CAPITOLO 34 - Un aiuto inaspettato

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Mi sveglio la Domenica mattina e il mio umore è indefinibile.

Ieri abbiamo dato l'ultimo saluto alla mia adorata ex nemica,

e ora che il capitolo può definirsi chiuso, mi sembra di non avere

nulla da fare.

Il fatto stesso di dedicare parte del mio fine settimana alle visite

in clinica, era un modo per sentirmi utile, appagata.

Adesso invece mi sento vuota e senza prospettive per il futuro.

Colei per la quale ho pregato e sperato fino all'ultimo è morta,

il rapporto col mio ragazzo peggiora ogni giorno che passa, la mia coinquilina nonché migliore amica non mi capisce.

E c'è un uomo fantastico che mi ronza intorno, ma non riesco a capire come comportarmi con lui.

Comunque, nonostante tutti questi pensieri che mi ronzano in testa, per la prima volta negli ultimi giorni a questa parte, ho un grande appetito.

Mi alzo dal letto intorno alle 8.30 e decido di cucinare una ricca colazione.

Presumo che Lucy stia ancora dormendo.

Stanotte abbiamo fatto le ore piccole accoccolate sul divano con

in mano un barattolino di gelato a testa, guardando una delle

mie serie preferite di sempre: Ugly Betty.

Non ho cuore di svegliarla, ha fatto così tanto per me nell'ultimo

periodo, sostenendomi e standomi vicina come non mai.

Mi faccio una doccia veloce e mi vesto rapidamente.

Poi dritta in cucina dove mi cimento subito ai fornelli, sfornando

una serie di pancakes che farebbe venire l'acquolina in bocca

perfino ad Homer Simpson.

Li inondo di sciroppo e mi siedo a tavola con una buona tazza

fumante di caffè nero.

Non voglio caricarmi troppo però, non se intendo veramente mettere

in pratica l'idea malsana che mi è balenata nel cervello mentre

mi asciugavo i capelli.

Finisco con calma di mangiare e lascio apparecchiato per la mia amica.

So che gradirà questa mia piccola premura.

E devo dire che se lo merita proprio.

L'appartamento è silenzioso e ordinato, quindi posso concedermi

il lusso di dedicare qualche ora a me stessa.

Indosso le mie skechers grigie coi lacci viola e prendo un marsupio

con le chiavi, qualche spicciolo e il cellulare, non si sa mai.

Lascio un messaggio a Lucy prima di uscire, in un posto che, sono sicura, non faticherà a vedere vista la sua sbadataggine.

Un post-it fucsia sullo specchio del bagno con su scritto:

"Buongiorno Cucciola, sono andata a correre."

E poi, immaginando il suo sgomento, viste le mie rinomate capacità atletiche, proseguo con un: "Sto bene, tranquilla!"


Decido di dirigermi all'Hudson River Park, a meno di 5 di minuti

di cammino dal nostro appartamento.

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