[ Demone adirato ]
Il giorno seguente nessuno parlò della scomparsa dei cinque ragazzi, nessuno pareva triste, spaventato ne aveva mosso dei sospetti su quello che magari era accaduto e non era certamente normale, doveva per forza esserci lo zampino di qualcuno.
Neppure per le settimane che seguirono quella spietata carneficina qualcuno sembrò notare o piangere la scomparsa dei sei ragazzi che, per altro, erano anche i più popolari in quella scuola quindi si, era palese che qualcosa non andasse.
Mefisto poi in quelle settimane che lente erano trascorse in compagnia del moro mentre ne osservava le abitudini e i dettagli della sua vita per trovare qualcosa, qualsiasi cosa che lo aiutasse a divorare la sua anima si era ritrovato più volte ad osservarlo incantato.
Il demone era davvero felice che il ragazzo non se ne fosse mai reso conto, più volte però aveva rischiato di essere scoperto mentre lo osservava in tutta la sua bellezza intento a leggere quel vecchio ed enorme tomo in latino ma, in qualche modo, era sempre riuscito a mostrarsi interessato in altro.
Mefisto era arrivato alla conclusione che, dopo millenni di attesa, qualcuno avesse stuzzicato il suo interesse, chiaramente nulla di romantico, si trattava solo di pura attrazione fisica.
Così rosso in volto il demone si era ritrovato a non fare palestra per poter osservare il suo contraente giocare senza maglietta mentre ogni suo muscolo lavorava allungandosi e contraendosi ad ogni sua azione ed il rosso era causato dal suo imbarazzo.
Si sentiva un po' una ragazzina di appena dodici anni in pieno sbalzo ormonale che inizia a comportarsi nei modi più assurdi per mettersi a sbavare con le sue amiche dietro uno dei ragazzi belli, odiava questa cosa ma effettivamente non riusciva a non guardarlo e a non pensare a come sarebbe stato stare nello stesso letto.
Un brivido viaggiò lungo la sua schiena scuotendolo dal suo torpore, scosse la testa cercando di tornare in se e si mise a studiare l'andamento della partita, chiaramente Ignifero stava vincendo dato che era tutto su un altro livello rispetto agli altri per quanto riguardava le potenzialità fisiche che, sicuramente, non stava neppure sfruttando in quel momento.
«Oi, Mefisto vieni a darci una mano stiamo perdendo! » urlò importante un ragazzo della squadra avversaria facendolo ridacchiare per poi farlo avviare vero di loro per aiutarli, doveva sembrare amichevole anche se non voleva e poi quello era un buon modo per cercare di non fissare quel corpo perfetto trasudante di testosterone e percorso da piccole gocce di sudore che ne accentuavano le forme dei muscoli.
Appena mise piede in campo gli altri giocatori smisero del tutto di giocare, quella sembrava una partita che però era tenuta solo fra quei due che si osservavano infervorati dalla competizione e quando i loro occhi si scontravano si potevano quasi vedere le scintille della determinazione.
«Ti schiacciarò » sussurrò il demone affidando lo sguardo e allentando i suoi sensi demoniaci, non avrebbe perso ma neppure l'altro sembrava disposto a cedere «Oh, davvero » rispose con un sorriso di schermo Ignifero per poi fare subito dopo punto «Io non credo. »
Alla fine non ci fu un vero vincitore perché la partita venne bruscamente interrotta dall'allarme antincendio della scuola, tutti corsero fuori come delle bestie impazzite eccetto loro due che abbandonarono lo stabile con tranquillità senza badare alle urla e al panico generale dovuto alla sirena.
«Non credo che l'imperatore sia umano » disse a bassa voce Ignifero per farsi sentire solo dal diretto interessato «Penso anche io la stessa cosa, probabilmente è un demone con la capacità di mutare la realtà o manipolare la mente delle persone » «Questo spiegherebbe il fatto che nessuno ha avuto la ben che minima reazione alla scomparsa dei sei ragazzi più popolari della scuola» stavano per continuare il loro discorso ma la voce calda e gentile di una donna li interruppe bruscamente.
«John stai bene, ho sentito che c'era un piccolo incendio in palestra » disse la giovane donna dai capelli rossi estremamente preoccupata tirando poi un sospiro di sollievo.
«Non credo che qualche foglio di carta bruciato possa essere considerato un incendio signorina White » rispose questo per poi passarsi l'asciugamano che teneva avvolto attorno al collo sul viso per asciugare quel poco di sudore residuo ancora sulla sua pelle, voleva solo farsi una doccia.
«Oh, suvvia John un pericolo è sempre tale e poi credo di aver ribadito mille e mille volte ancora che puoi chiamarmi semplicemente Jen » rispose la donna civettuola ponendo sul suo volto un ampio sorriso brillante per poi sbattere più volte le ciglia.
«Quelli non è un pericolo » replicò lui secco con tono duro e grave tipico di chi non ammetteva repliche e quello era il caso poiché per lui se quello veniva considerato un pericolo quello che lui aveva sopportato per anni che nome prendeva?
La donna gli si aggrappò al braccio lasciando che "sbadatamente" e "inavvertitamente" i suoi seni morbidi e prosperosi venissero a contato con i bicipiti larghi e tesi del ragazzo il quale però non ebbe nessuna reazione cosa che fece ghignare il demone, quella donna si stava rendendo semplicemente ridicola.
Poi però ci fu un frastuono assordante, il cielo divenne subiti scuro ricoperte di nuvole iraconde che sapevano nel firmamento saette di un nero purissimo, qualcuna di loro toccò terra e l'unico a soffrirne pareva proprio il suo contraente.
Gli altri erano tutti corsi ai ripari in qualche modo ma il ragazzo era bloccato, il suo corpo era percorso da una scarica di potenza molto più che elevata che impediva ai suoi muscoli di muoversi secondo le precise indicazioni del cervello.
Mefisto era furioso, nessun demone avrebbe mai dovuto alzare anche solo un dito su chi era impegnati in un contratto con un altro demone e infatti gli occhi ambra di lui si finsero di un nero purissimo quasi quanto quello dei suoi capelli morbidi e lisci.
Fu veloce per lui che era così potente trovare l'origine di quel temporale chiaramente falso e bastò poco perché Mefisto annullasse la sua magia per poi farlo cadere ai suoi piedi privo di poteri e probabilmente di forze.
La sua barriere impediva agli altri di vedere quello che vi accadeva all'interno e impediva loro di percepire la grandissima aura demoniaca e sete di sangue che questo emanava a a causa della calma completamente persa e rabbia viva nel petto.
Se quei deboli e sciocchi umani fossero entrati a contatto con la sua essenza maligna di demone, a differenza di Ignifero, questo sarebbero morti con gli organi schiacciati dalla sua forza devastante e sotto la sua rabbia soffocava il demone controllato dall'imperatore.
Quando riuscì a riacquistare quel minimo di lucidità si rese conto che se non si fosse sbrigato nel prestare le cure necessarie al suo contraente questo sarebbe morto e il tempo che ancora gli restava si limitava a una manciata di secondi.
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Oltre la morte
FantasiaE se un ragazzo ripartisse dalla sua morte conosciuta solo da lui e chi lo ha ucciso, se riuscisse a liberarsi dalla fine per avere quell'inizio che non c'è mai stato nella sua vita ma se fallisse nel ricordare o scoprire chi lo ha privato del respi...