Madyson se ne era andata.. ero rimasta per ore seduta sull’ultimo gradino della scala pensando a tutto ciò che era successo…
La malattia di Maura, quella specie di storia con Harry, il biglietto del concerto, la festa e poi Madyson, era successo così in poco tempo che ancora non realizzavo bene a distogliermi dai miei pensieri fu un messaggio di Mad
** Hei Amore! Mi sono dimenticata di dirti che il tipo di ieri sera mi ha chiesto il tuo numero e io gliel’ho dato ;) era carino. :* ** lei cosa? Non ci potevo credere scrissi velocemente un “sei morta” e spedii il messaggio prima che il telefono iniziasse a suonare le note di You need me but i don’t need you
**numero sconosciuto**
-Pronto.-
-Hei! Lola? Sono Alex, ieri sera la tua amica mi ha dato il tuo numero!-
- ah si me lo ha detto-
-a costo di essere spacciato, ti va di uscire? Se non hai altro da fare-
-bah.. si dai perché no?! Dove?
- mhh facciamo tra un quarto d’ora da starbucks?-
- ok vado a prepararmi allora ma.. come ti riconosco?
-ti mando una foto per messaggio ok?-
-perfetto-
-a dopo allora!
-a dopo-
**********
Ok avevo appena accettato di uscire con un perfetto sconosciuto ma infondo…cosa importava?
Onestamente con tutti i casini che erano successi, quello era il minore dei mali.
Salii in camera mia per vestirmi, presi una canotta nera attillata e dei jeans lunghi con dei grandi strappi, iniziava a fare caldo e andare in giro con maglioni pesanti non era il caso, ai piedi misi un paio di converse usate giusto per cambiare un po’ andai in bagno per restaurare il volto con il solito trucco scuro, sulle labbra un rossetto color prugna, lasciai i capelli sciolti sotto il cappello che indossavo la sera prima scesi le scale e andai in cucina dove scrissi un bigliettino a mia mamma –sono uscita tornerò massimo per le due <3 ti voglio bene.-
Un nuovo messaggio da Alex una foto, la sua, era un ragazzo carino, capelli biondi curati, niente barba occhi in uno strano grigio freddo ma al quale non diedi molta importanza
Corsi di fuori infilando il chiodo (*giacca di pelle) e andai in fermata dove misi le cuffie in attesa del bus
My heart is broke
but I have some glue
help me inhale
and mend it with you
we'll float around
and hang out on clouds
then we'll come down
and have a hangover
Salii sul bus e in un attimo ero già alla mia fermata, quel giorno in giro non c’era nessuno era troppo caldo per passarlo in città, era un pomeriggio da mare.
Scesi a poche decine di metri da sturbuck che raggiunsi a passo svelto appena fuori dalla porta un ragazzo alto mi aspettava, indossava dei pantaloni stretti neri , una camicia a quadri rossa e blu un po’ aperta al collo, ai piedi portava paio di converse bianche la prima cosa che pensai? –oddio ma chi mi è capitato?- mi avvicinai a lui con un sorriso tirato “C-Ciiaaoo”
Lui ti sorride e ti abbraccia subito, la sua altezza mi fece sentire ancora più a disagio, tanto che non ricambiai l’abbraccio, lui capito che aveva esagerato, mollò subito la presa e si ricompose subito –sc-scusa- disse schiarendosi la voce e facendo spuntare un dolce sorriso che di certo non mi avrebbe fatto scongelare il cuore di ghiaccio che mi ritrovavo, il silenzio fu interrotto dal brontolio del mio stomaco che come al solito si fa sentire nei momenti meno opportuni beh.. in fondo era mezzogiorno e io non avevo ancora mangiato nulla – si beh… andiamo a mangiare eh!- dissi con un finto sorriso entrando nel locale.
Ordinammo da mangiare e da bere tutto da asporto visto che non c’era neanche un posto libero e quindi andammo nel parchetto li vicino.
Ci sedemmo su una panchina davanti alla fontana e iniziammo a parlare del più e del meno
-Allora… Lola! Ma è il tuo nome o diminutivo?- chiese per rompere il ghiaccio
-No, è un viminufifo!- dissi con la bocca piena, ingoiai prima di ripetere la frase per tradurla in un linguaggio comprensibile –è un diminutivo! Ma il mio è un nome orribile quindi non te lo dirò....tu invece?-
-nah.. io mi chiamo Alex.. Alex e basta!- disse il biondo portando si la bibita alle labbra.Continuammo così per un buon quarto d’ora, il tempo di finire cibo e arrivare al fondo del milkshake alla vaniglia che avevo in mano.
In quel momento vidi una capigliatura conosciuta con la coda dell’occhio, un ricciolino passeggiava per le strade del parco.. le scene della sera alla festa mi ritornarono in mente, lui non mi aveva ancora parlato, ne una chiamata, ne un semplice messaggio, anche solo per accordarci per il concerto. Un senso di gelosia mi salì quando lo vidi abbracciare una bionda tutta curve, non si era accorto della mia presenza, iniziai a ridere a volume alto sotto lo sguardo confuso di Alex, che diavolo stavo facendo? Da quando mi importa così tanto di Styles, una volta finita la finta risata guardai il ragazzo, ancora del tutto sconosciuto negl’occhi prima di fondarmi sulle sue labbra, ero sicura che ci stava guardando.
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Do You Trust Me? [Harry Styles]
Fanfictionvete presente una di quelle ragazze da commedia demenziale americana? Ecco...focalizzatevi sullo sfondo la ragazza li, esclusa da tutto e da tutti, quella ritenuta diversa perchè non si omologa alla massa di oche/barbie che camminano ingiro per le s...