Capitolo 15

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-Ragazzi andate a fare i compiti!- ordinò Michael mentre sparecchiava.

Calum ed Ashton lo aiutarono e poi si chiusero in camera.

-Allora abbiamo matematica e filosofia.. da che vuoi iniziare?- chiese Calum tirando fuori i libri.

-Da te.- rispose Ashton facendo unire le loro labbra.

Calum gli morse la lingua e lo guardò male.

-Di là che Michael, ora studiamo e poi facciamo quello che vuoi.- disse poi scompigliandogli i capelli.

Ashton fece un verso di lamento e si lasciò cadere a perso morto sulla sedia.

-Matematica, forse è l’unica cosa che so fare.- sbuffò aprendo i libri.

Calum sorrise, era così tenero quando era arrabbiato.

  Si sedette accanto a lui e iniziarono a svolgere gli esercizi.

Michael nel fra tempo era andato in camera sua per studiare a sua volta, ma la suoneria di skype lo distrasse.

Si alzò e aprì la chiamata.

-Lukey!- esclamò salutando il suo ragazzo.

-Ehy, come va?- chiese l’altro sorridendo.

-Tutto okay.. diciamo. Quei due sono diventati più appiccicosi! E tuo fratello è peggio di un vampiro devi vedere che ha fatto a Calum!- si lamentò scuotendo la testa.

-Parli te che mi hai praticamente ucciso l’ultima volta. Ho avuto segni ovunque non so nemmeno io per quanto tempo!- rispose Luke ridacchiando.

Michael lo fulminò con lo sguardo e poi annuì.

-È che li vedo ancora così piccoli..- sbuffò poi.

-Lasciagli fare le loro scelte, se saranno sbagliate impareranno. Ashton è da te?-

Michael annuì e chiamò il riccio, che poco dopo apparì dietro le sue spalle.

-Luke!- esclamò anche lui.

-Ashton qui mi dicono che sei un vampiro, che diamine mi combini?-

Ashton roteo gli occhi e poi sbuffò.

-È il mio ragazzo, se lui vuole io lo faccio.- rispose con tono ovvio.

Michael gli tirò un pizzico sul braccio e Ashton lanciò un urletto alquanto femminile.

Luke scoppiò a ridere e scosse la testa divertito.

-Dai a parte gli scherzi, sono contento per voi. Ora vai a studiare o ti picchio.- disse con tono severo.

Ashton rise e lasciò da soli i due ragazzi.

Loro avevano finito i compiti, ora toccava ritirare la ricompensa.

Entrò in camera, ma Calum non c’era.

Così uscì nel corridoio e sentì lo scroscio continuo dell’acqua.

Un sorriso si impossessò delle sue labbra e decise di aprire la porta del bagno.

Un ondata di vapore lo travolse, e notò che la doccia era completamente appannata.

Si spogliò velocemente senza farsi sentire e chiuse a chiave la porta.

In punta di piedi si avvicinò alla doccia e aprì la porta facendo sobbalzare Calum.

-Che ci fai qui?!- sussurrò spaventato l’altro.

Era diventato completamente rosso in viso, che tenero.

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