Yes, I want it

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Thomas P.O.V.
"Sì, lo voglio."
Questa fu la mia risposta. Ero inginocchiato davanti a Newt, eravamo alla stessa altezza. Piangevo, ma non di tristezza ma di gioia, una gioia che non può essere descritta a parole ma solo provata. Lui mi prese tra le sue braccia e mi strinse a se', il suo cuore batteva all'impazzata, ma il mio non era da meno...battevano all'unisono come se fossero collegati da un sottile filo rosso. Mi alzai lentamente trascinando lui a fare lo stesso. Ci guardammo intensamente per quei pochi secondi che sembravano ore, le ore più belle della mia vita. Si avvicinò a me, mi prese il viso, avvicinò le sue labbra alle mie e:"ssht..." Mi baciò. Chiusi gli occhi, come se questo gesto potesse fermare il tempo lasciandoci rimanere così per tutta la nostra vita. Mi accarezzò i capelli, poi la nuca e la schiena. Mi staccai, lo guardai e gli sussurrai:"sei la mia felicità..." Appoggiò una mano sulla mia guancia e sorrise:"e tu la mia amore..." Mi prese in braccio, aveva lo sguardo più bello e il miglior sorriso che qualcuno possa sfoggiare...era perfetto in quel momento...come sempre. Questo mi fece innamorare di lui, il fatto che fosse perfetto in tutto. Mi portò al piano di sopra, entrammo in camera e mi appoggiò sul letto. Mi guardò, aveva le guance arrossate, mi chiese:"Tommy...vuoi..." Lasciò la frase in sospeso ma io capii subito. Lo feci mettere sopra di me e iniziai a baciarlo. Sorrise, mi alzò di poco la al maglia e iniziò a darmi vari baci sull'addome. Sapeva che amavo quando lo faceva, gli sfilai la maglia, mi guardò:"impaziente?" Mi chiese mentre sfilò anche a me la maglia. Mi prese le guance e mi fece girare il viso e iniziò a darmi dei baci sul collo. Gli sfilai i pantaloni e i boxer e lui fece lo stesso con i miei. Mi fece mettere le gambe attorno al suo bacino, lo abbracciai e lui, dandomi un bacio sulla guancia, entrò in me. Gli graffiai la schiena, socchiusi le labbra e lo strinsi a me mentre lui iniziò a spingersi dentro di me. Iniziai a gemere:"Newt...ah.." Nascose il viso nell'incavo del mio collo e con una sola spinta entrò del tutto in me. Lanciai un urlo, probabilmente mi sentirono anche in Cambogia, gemette il mio nome prima di liberarsi dentro di me. Uscì lentamente, sentivo il suo seme colare dalla mia entrata, cosa che mi fece rabbrividire. Si stese accanto a me e mi abbracciò, adoravo quei suoi attacchi di dolcezza, mi accarezzò i capelli:"ti ho fatto male piccolo...?" Lo guardai e sorrisi:"no...anzi.." Mi feci piccolo piccolo contro il suo petto. "Sei un amore..." Mi sussurrò, cosa che mi fece arrossire. Mi addormentai con le sue coccole, mi trattava (e mi tratta ancora) come un bambino. Mi svegliai direttamente il giorno dopo e mi accorsi che lui non c'era nel letto. Mi guardai intorno:"Newt...?" Lo chiamai e lui aprì la porta: aveva un vassoio in una mano e un mazzo di rose rosse nell'altra. "Buongiorno amore." Disse, appoggiò il vassoio sulle mie gambe e mi porse le rose. Le presi e sorrisi:"grazie..." Mi sporsi e lo baciai, mi diede una carezza tra i capelli e si staccò:"dai...mangia la colazione su, un croissant a crema e un cappuccino." Scoppiai a ridere per la sua "pronuncia" francese, faceva (e fa ancora) schifo in francese. Capì subito e rise anche lui:"oh andiamo...ci provo." Lo guardai e gli diedi un bacio sulla guancia. Iniziai a mangiare il mio croissant a piccoli morsetti. Mi accarezzava la guancia e mi guardava con gli occhi da innamorato, iniziai a bere il cappuccino e quando abbassai la tazza lui avvicinò il suo viso al mio e leccò il mio labbro superiore. Avvampai e quando si staccò si giustificò dicendo:"baffo di latte." "Oh..." Risposi. Finii di bere il cappuccino e lui prese il vassoio e mi guardò:"bravo bambino." Si alzò e scese di sotto. Mi alzai e presi un cambio, feci una doccia e scesi di sotto, andai vicino a lui e lo trovai a cucinare. "Ora