CAPITOLO 21

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"è in ospedale" aveva detto davvero così! Maura era di nuovo in ospedale...eppure non ero sorpresa, anche se quel viso era sempre sorridente e pieno d'amore per tutti, quegli occhi nascondevano una stanchezza, che solo se guardavi attentamente te ne accorgevi, ti accorgevi di tutto il dolore che stava provando il dolore che nascondeva.

Il biondo non fece in tempo ad aprire bocca che una terza voce entró nella conversazione -perchè non ce lo hai detto?- la voce roca ancora un po' assonnata di Harry risuonó alle spalle di Niall che si girò di scatto -beh...e-ecco domani avete l'esame e-e non v-volevo..- balbettò messo in soggezione dallo sguardo di harry, voleva bene a Maura, era come una seconda mamma e voleva sempre sapere come stava -tranquillo Nialler!- mi avvicinai a lui rassicurandolo -sappiamo che lo hai fatto per il nostro bene - lui ci conosceva, sapeva che se avremmo saputo di Maura poi non avremmo fatto l'esame o lo avremmo fatto male, lui ci teneva a noi lo abbracciai stretto lasciandogli un bacio sulla guancia -cos'ha?- osai chiedere se era grave, sapevo che non ne avrebbe parlato facilmente, ma ci conoscevamo ormai da 17 anni e doveva anche imparare ad aprirsi almeno con noi, i suoi migliori amici.

Non rispose, andò a sedersi sul divano dove poco prima eravamo seduti io ed Harry, non parlò si limitò mettere le mani tra i capelli appoggiato sulle proprie ginocchia immobile un'aria distrutta addosso, bisbigliava qualcosa di incomprensibile mi sedetti accanto a lui –è tornato- continuava a ripeterlo – è Tornato!- non riuscivo a capire –è tornato- ogni volta la voce si alzava sempre di più fino a che non iniziò ad urlare –Niall! CALMA!- sovrastai la sua voce lui si zittì –cos’è tornato?- chiese Harry che era ancora in piedi, la sua voce era timorosa, non capivo, Niall non rispondeva e il riccio si fece qualche passo avanti  -Niall?!- lo incitò a rispondere – il mostro – sussurrò il biondo lo guardai, terrorizzata. No. No. Non di nuovo.

-Vedi Lola..- era mia madre, non riusciva a spiegarmi perché non potevo vedere Niall, perché non era mai a casa –…devi sapere che la mamma di Niall- aveva una voce dolce e confortante anche se dentro i suoi occhi, c’era un pizzico di dolore-  -è molto malata-  erano amiche, mia mamma con Maura, credo sia l’unica vera amica che abbia quando ero ancora appena nata mi lasciava da lei mentre lavorave  –sta per morire?- i suoi occhi si sbarrarono alle mia parole –No! No amore no- mi abbracciò forte e sussurrò un impercettibile – almeno spero.-

Solo con il passare degl’anni capì che era malata di tumore, e che era riuscita a vincere, ma ora, era tornato, quel mostro che già aveva provato a portarci via Maura, era tornato all’attacco.

Sentì dentro di me qualcosa che crollava, come un castello di sabbia sul bagno asciuga travolto da un’onda troppo alta. Se io mi sentivo così, non voglio immaginare cosa sta provando Niall.

Ero li, immobile, mi era impossibile muovermi, eravamo come tra statue in salotto.

-il letto è  pronto, io ora devo andare o faccio tardi.- mia madre mi lasciò un bacio sulla guancia e lanciò uno sguardo ad Harry, che era ancora immobile sul tavolo della cucina a fissare il vuoto.

È sempre stata così comprensiva, così forte, quando le ho spegato cos’era successo a Maura non ha fatto nessuna piega, si è limitata ad un – ce la farà!-  è vero, con il suo lavoro ha sempre a che fare con casi di questo genere, ed è suo compito anche rassicurare i parenti dei malati, ma ora. Non stava rassicurando me, stava rassicurando se stessa.

Uscì di casa di corsa e io tornai all’attenzione di Harry. Era distrutto e io dovevo aiutarlo, non riuscivo a guardarlo per più di un secondo senza provare una fitta lancinante al petto

-Hei Hazz!- lui non si mosse – ti va un te?- ancora nulla misi il bollitore sul fuoco e mi avvicinai a lui che scatto non appena gli sfiorai una spalla, afferrò il mio polso lo teneva stretto, ma non voleva farmi del male perché mi tirò a sé e mi strinse, mi strinse forte in un abbraccio singhiozzante.

-shh dai Harry- cercavo di consolarlo, ma era impossibile –vedrai che lo supererà!- non convincevo nemmeno me stessa, come avrei potuto convincere lui?

Ero sdraiata nel mio letto insonne, erano già le 3 del mattino e non riuscivo a chiudere occhio avevo la mente piena di pensieri che mi tormentavano Maura, Harry, Niall, Gli esami e come se non bastasse il terrore di incontrare Alex mi tormentava ancora.

La vibrazione del telefono risuonò nella casa silenziosa era Harry, credevo dormisse

“Vieni qui?”

Mi alzai dal letto ed entrai nella camera di Harry, mi infilai nel letto –credevo dormissi- sussurrai accoccolandomi al suo fianco – e come faccio?-  rispose stringendomi le spalle, era così comodo li, il suo profumo invase le mie narici, sapeva di buono, non aveva un odore particolare, ricordava solamente il fresco, si, una fresca mattina di primavera –Provaci- iniziai a tracciare cerchi invisibili sul suo petto nudo canticchiando una leggera ninnananna –non sei portata per il canto eh Mason?!- mi derise giocoso lui sfregandomi la mano che era sulle mie spalle, sulla testa –Ehi!- lo riproverai dandogli un pizzicotto sul fianco ricevendo un accenno di risata, forse il suono migliore che potessi mai udire in quel momento.

come fai?- tornò serio e il battito del suo cuore aumentò –a rimanere così forte?- lo guardai negl’occhi come facevo? D’un tratto sentii la mia gola chiudersi e gli occhi bagnarsi Lola NO non puoi piangere! Me lo continuavo a ripetere mentre fissavo quegl’occhi verde smeraldo nella penombra della stanza –non lo so-  risposi d’un fiato,prima che la gola si chiudesso completamente, la verità è che non lo ero, non ero forte, semplicemente non avevo ancora elaborato il tutto. Il mio cuore accelerava sempre di più e lo stomaco si stava stringendo in un nodo Harry mi strinse in un abbraccio, questa volta era lui a consolare me

Sciolse l’abbraccio e prese il mio volto rigato tra le mani, erano davvero grandi, morbide al tatto. Poggiò la sua fronte sulla mia e mi baciò, un bacio semplice casto ma allo stesso tempo cercato, io ricambiai ci fissammo ancora una volte e ci sdraiammo uno accanto all’altra i nostri volti vicini, a respirare uno il respiro dell’altro.

Do You Trust Me? [Harry Styles]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora