EPILOGO

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Non posso fare a meno di canticchiare e ondeggiare i fianchi a tempo, la musica nelle orecchie, mentre preparo la colazione.

Sembra passato un secolo da quando io e James ci siamo finalmente confessati il nostro amore.

Per l'esattezza poco più di 4 mesi.

Il solo primaverile filtra attraverso la porta-finestra leggermente aperta, facendo svolazzare appena le tende della cucina.

Non posso ancora credere di essere qui, nell'appartamento di Claire.

Dopo l'apertura del testamento, oltre alla nostra unione, sono successe un sacco di cose.

La prima fra tutte è che James, sbrigate tutte le pratiche del caso,

ha riscattato l'attico del suo ex capo, lasciando indietro il suo piccolo loft da single.

Per lui è stato difficile, all'inizio.

Abbiamo sofferto molto entrambi per la scomparsa di Claire.

Ma piano piano le cose sono cominciate ad andare nel verso giusto.

Tolgo il bacon dalla padella e ci tuffo le uova, mentre il pane sta finendo di abbrustolire.

In pochi minuti il banchetto è pronto.

Ripongo con cura il cibo su un vassoio e mi dirigo verso la camera

da letto.

"Buongiorno dormiglione, è ora di svegliarsi."

Appoggio il tutto sulla panca ai piedi del letto e vado a tirare le tende.

Attraverso il lenzuolo e la coperta leggera, si intravedono le forme

di un corpo sensuale e statuario.

James infila la testa sotto il cuscino, brontolando per la mia intrusione.

Non do minimamente ascolto alle sue proteste anzi, cerco di tirare

il tessuto che lo copre per dargli una scrollata.

La sua voce mi giunge attutita e leggermente indispettita, col tono cantilenante di un bambino che viene svegliato dalla mamma quando vorrebbe restare a letto a poltrire.

"Lasciamo dormire ancora un po'..."

"Non ci penso proprio! Dai su, ti ho preparato qualcosa di buono."

"Sei una rompiscatole."

Ha ancora il viso immerso nel materasso, ma sono più che sicura che la sua espressione sia divertita, adesso.

Gli solletico energicamente i fianchi, e lui si contorce come un disperato, sopraffatto dalle risate.

Poi, con un calcio ben ponderato, solleva le coperte e se ne libera rapidamente.

La vista del suo corpo quasi nudo mi eccita all'istante, ma cerco di non farglielo capire.

Troppo tardi, mi conosce alla perfezione ormai.

Conosce ogni mio sguardo e di conseguenza riesce a interpretare benissimo ogni mio pensiero.

"Signorina, lei sta arrossendo o sbaglio?"

Mi guarda sornione, col suo maledetto sorriso di traverso che mi fa impazzire ogni volta.

Provo ad uscire dall'impasse.

"E' che... oggi fa veramente caldo, non trovi? Il servizio meteorologico ha previsto un improvviso aumento delle temperature e..."

Mi trascina senza sforzo accanto a sé, circondandomi con le gambe.

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