CAPITOLO 22 - Orizzonti luminosi

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La mattina dopo mi alzo un po' più tranquilla e positiva.

Nonostante le varie preoccupazioni che mi stanno affliggendo da

un paio di mesi a questa parte, l'aver parlato con Andrew mi ha

regalato una gradita e provvidenziale boccata d'aria.

La metropolitana è il solito intricato groviglio di persone che si accalcano nella calura del primo mattino.

Io e Lucy, in questi giorni, stiamo cercando di vestirci in modo leggero ma decoroso per il ruolo che ricopriamo, soprattutto io.

Ma neanche il clima soffocante potrà smorzare il mio entusiasmo, non oggi!

"Che hai da essere tanto di buonumore? E' successo qualcosa che valga la pena di essere raccontato, ieri sera?"

Eccola qui...

La solita curiosona che cerca di infilare il suo delizioso nasino

negli affari miei.

Decido di tenerla un pò in sospeso, so bene quanto lo detesti.

"Uhm... dipende da cosa intendi tu per sfizioso... può darsi di si,

può darsi di no... chi lo sa!"

"Ti odio quando fai così!"

"Ah ah, lo so Cucciola. Sono una vera peste."

"Puoi dirlo forte! Allora?!"

Sbuffo e faccio un gesto con la mano come per dire

'mi stai scocciando', ma non riesco a trattenere una sonora risata,

che fa voltare buona parte della gente che si trova sul nostro vagone.

"Eh va bene, razza di ficcanaso che non sei altro.

Abbiamo parlato un pò."

"Eh?"

"E niente, mi secca ammetterlo ma... avevi ragione su di lui.

Mi ha detto esattamente quello che mi avevi preventivato tu."

"Modestamente, sono brava eh!"

"Si si, oh mia sibilla.

Devo dire che un po' me lo aspettavo, conoscendolo.

E' un ragazzo veramente straordinario, quindi non voglio farlo soffrire,

e in questo periodo sono ancora parecchio presa da James.

Anche se non so come farò a venirne fuori, devo farlo."

Lucy mi spiazza saltandomi addosso per abbracciarmi.

Mi stringe talmente forte che emetto un gridolino di sorpresa misto

a spavento.

"Ti adoro quando sei così risoluta, amica mia.

Basta che tra un paio di giorni non cambi di nuovo idea."

"Non lo farò, tranquilla. Ora però lasciami, mi stai soffocando, e poi

tra un attimo siamo arrivate alla nostra stazione."

Scendiamo dal treno e ci incamminiamo verso la ATPique, chiacchierando del più e del meno.

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