Nuovo arrivo

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All'arrivo non sprecammo tempo in aereoporto ; le valigie erano tutte bagaglio a mano, le nostre cose più importanti erano arrivate a Londra già da qualche giorno. Le nostre? Di mio non c'era un bel niente, con la bella ideata di avvertire il giorno stesso avevo detto addio a tuttte le mie cose; la casa sarebbe andata in vendita tra non molto, certo ero ancora in tempo per farmi inviare qualcosa, magari quello a cui tenevo maggiormente, anche se non c'era rimasto un granchè di materiale.

Ci dirigemmo verso l'uscita senza nemmeno rivolgerci la parola, mio padre stava poco avanti a me concentrato a guardarsi intorno per capire dove fosse, era così serio. Mia madre al contrario stava dietro con Marco, sentivo i suoi tacchi riencheggiare e il rumore delle rotelle di entrabe le valigie che portava in mano; anche lei era impegnata, si dilettava a spiegare Londra a mio fratello che sembrava elettrizzato riguardo il nuovo arrivo riempiendo mia madre con mille domande. Uscimmo dall'aereoporto di Londra- city a est della capitale. Una volta all'esterno ci aviammo verso l'area dei taxi ; mio padre si avvicinò a uno e parlando inglese correttamente gli chiese di accompagnarci a un albergo. Ci fece cenno di avvicinarci con una mano ed entrammo nella strana macchina gialla , mio padre si era seduta davanti accanto al tassista mostrandogli la via dell'albergo al quale aveva prenotato. Mia madre aveva fatto sedere Marco al centro mentre io e lei ci eravamo sedute ai lati. Eravamo tutti molto stanchi, sopratutto Marco che non appena appoggiò la testa al sedile si addormentò. Poi sentii mio padre dire il nome dell'albergo all'autista, nella mia testa si accese qualcosa; un dubbio. Perplessa mi rivolsi a mia madre sottovoce; " Perchè stiamo andando in un albergo?"

Lei, distogliendo lo sguardo dal finestrino dove stava ammirando il paesaggio londinese notturo, mi rispose; " La casa non è ancora pronta per dormire".

Riflettei un attimo poi domandai quasi curiosa; "Quindi domani arriveranno i camion per scaricare i mobili?"

"Già, sarà una giornata faticosa ,molto più di questa!" Concluse sospirando.

Il taxi si fermò davanti a un enorme edificio con le lettere del nome luminose sul tetto; ma ero così stanca che non riuscii ad aprezzare quella fantastica visione. Mentre cercavo di recuperare la mia valigia senza cadere addormentata sulla strada , mia madre cercava di svegliare Marco. Ma non servì a molto perchè finì con il prenderlo in braccio, era così premurosa con lui mentre gli accarezzava dolcemente i capelli. Dopo che mio padre finì di pagare il taxi entrammo nell'albergo il quale non ricordo molto bene data la mia eccessiva stanchezza. Era tutto abbastanza confusionario e i miei occhi si stavano chiudendo automaticamente. Ricordo che andai nella camera che condividevo con mio fratello, mi misi il pigiama tra mille sbadigli, mi lavai i denti e andai immediatamente a dormire. Non ricordo nemmeno bene come fosse quella stanza, e tanto più come fosse l'albergo.

La mattina presto , all'albeggiare del primo sole partimmo con il taxi che mio padre si era proccupato di procuraci. La casa distava giusto qualche chilometro più al centro della capitale. Nell'auto mi trovavo dalla parte del finestrino come la sera precedente, sbirciavo fuori osservando attentamente ogni casa che mi si presentava davanti sperando che fosse la nostra , erano tutte molto belle , ma ogni volta le vedevo sorpassare. L'attesa che sembrò durare un eternità cessò quando ci fermammo a un incrocio tra due vie principali, c'erano quattro angoli, circa dieci case che potevano essere quella giusta. Erano tutte molto simili, una mini proprietà all'aperto di qualche metro quadrato davanti alla dimora e poi un adorabile casetta a due piani che si confondeva con tutte le altre. Non smettevo di guardarmi intorno , se quello fosse stato il nuovo quartiere non avrei avuto nessun rimpianto , era tutto così solare.

Il guidatore aprì il porta bagagli e tirò fuori le valigie, io presi subito la mia poi continuai a guardarmi intorno notando che mia madre stava sistemando la sua valigia e quella di Marco, così non trattenendo più la curiosita le domandai;

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