CAPITOLO 6

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La serata migliore del mondo!

La mattina successiva mi svegliai con un energia e allegria mai vista, inutile dire che mi sentivo un'idiota, ma onestamente poco importava.

Mi vestii un paio di jeans neri stretti una maglia dei dei Guns e ai piedi i soliti anfibi, sistemai i capelli e mi truccai abbandonai il trucco nero per uno meno pesante sui toni del marrone, sulle labbra un rossetto scuro quasi prugna. Infilai la giacca in pelle presi la borsa e uscii di casa salutando mia mamma.
Andai a scuola a piedi quasi correndo per la voglia che avevo di edere Harry, non volevo parlargli o cose del genere, solo stare con lui, vederlo, rivedere quegli occhi che non avevo mai visto fino in fondo, di quel verde unico, più verdi di due smeraldi che trasmettevano fiducia, simpatia, allegria volevo rivedere il suo sorriso, tanto dolce quanto malizioso, contornato da quelle fossette che non sparivano mai. sembravo una pazza.

Arrivata a scuola notai la sua macchina nel parcheggio, era già arrivato, entrai e subito lo cercai per l'edificio chiedendo in giro se qualcuno lo avesse visto “controlla nel corridoio a sud, mi sembra di averlo visto li” sorrisi alla ragazza che avevo riconosciuto come sua amica, una delle tante. mi avviai e controllai tutte le aule di quel corridoio mi mancava quella di storia aprii di corsa la porta vogliosa di vederlo ma lui, non cera la campanella suonò e andai dritta in aula di matematica delusa.
Quando finalmente l’ora finì andai al mio armadietto scrutando attentamente tutte le faccie di quel carcere, tutte faccie uguali tutte vogliose di sentire il suono dell’ultima campanella di scuola e tornare a casa
dai lou saltiamo l’ora di latino, è una palla, so io come farti divertire!” una fice acuto da oca strozzata, intravidi una capigliatura mora Eleonor, c’era anche Tomlinson e tutto il gruppetto mi avvicinai verso loro, ed eccolo li c’era anche Harry “hei Harry oggi...” il suo sguardo divertito appena ho aperto bocca mi ha intimorito leggermente “...posso…posso venire con te da Maura?” iniziò a ridere, che diavolo gli succede? perché fa così? anche gli altri ridono “uhh hai fatto colpa eh Hazza! Dice il ciuffo moro, Malik il più coglione di tutti “beh l’hanno dimessa, è a casa ci puoi andare da sola” disse menefreghista il riccio, una fitta al cuore, perché a fatto così, ma soprattutto perché io ci sono andata appresso? Sapevo che era così, sapevo che se ne sarebbe fregato di me me ne andai senza dire una parola ferita sentii le risate aumentare alle mie spalle, una rabbia mi salì non sapevano e giudicavano, non sapevano, credevano che io… mi voltai tirai uno schiaffo a Malik il primo che aveva parlato un altro schiaffo a tomlinso che aveva iniziato a ridere uno schiaffo a Payne e infine un cazzotto a Hazza, uno in faccia, uno nello stomaco “la gente non mi prende in giro senza passarla liscia Styles!” dissi mentre si accasciava a terra gli tirai un calcio e feci per andarmene “STYLES! MASON! IN PRESIDENZA ORA!!”  urlò mrs harwaigh. Quella volta ci andai volentieri.
Il colloquio con il preside fo interminabile, la prima volta che mi faceva la ramanzina, non avevo mai picchiato nessuno fino a quel giorno mia madre mi riportò a casa delusa da ciò che avevo fatto
Anche lei mi fece la ramanzina, come sempre, passammo davani a casa Horan, la macchina nel vialetto, erano a casa “fermati!” dissi a mia madre lei si fermò vai a casa io torno a piedi, vado un po’ da Maura!” chiusi la portiera ignorando le lamentele di mia madre ed entrai in casa.

**

Mi risvegliai sul divano con la testa sulle gambe di Niall, lui guardava la tele “buongiorno” mi disse quando aprii gli occhi “che ore sono” risposi con voce ancora impastata “le 4 e 30….tua mamma ha chiamato 4 volte” le 4 e 30 quanto diavolo avevo dormito? Dopo che anche Maura si era addormentata mi ero sdraiata sul divano a far compagna a Niall e poi? Mi sono addormentata mi alzo a fatica dal divano tra vari sbadigli “ciao Horan! Vado a casa!” urlò una voce mascolina profonda  si affacciò in salotto lo zigomo sinistro del riccio era spaccato e c'era una piccola cicatrice così come sul labbro, l'occhio un po' gonfio, “Lola sei..sei qui?”  chiese che domanda idiota ovvio che sono qui non mi vedi? Non risposi lo guardai solo male per poi afferrare il telefono dal tavolino difronte a me 7 chiamate persa…ma non aveva detto 4? ‘mamma’ ‘mamma’ ‘mamma’ ‘mamma’ ‘Harry’ ‘Harry’ ‘Harry’ mi voltai vero di lui e cancellai le chiamate lui era ancora li a guardarmi lo ignoravo “se vuoi rimanere a mangiare…” iniziò il biondo “ ok va bene” il riccio non ci pensò due volte ad accettare andai in cucina lo stomaco stava iniziando a brontolare “horan prendo da mangiare!”
Una bella tazza di latte e cereali andava bene tornai in salotto e ripresi il telefono chiamai mia mamma

 <Lola? DOVE DIAVOLO SEI?>

<scusa mamma mi sono addormentata, sono da Niall>

<dovevi avvisarmi!>

<ma come facevo se dormivo?>

<va beh dai vieni a casa che è tardi!>

<arrivo tra poco> Niall mi afferrò il telefono dalle mani

<pronto Lisa...>

...

<Lola può riamenere a cenare da me? Mio padre non c’è e mio fratello è dovuto ripartire ieri>

...

<lo so che è in punizione ma a mia mamma farebbe molto piacere>

...

<Grazie ti voglio bene> cantinelò agganciando il telefono

 

Horan ma...” iniziai ma tanto non c’era speranza di vincere una discussione con lui presi il telecomando e iniziai a cercare qualcosa di divertente da guardare intanto Styles si era accomodato sulla poltrona accanto al divano “vado a vedere se mia madre ha bisogno qualcosa!” e si alzò stronzo sapeva quello che era successo e lo aveva fatto apposta
Scusa” il riccio inizò a parlare
“ho fatto una cazzata, non dovevo trattarti così” una pausa aspettava una mia risposta ma continuai a girare i canali “non so che mi è preso..è che..tu io..è strano”…… “ tu mi piaci Lola”…. “ e anche tanto” girai la testa verso di lui “ mi dai un’altra possibilità per farmi perdonare?” mi guardò dritto negl’occhi “mi hai ferito Harry, mi hai preso in giro umiliata! Hai la minima idea del male che faccia?" risi retorica scuotendo la testa "E tu ora sei qui chiedendomi di perdonarti? Mi dispiace, ma non ce la faccio! Non perdono la presa in giro!” la mia attenzione tornò sulla televisione ma sentivo i suoi occhi su di me, il suo sguardo mi perforava la pelle si alzò di colpo prese la giacca e uscii, credo ch sia stato il suo primo rifiuto.

Do You Trust Me? [Harry Styles]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora