CAPITOLO 24 - Rincorrendo la felicità

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Quando mi sveglio il mattino seguente, trovo un messaggio di Andrew: "Ben svegliata, dolcezza. Ti ho pensato per tutta la serata.

Che ne dici di fare qualcosa di carino insieme questo fine settimana?"

Comincio ad agitarmi, rotolandomi nel letto.

Lo sguardo mi cade sulla tazza di James col suo manico leggermente scheggiato dall'impeto di gelosia di Claire.

Ho cercato di sistemarla in modo da non far notare il danno, ma sembra rispecchiare in tutto e per tutto la mia relazione con lui.

Una volta rovinata, riportarla agli albori originari è praticamente impossibile.

E poi, se dobbiamo essere proprio sinceri, tra me e lui non c'è mai stato nulla di più che qualche momento di tenerezza.

Per questo sono restia all'idea di approcciarmi fisicamente con Andrew, almeno non finché non sarò sicura al cento per cento di quello che provo.

La mia cara amica Lucy, mi ha fatto sottilmente notare che "se quella stupida stampante non vi avesse interrotti, probabilmente saresti andata fino in fondo con lui!"

E si, non ho potuto controbattere.

Ma, in mia difesa, devo dire che è stato molto abile nell'orchestrare tutta la situazione, facendo leva sul lato romantico che ogni donna possiede.

Quindi, in quel momento, ero totalmente inebriata dall'atmosfera, dai suoi modi gentili, dal buon cibo e dal vino.

Non nascondo di aver sentito veramente qualcosa mentre ci baciavamo, qualcosa che non mi sarei mai aspettata di provare.

Penso che sia il caso di parlargliene, e i prossimi due giorni potrebbero essere una buona occasione.

E poi chissà, potremmo riprendere il discorso che avevamo lasciato in sospeso.

Sto per prendere in mano il cellulare per rispondere 'si' al suo messaggio, quando mi sento chiamare insistentemente dal corridoio.

Mi alzo e corro ad aprire la porta della camera, per trovare la mia amica

che si tiene entrambe le mani sullo stomaco.

"Oh mamma, credo di non stare troppo bene."

La sua faccia di solito rosata, ha assunto un colorito verdognolo e noto anche delle vistose occhiaie.

Quasi trasalgo per lo spavento.

"Lucy... Ma che combini..."

Mi guarda con espressione incredula e quasi implorante, poi in un attimo, infila la porta del bagno, e la sento dare di stomaco.

Aspetto che si rimetta e la abbraccio forte, accarezzandole i capelli arruffati.

"Oh Ellen, sto malissimo."

"Si, questo lo vedo."

"Devo avere preso qualche virus."
Ridacchio tra me mentre rifletto.

"In piena estate? Poco probabile.

Che cosa hai mangiato ieri sera, quando io non c'ero?

Non è che hai pasticciato?"

Lei si solleva dalla mia spalla, e si mordicchia il labbro con aria colpevole.

"Lo sapevo... dai confessa."

Una volta tanto sono io che faccio la ramanzina a lei.

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