•Atto VII •

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 [Gita movimentata ]

Per la scuola aveva iniziato a spargersi il fastidioso dubbio che Ignifero e Mefisto avessero una relazione dato che non rivolgevano la loro attenzione quasi a nessun'altro e anche perchè a volte sembravano sparire nel nulla per lunghi periodi, come quella volta alla pausa prnzo per citare un chiaro esempio.

Al demone non importava se tutti scoprivano della loro relazione, si disse che in fin dei conti non ci sarebbero stati grandi cambiamenti eppure si impegnava, almeno un minimo, per far si che il loro rapporto non fosse così ovvio a chi li osservava e lo faceva solamente perchè temeva che la cosa avrebbe potuto infastidire il suo ragazzo anche se non era così.

«Bene ragazzi, sui vostri banchi ho lasciato dei fogli con tutti i dettagli per la gita che si terrà la prossima sttimana » disse il professore di storia sistemandosi, come era solito fare, la muntatura degli occhiali con la sua solita espressione seria osservando gli alunni contenti della notizia appena ricevuta, eppure fra tutti loro qualcuno non sembrava affatto contento di visistare quel luogo.

«Qualcuno conosce questo laboratorio? »«Si tratta di una struttura in cui venivano fatti esperimenti letali ed illegali sui bambini,fu scoperto casualmente da un esploratore e chiunque ci fosse stato all'interno era stato ucciso brutalmente, si ipotizza da un animale selvaggio di grossa taglia » rispose uno degli studenti, uno di quei classici ragazzi letteralmente fissati con il sovrannaturale e le cose a tema "horror".

Ignifero sbuffò, i suoi occhi smeraldo si scurirono spaventosamente, anche se fu per un attimo solamente, il suo respiro era teso e ciò era un chiaro segno che  quella notizia non gli era stata gradita, probabilmente a causa del luoo da quello che poteva dedurre Mefisto.

«Un posto del genere non dovrebbe essere una meta turistica, se è vero che quelle persone sono state uccise da un animale di grossa taglia allora è un lugo p[ericoloso, non pensa professore?» chiese con tono calmo ed espressione neutrale nonostante le sue mani fossero strette saldamente in pugni, talmente tanto forte che le nocche avevano assunto un colore biancastro.

Fu ignorato e nessuno riprese più l'argomento in sua presenz anche perchè sembrò davvero pericoloso farlo ato la pessima reazione che ebbe quando qualcuno fece una sciocca battuta su quei poveri bambini torturati ed abbusati in quel luogo, reagì davvero male ma era comprensibile poichè lui le aveva vissute quelle cose , non che i suoi compagni di classe potessero saperlo.

Così si ritrovarono in circa venti su un pulman che li avrebbe lasciati fuori dalla foresta, poi avrebbero dovuto camminare per un bel po' di tempo prima di raggiungere un caratteristico costruito ad una decina di minuti a piedi da quel luoo, dal laboratorio dove degli uomini avevano dato sfogo alla loro pazzia e alla loro perversione.

«Dovremmo scegliere le stanze, facciamo a sorteggio? »tutti acconsentirono e le camere furono scelte dal fato, almeno fino a quando toccò a Mefestio e Ignifero, infatti il demone usò a sua vantaggio il fatto di essere un demone per finire in camera con ilsuo ragazzo, dopotutto era stato lui a chiederglielo dicendogli che sarebbe stato fin troppo geloso per lasciarlo dormire con qualcun altro.

La sera si ritrovarono tutti nella camera di un ragazzo e decisero di mettersi a giocare ad obbligo o verità e, secondoil parere di Mefisto, fu davvero una pessima idea perchè sapeva come andavano certe cose e se finiva con l'essere obbligato a scambiarsi un bacio, seppur a fior di labbra, avrebbe fatto attivare la maledizione, già lo sapeva.

E alla fine, proprio come aveva previsto, si ritrovò imposto un bacio ma per sua fortuna o sfortuna, non seppe ben dire, la persona a cui doveva darlo era Ignifero che, per altro, lo suardava con quella luce pericolosa ma eccitante negli oocchi, quella che aveva quando qualche idea maligna gli passava per la mente.

«Mi raccomando, un bel bacio alla francese» disse uno dei presenti convintodifar loro un torto, era vero che si erano calmatiun po' tutti ma era altrettanto vero che a causa della loro bellezza molte raazze rifiutavano alcuni ragazzi, troppo prese da quei due che comunque non davano loro neppure motivo di sperare.

