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Yoongi sbuffa annoiato quando la suoneria del telefono interrompe la stesura di un testo. Si lancia con la sedia scorrevole verso l'altro lato della stanza, afferrando velocemente l'oggetto e rispondendo al numero sconosciuto.

"Pronto?"

"Salve signor Min, la chiamo per informarla che il suo volo della prossima settimana è stato posticipato."

Yoongi riflette per qualche secondo, provando a capire se sia uno scherzo o se effettivamente si sia dimenticato di qualche viaggio di lavoro.

"Aspetti un secondo."

Mette il telefono in vivavoce, controllando velocemente sulla sua agenda e, quando non trova nulla, inizia a chiedersi chi sia dei tre coglioni a mettere in atto uno scherzo così patetico.

"Quale dei tre cazzoni sei?"

Sente un sussulto scandalizzato dall'altro lato della cornetta.

"Deve aver frainteso, la sto chiamando per un problema tecnico."

Yoongi sbuffa annoiato, sono davvero dei bambini.

"Sei Taehyung?"

"Signore la chiamo per la prenotazione dei sette posti sul volo per le Hawaii."

E lì Yoongi si ricorda, perché deve fare sempre figure di merda? Il suo viso diventa completamente rosso, mentre già immagina le nottate che passerà sveglio ripensando a questo momento.

"A che ora lo avete spostato?"

...

I sette ragazzi sono stesi sul divano di Yoongi, la tensione aleggia opprimente nell'aria, e il proprietario della casa non la sopporta più.

"Mi sono rotto le palle: Namjoon portati dietro Hoseok e vedete di risolvere senza picchiarvi, lo stesso vale per te Seokjin, non sopporto più i tuoi sguardi da vipera contro Jimin. Quando tornerete vi spiegherò perché siete qui."

I quattro ragazzi si alzano sbuffando, diversamente da qualche ora prima, adesso nessuno di loro vuole fare pace, tranne Hoseok, che sa di aver fatto una cazzata. Sinceramente se lui e Namjoon si fossero scambiati di posto non avrebbe tirato solo un pugno a chi aveva fatto del male a Yoongi.

Escono dalla stanza muovendosi in due direzioni diverse, tutti però con la consapevolezza che ci vorrà parecchio tempo per risolvere le cose.

"È possibile che ci piacciono così tanto i pugni?"

...

Seokjin è seduto sul letto con le braccia incrociate, sembra una donna d'alta classe che guarda con disgusto un povero impiegato medio.

Jimin d'altra parte si sente come un bambino a cui è stato tolto un giocattolo per punizione e a cui subito dopo è stato fatto un lunghissimo rimprovero senza alcuna ragione.

Nessuno dei due ha intenzione di aprire bocca per primo, chi per orgoglio, chi per rabbia.

Alla fine però il primo a cedere è proprio Seokjin, non perché voglia, ma perché quella mattina Yoongi lo aveva tenuto al telefono per due ore spiegandogli che, se non farà pace con Jimin, lo ammazzerà. Non che lo farebbe davvero, ma il piccolo corpicino di Yoongi contiene tanta rabbia, come un chiwawa.

"Senti, facciamola finita qui. Yoongi sembra stare bene, smetterò di essere arrabbiato, ma non aspettarti delle scuse."

Jimin guarda il suo hyung, sentendosi immediatamente molto meglio e pronto a spiegarsi.

"Ci ho messo un po' a capirlo. Ma l'incidente di Yoongi mi ha ricordato quello di mio padre. Ero piccolino ed i miei hanno pensato di non dirmelo. Mi ricordo solo che stava male ed io non capivo perché. Non era nulla di grave ma penso mi abbia segnato in qualche modo."

Marshmallow - Yoonseok/SopeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora