CAPITOLO 30 - Confessioni

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Torniamo indietro a piedi, per cercare di calmare gli animi e sbollire

la rabbia, ma serve a poco.

Durante il breve tragitto mi sono sfogata con Lucy e Milla circa i fatti avvenuti durante la serata.

Mi hanno ascoltata basite, senza emettere un fiato o fare domande, fino alla fine.

Quando arriviamo nel nostro appartamento sono ancora furiosa.

Le mie amiche si sistemano stanchissime sul divano, mentre io faccio avanti e indietro per il salotto come un animale in gabbia.

Aspetto con ansia notizie da Andy, da Michael, o da Chris... o da chiunque possa farmi sapere qualcosa!

Poco dopo sentiamo la porta aprirsi, e i tre entrano nell'appartamento, Andrew in coda al gruppo.

Non riesco a capire dalla sua espressione cosa gli stia passando per la testa, o le ragioni che lo hanno spinto a comportarsi in maniera tanto stupida.

Ci scambiamo tutti occhiate nervose, io sono ancora in piedi con una mano sul fianco e l'altra sulla bocca, con fare pensoso.

"Sarà meglio che vi lasciamo parlare un pò."

La voce di Michael spezza un silenzio fattosi troppo pesante.

"Io e Lucy andiamo ad accompagnare a casa Camilla e Chris.

Prendiamo la tua 500?"

"Certo. Ci vediamo più tardi, Tesoro."

Annuisco rivolta a nessuno in particolare.

Quando io e il mio ragazzo siamo finalmente soli, lo vedo incamminarsi esitante verso il divano.

Si siede pesantemente e si afferra la testa con le mani, piegandosi in avanti.

Non ho voglia di dire niente che non abbia già sbraitato poco prima nel parcheggio, quindi mi limito a dondolarmi da un piede all'altro, aspettando che sia lui a parlare.

E infatti dopo qualche istante, biascica un timido "Mi dispiace."

(Oh... tutto qui? Cominciamo bene!)

"Di cosa ti spiace esattamente?

Dell'avermi usata per provocare James, dell'aver giocato a fare il 'macho' della situazione, o di avermi fatta sentire un oggetto?

Qui la lista è lunga, caro mio."

Incrocio le braccia mentre lui alza lo sguardo.

Sembra veramente dispiaciuto, ma non mi lascio incantare da quell'espressione da cucciolo indifeso che ha assunto.

"Quel Miller ha la capacità di farmi uscire di testa!"

"Questo l'ho notato. Ma perché?

Ti rendo così insicuro dal pensare di doverti comportare così?

Non mi sembra proprio, anzi sei TU che ti sei tirato indietro con me, non il contrario!

Quindi, di cosa stiamo parlando, Andy?!"

Non riesco a tenere un tono di voce normale, sono ancora troppo arrabbiata con lui.

Si alza lentamente e viene verso di me.

(Non provare minimamente a fare il carino o ti stampo contro il muro!)

Mi guarda con i suoi occhioni cangianti leggermente velati.

"Ti avverto, se la tua strategia è quella di intortarmi con paroline dolci, sappi che stavolta non funziona. Sono seria."

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