Il demone era riluttante, rimase per un po' seduto dov'era perchè non voleva rischiare che la cosa degenerasse e magari che, fuori controllo, gli spuntasse fuori la coda ma non potè rifiutarsi quando le iridi smeraldo dell'altro si posarono su di lui e con l'indice gli fece cenno di avvicinarsi chiedendo in modo retorico se temesse quel bacio.

Lo temeva molto e lo sapeva,non era certamente stupido, ma sidisse che quella era una buona occasione per dimostrare che lui era sua così, finalmente, le ragazze avrebbero smesso di fissarlo con il desiderio chiaro neglio occhi e magari sarebbe riuscito a controllarsio un po' di più per non fargli subire troppo gli effetti della maledizione.

Mefisto si avvicinò lentamente a Ignifero, le iridi ambra tremavano appena, era sempre così quando sapeva che dovevano baciarsi e le sue gote avevano iniziato a tingersi di un tenero rosso che solo l'altro fu capace di noatre a causa della loro vicinanza e un ghigno parzialmente celato gli sipiazzò in volto.

«Su, datevi una mossa » silamentò colui che aveva scelto l'obbligo «Ricorda che sei tu ad averlo chiesto... » disse quasi in un sussurro pungendolo con il suo sguardo che ricordava il verde in cui erano immersi prima che la sua mano destra scivolasse sulla guancia del demone per attirarlo a se.

Mefisto rimase sorpreso dell'irruenza con la quale le morbide labbra piene di Ignifero si erano posate sulle sue spingendo voracemente contro le sue, il demone lasciò velocemente libero l'accesso alla sua lingua morbida di scivolare nella sua bocca per trovare la sua e aggrovigliarcisi insieme; avrebbe davvero voluto staccarsi per conservare la reputazione che poi gli sarebbe potuta servire per investigare sull'omicidio del suo ragazzo ma era ormai troppo preso da quel bacio.

Le loro labbra si erano separate per quanto violentemente le loro lingue si muovevano sinuose aggrovigliandosi in una lotta senza fine, il demone lasciò persino uscire qualche gemito strozzato che sentì solo l'altro e chi era davvero vicino a loro mentre Ignifero piazzò il suo braccio sinistro attorno alla vita del suo ragazzo in modo che non cedesse e in modo da tenere ferma la coda che era appena spuntata.

Quando si separarono Mefisto era completamente rosso in volto e ansimava a cusa dellaviolenza del bacio, respirava a arndi boccate d'ossigeno e si teneva con i palmi puntati saldamente a terra sentendo la sua stabbilità venire meno, lo sapeva che in un modo o nell'altro sarebbe finita in quel modo dato quanto sensibile era all'odore e al tocco del suo ragazzo, fiuuriamoci al suo sapore.

«L'avete preso fin troppo seriamente » disse una ragazza con una risata nervosa come a pretendere di non aver visto nulla usando la scusa dell'obbligo ma chiaramente non avrebbe retto «A me è sembrato che fosse piuttosto naturale, dovremmo complimentarci per lanuova coppia? » chiese con tono di scherno facendo scurire, anche se di poco, lo sguardo di Ignifero, non gli avrebbe permerso di burlarsi dei loro sentimenti.

«Per quello sei in ritardo, ma ad ogni caso sarebbe un probelema se ti perdessi nella foresta, sai è un luogo pericoloso, se fossi in te mi guarderei alle spalle » disse facendogli chiaramente intuire che quella era una minaccia nei suoi confronti prima di alzarsi e aiutare Mefisto ad alzarsi, sembrava davvero sofferente.

«Ti serve una mano per riportarloin stanza, non sembra stare molto bene... » chiese sinceram,ente reoccupato uno dei ragazzi ma il ragazzo scosse la testa facendo di no per poi sollevare il ragazzo a mo' di sposa e dirigersi, preoccupato, nella camera da letto che il fato aveva loro assegnato.

«Tutto bene? » chiese apprensivo Ignifero dopo aver adagiato attentamente il proprio ragazzo sulle morbide coperte del letto portandoglila manodestra sulla guancia calda e rossa «Questo è perchè il tuo odore è così forte qui, non riesco a... » si fermò prima di terminare la frase, sarebbe stato troppo imbarazzante, non poteva dire che bastava che lo toccasse in quelle condizzioni e lui si eccitava oltremodo ma l'altro capi, vide chiaramente la lussuria il desiderio riflesso nelle iridi oro del ragazzo.


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