesi, la voce mi si ruppe nel mentre. La McGranitt se ne accorse e mi si avvicinò.
«Cosa vogliono che faccia?»
«Si terrà un processo, naturalmente» disse lei abbassando il tono di voce «La giudicheranno e decideranno se sia il caso di espellerla e portarla in un posto più adatto a lei, oppure lasciarle finire gli studi qui a Hogwarts»
«Ma la lettera...» cominciai. La scena in cui mi padre mi allungava la lettera con il timbro di Hogwarts era ormai impressa e tatuata nella mia mente e dubitavo che si sarebbe mai dissolta. Rammentai di averla messa in valigia frettolosamente e ancora sigillata, non avevo nemmeno pensato di aprirla...
«Immaginavo che non l'avesse letta» disse «La sua espulsione non è effettiva Chloe, almeno per il momento»
Immaginai di avere un'espressione più che confusa, non avevo lasciato il tempo a nessuno di spiegarmi per bene la situazione. Mi rimbombava in testa la voce di Scorpius, e ora l'hanno espulsa ... la situazione probabilmente non era chiara a nessuno.
«A quando il colloquio?»
«Il processo si terrà fra una settimana, il primo di dicembre»
Mancava così poco tempo, avrei dovuto prepararmi? Avevo bisogno di testimoni? Non sapevo come funzionassero i processi, chi mi avrebbe istruita?
«Dove starò nel frattempo?» chiesi frastornata.
Lei mi guardò e fece un sorriso.
«Beh, non la cacceremo via pertanto lei è ancora la benvenuta a Hogwarts» spiegò «Se deciderà di permanere sarà astenuta dalle lezioni, non potrà parteciparvi; altrimenti può tornare a casa sua assieme a sua madre»
La prospettiva di tornare a casa con Luna mi prendeva alla gola, temevo di soffocare. Sicuramente non sarei stata la benvenuta dopo ciò che era successo, e se le avessi fatto ancora del male? A Hogwarts sarei stata maggiormente al sicuro, ero ancora tremendamente arrabbiata con Albus ma avrei potuto rimanere con i miei amici ancora una settimana... alla fine, potevo essere espulsa e in quel caso dubito che li avrei rivisti ancora. Il mio stomaco fece una capriola solo al pensiero: c'era veramente la possibilità. Che avrei fatto se fosse successo veramente? Non riuscivo nemmeno a metabolizzare la cosa. Papà sarebbe stato tanto deluso che non mi avrebbe più rivolto la parola (almeno il papà che era ora), mamma beh... probabilmente non voleva parlarmi neanche in quel momento. Sarei stata come una ragazza orfana, in un luogo sconosciuto, senza nessuno a sostenermi. Chissà in che posto mi avrebbero spedita, una specie di collegio per ragazzi strani e pericolosi pensai. La notte ci avrebbero legati ai letti e durante le lezioni alle sedie, ci avrebbero tolto le bacchette e stregato con qualche fattura per evitare che lanciassimo incantesimi non verbali come sapevo fare io. Magari non ci avrebbero nemmeno lasciati uscire, chiusi 24/7 in delle misere stanzette col muro scrostato e senza luce. Persino in bagno ci avrebbero accompagnati, me la sarei fatta addosso piuttosto che farmi accompagnare. Scrollai la testa per uscire da quell'incubo a occhi aperti. Nessuna decisione era ancora stata presa.
«Mi dispiace che si sia arrivati a tanto», mi guardò con due occhi dispiaciuti e io le sorrisi tristemente «Le prometto che lotteremo per farla rimanere a Hogwarts, signorina Paciock»
Quell'affermazione mi scaldò il cuore e mi fece venire le lacrime agli occhi. Insomma, c'era qualcuno che teneva a me e che avrebbe lottato per farmi rimanere nel posto in cui ero felice.
«Grazie preside McGranitt» dissi «Per ogni cosa»
Poggiai la mano sullo spioscopio nella mia tasca pensando che mi sarebbe stato utile in quel posto dove mi avrebbero mandata in caso di espulsione. Dopo esserci congedate, mi diressi verso l'infermeria per aggiornare mio padre sull'accaduto.

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