cucini anche?" Lui mi guardò e sorrise:"voglio solo essere un bravo marito." Inarcai un sopracciglio:"ma non siamo ancora sposat-" mi interruppe infilandomi un pezzetto di cibo in bocca. Devo ammettere che cucinava bene. "Buono!" Esclamai, lui sorrise soddisfatto e mise il cibo nei piatti. Li appoggiò sulla tavola e si sedette:"vieni su." Annuii e mi sedetti vicino a lui. Iniziammo a mangiare e parlammo di varie cose tra cui la data per il matrimonio. Decidemmo per il 19 novembre. Quando finimmo di mangiare, mi alzai e iniziai a lavare i piatti. Newt mi venne vicino e mi abbracciò da dietro mentre io lavavo i piatti. Quando finii, mi prese in braccio e mi portò di nuovo di sopra. Mi mise sul letto e iniziò a farmi il solletico. Iniziai a ridere e a dimenarmi come un pazzo. Cercai di spingerlo via ma lui continuava ed iniziai a lacrimare dalle troppe risate. Si fermò per qualche secondo per farmi riprendere fiato ma poi ricominciò, sapeva benissimo che io soffrivo il solletico in una maniera esagerata. Finimmo per rifare l'amore...sì, avete capito, ma ero io a stare sopra...bhè, in realtà era per cavalcarlo, non per altro. Dopo aver finito andammo a fare un bagno insieme. Mentre stavo per mettere il pigiama mi giro verso la porta del bagno e mi ritrovo Newt con indosso una camicia bianca, una cravatta nera e un paio di pantaloni del medesimo colore della cravatta. "Cos...non sapevo che dormissi vestito così." Dissi, lui mi venne vicino e mi tolse la maglia del pigiama:"vestiti bene amore...stasera si cena fuori." Mi baciò il collo e poi uscì dal bagno. Andai in camera e presi dal mio armadio (sì, ormai vivevo praticamente da lui), una camicia bianca e un paio di skinny neri e le mie amate Vans. Presi il mio parka e scesi di sotto. Mi guardò:"sei stupendo, come sempre." Sorrisi:"anche tu." Uscimmo di casa ed entrammo in macchina. Arrivammo dopo circa mezz'ora davanti ad un ristorante. Già a vederlo da fuori era stupendo, scese dalla macchina e aprì la portiera dal mio lato e mi fece scendere. Gli sorrisi e mi prese la mano, entrammo nel ristorante e rimasi sbigottito: era perfetto, era anche a cinque stelle...mi sentivo davvero povero lì dentro ma almeno era bello. "Wow..." Mi guardai intorno:"è bellissimo Newt." Lui mi guardò e mi diede un bacio sulla guancia:"sono contento che ti piaccia." Rispose. Un cameriere si avvicinò a noi e Newt gli disse il proprio nome e ci accompagnò in ascensore. Newt mi coprì gli occhi con le mani, uscimmo dall'ascensore:"pronto?" Mi chiese ed io, sorridente, annuii. Tolse le mani dai miei occhi e quello che mi ritrovai davanti era più che uno spettacolo: eravamo sul terrazzo, solo noi due, c'era un tavolino per appunto due persone, e tutto era al lume di candela. Per terra c'erano anche petali di rose:"mio Dio Newt...è..è..." Non finii di dire la frase dato che mi baciò. Lo abbracciai e lui sorrise:"ti amo tantissimo." Mi disse ed io quasi mi commossi. Era tutto perfetto. Cenammo, parlammo di cose varie, ridemmo...quando finimmo ci alzammo e scendemmo di nuovo di sotto, Newt andò verso la cassa per pagare ma io lo fermai:"aspetta, pago io." Presi il portafoglio ma lui mi bloccò:"Tommy, pago io." Lo guardai:"andiamo...almeno la mia parte." Lui fece finta di pensarci:"Mmh...nah." Pagò tutto lui. "Uff.." Incrociai le braccia al petto, accennò una piccola risata e mi portò fuori, entrammo nuovamente in macchina e tornammo a casa. Ci spogliammo e ci mettemmo a letto. Mi abbracciò:"ti è piaciuta la sorpresa?" Mi chiese ed io in risposta gli diedi un bacio. Si addormentò dopo qualche minuto ed io lo guardai per un po':"ti amo così tanto..." Sussurrai prima di addormentarmi tra le sue braccia.

-spazio autrice-
Salve, mi dispiace per la lunga inattività ma ho avuto molti impegni...sappiate che ho scritto questo capitolo con la febbre quindi...amatemi:3 (no ok lol)

The Policeman || newtmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora