CAPITOLO 18 - Tra due fuochi

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Prima di uscire vado in bagno e cerco di darmi una sistemata, come meglio riesco.

Sono uscita in fretta e furia e il mio abbigliamento, seppur estivo,

non è propriamente adatto per girare in strada.

Per tornare a casa mia quindi decido di chiamare un taxi.

Non posso andare in metropolitana conciata in questo modo.

Quando Andrew è pronto per recarsi al lavoro, scendiamo e aspettiamo

insieme l'auto davanti al cancello del suo palazzo.

"Non rischi di fare tardi, se resti qui con me?"

Scrolla la testa.

"No, tranquilla. Esco sempre prima perché se dovessi incappare in un

qualsiasi imprevisto, non rischio di arrivare fuori orario."

"Molto astuto."

Siamo entrambi visibilmente rilassati e confidenti.

Mi accoccolo a lui, il suo braccio attorno alla mia spalla.

"Hai un profumo buonissimo, dolcezza."

Affonda il naso tra i miei capelli, facendomi scoppiare in una risata.

"A dire il vero, ho addosso un profumo esclusivo. Si chiama Eau de Andrew."

"Infatti, come ho detto, ottimo odore."

"Sei incorreggibile!"

Mi volto e mi posiziono davanti a lui, portandogli le braccia attorno al collo, la testa appoggiata 

di lato nell'incavo della spalla.

Lui mi cinge per la vita con le sue grandi mani.

Ci teniamo stretti finché non arriva il mio taxi.

"E' arrivata la tua carrozza, Cenerentola."

Sono quasi delusa, avrei voluto rimanere con lui tutta la giornata.

Ma non in ufficio, qui a casa oppure a fare qualcosa di diverso dal solito.

Mi torna in mente la gita a Portland per la festa del 4 Luglio, e ancora, la mia vacanza 

precedente nella quale mi aveva raggiunta James.

Sento qualcosa rompersi dentro di me, tanto da turbare la mia rinnovata felicità.

Avremmo potuto goderci tutto in un altro modo, vivere tutto in un'altra maniera.

Sarebbe bastato che lui avesse parlato, avremmo affrontato la situazione insieme.

Invece ho investito i miei sentimenti nella persona sbagliata.

Andrew si accorge del mio malessere e mi prende il mento con le dita.

"Hey, che succede adesso? Ti sei rattristata tutto d'un colpo."

"Nulla, solo alcuni brutti pensieri che cercano di riaffiorare."

"Cerca di affogarli allora. Ora vai però, altrimenti questo ti lascia qui."

Butto l'occhio verso la strada e faccio segno con un dito all'autista di aspettare un attimo.

Torno a guardare il mio amico, i suoi occhi splendenti mi fanno scattare.

Mi sollevo appena sulle punte dei piedi e lo bacio.

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