[Primo sospettato ]
Al suono della campanella che scandiva la pausa pranzo una moltitudine di studenti si accalcò davanti alle gradi porte rosso ruggine malmesse come un branco di pecore.
Parevano come lupi affamati che non toccavano cibo ne lo intravedevano da chissà quanto tempo, parevano bestie tenute prigioniere che non vedevano loro di placare la fame che le aveva divorate per settimane.
Agli occhi ambrati del demone tale visione parve divertente, non seppe spiegarsi il motivo ma vedere tante creature umane delle più infine e peccatrice ammassate come animali pronti ad essere nutrito sembrava una scena piuttosto divertente.
Eppure fra tutta questa gente notò una ragazza minuta, aveva la pelle abbronzata, i capelli neri erano mossi e parevano scivolare come seta ai lati del suo volto gentile ed estremamente femminile.
Pareva una piccola fatina uscita da uno dei tanti racconti che le popolazioni avevano narrato ai loro successori di generazione in generazione, fin troppo graziosa per il parere personale del demone il quale senza accorgersene storse il naso.
Poi però notò un altro piccolo particolare di quel volto tanto angelico; i suoi occhi scuri erano totalmente spalancati quasi stessero per caderle fuori dalle orbite, le labbra dischiuse quasi aperte totalmente dalla sorpresa o forse dal terrore.
«La conosci? » chiese al suo contraente che si era fermato al suo fianco puntando lo sguardo smeraldo nella stessa direzione nel quale l'altro stava puntando infastidito lo sguardo «No, non ricordo di averla mai vista e ho una buona memoria » rispose dopo poco quasi avesse aperto un file e fatto una confrontazione.
I due avanzarono notando come questa non accennava a muoversi, poi quando le furono davanti questa parlò «T-tu non puoi... » balbettò con voce estremamente acuta e fastidiosa che fece lamentare Mefisto; non c'era un vero motivo ma già la odiava con tutto se stessa.
La ragazza stava per correre via ma il demone la bloccò per un braccio senza un minimo di delicatezza o di accortezza, le puntò gli occhi ambrati addosso quasi volesse trapassarla e leggerle dentro ed infatti fu quello che fece, più o meno.
«Parla » le ordinò con voce calda e bassa che parve ipnotizzarla, nulla di così inaspettato per uno dei principi infernali dall'enorme potere e noto per la sua crudele bellezza capace di ingannare e manipolare la mente e la volontà persino delle persone più forti mentalmente.
Ed ella parlò, disse tutto quello che aveva visto, quello che la sua immagine tanto pura rivelò essere un animo altrettanto sporco e cupo come pochi ne aveva incontrati nella propria vita.
Disse come lei avesse partecipato al piano di fare del male al ragazzo, di come fosse riuscito a spingerlo in un vicolo chiuso senza farsi vedere dove i ragazzi lo avevano picchiare, era rimasta ad osservare il massacro fino a quando John, come lo chiamavano lì, aveva iniziato a sputare e sangue e poi pareva aver perso i sensi.
Poi se ne era andata dicendo che aveva visto i ragazzi caricarselo in spalla dicendo che avrebbero finito l'opera nel fiume vicino alla scuola e che poi lì si sarebbero sbarazzati del suo cadavere.
Raccontò di come questi tornarono con gli indumenti macchiati di quello che era il sangue del ragazzo dicendo che si erano assicurati che non respirare più dopo che uno di loro si era divertito a riempire il suo corpo di contusioni, lividi, fratture e rotture.
«Il motivo? » chiese ancora Mefisto con sguardo brillante, solo a sapere quello sarebbero Stati già a metà dell'opera e così si sarebbe liberato velocemente di quel contatto e di quel ragazzo bello ma senza emozioni per poi divorare l'animo di qualche stolto.
«Ci è stato detto di odiarlo » ripose lei dicendo anche che però non poteva in alcun modo fare il nome o citare l'aspetto di chi aveva loro ordinato e installato quel pensiero nelle loro menti, disse che però poteva dire che quella persona si faceva chiamare "imperatore".
A quel nome Ignifugo sentì per la seconda volta quel fischiare odioso e terribile che aveva già potuto udire quando era finito nel modo destinato a chi non aveva una destinazione precisa da raggiungere dopo la morte.
Questo rumore però era ancora più forte ed intenso, quasi fosse stato generato direttamente nella sua testa, così forte da sovrastare ogni altra piccola cosa che lo circondava, come un disturbo che gli impediva di capire bene dove si trovasse.
La sua visione e aveva iniziato a tremare, si allungava e contraeva per poi cominciare a girare vorticosamente e violentemente, Mefisto e la ragazza parevano scomparsi dal suo campo visivo e i rumori cominciavano a sparire.
Agli occhi del demone il ragazzo si era impuntato nell'osservare ciò che lo circondava con movimenti stranamente inquieti e veloci delle iridi smeraldine, poi improvvisamente aprì le braccia muovendole come a cercare un appiglio e non trovandone cadde a terra.
Sembrava quasi non riuscisse a vedere nulla, sembrava che i suoi brancolassero nel buio senza neppure riuscire a capire dove si trovasse cosa che lasciò piuttosto interdetto il demone che osservava la scena non sapendo cosa fare.
Dalle sue orecchie cominciò a fuoriuscire del sangue, nella sua testa quel rumore insopportabile si ripeteva ancora e ancora, i suoi occhi si tinsero parvero ignettersi di scuro ma era solo lui incapace di vedere altro che l'oscurità.
Poi una sagoma femminile apparve diradando quel nero assoluto; Ignifero non riusciva a distinguere i tratti caratteristici o i colori ma sentì la sua voce, un po' distorta ed indefinita parlargli.
«Tu non morirai mai, tu non sei destinato alla vita umana, tu sei diverso ma questo lo sai, sai che non sarai mai come tutti gli altri » fece una pausa senza però avvicinarsi a lui.
«La distanza che ci separa è profonda come fosse infinita ora eppure non lo sarà per sempre, io so cosa provi, io so da dove vieni Ignifero » fece un passo indietro iniziando a svanire dalla visone del ragazzo.
« Unos semper fuimus, sumus et erimus » disse prima di sparire completamente dalla vista del ragazzo che subito dopo svenne finendo nella parte più oscura e nascosta della sua mente, quella alla quale non voleva mai pensare ma che purtroppo per lui esisteva.
La parte che era il suo tormento.
![](https://img.wattpad.com/cover/177136698-288-k842610.jpg)
STAI LEGGENDO
Oltre la morte
FantasíaE se un ragazzo ripartisse dalla sua morte conosciuta solo da lui e chi lo ha ucciso, se riuscisse a liberarsi dalla fine per avere quell'inizio che non c'è mai stato nella sua vita ma se fallisse nel ricordare o scoprire chi lo ha privato del respi...