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Hoseok sente le mani tremare quando si ritrova di fronte alla villa di Yoongi, rimane lì a fissare la porta in legno per circa dieci minuti facendo dei profondi respiri, prima di decidersi finalmente a premere il campanello davanti a lui.

Sente il suo cuore scoppiare all'idea che, tra pochi secondi, il piccolo corpicino di Yoongi sarà di fronte a lui e potrà finalmente osservare il viso di porcellana che tanto ama.

Passano dieci secondi e le mani di Hoseok si riempiono di sudore, quasi come se avesse corso per arrivare fino a lì.

Passa un minuto e nel petto di Hoseok si fa presente una nuova sensazione oltre all'ansia e la paura: la delusione. Si rende conto che forse oggi Yoongi non gli aprirà la porta.

Passano dieci minuti ed Hoseok sente il petto essere scosso da disperazione, gli sembra quasi di aver fatto cento passi in dietro rispetto al giorno prima. L'azzurro non gli ha aperto la porta, ed il minore si sente morire.

Si passa velocemente un braccio sul viso, per asciugare le enormi lacrime che stanno scendendo senza il suo consenso. La disperazione lentamente viene rimpiazzata da decisione: se Yoongi non gli ha aperto oggi, lo farà domani, o forse il giorno dopo, o anche tra un mese; ad Hoseok comunque non importa. Si è ripromesso di rispettare i tempi di Yoongi, e questo è esattamente ciò che farà.

...

Dall'altro lato della porta si trova uno Yoongi distrutto, avrebbe davvero voluto aprire la porta quel giorno, ma non ha potuto.

Non ha potuto perché è da quella mattina che una terribile ansia attanaglia il suo petto, e poco prima che il rosso suonasse al campanello, Yoongi si era ritrovato accovacciato a terra ad annaspare alla disperata ricerca d'aria.

Il suo interno corpo trema, mentre le sue sottili braccia stringono le gambe al petto, come se la posizione potesse davvero migliorare questa stupida situazione. Enormi lacrime scendono sul suo viso stanco, mentre il ragazzo fa del suo meglio per calmare il respiro diventato ormai ingestibile.

Si odia per non essere ancora capace di gestire un attacco di panico, ne soffre da così tanti anni ormai che ci si aspetterebbe che il ragazzo abbia trovato un metodo per sentirsi meglio. La realtà dei fatti, però, è che ogni volta è come la prima, ogni volta la stessa solita sensazione opprimente fascia il suo petto, mentre un solo, unico, pensiero attraversa la tua testa: voglio morire.

Yoongi quasi ci ride su quando ci ripensa: è un'idea così centrale durante i suoi momenti. Ma una volta passati quei minuti, tutto si risolve. Durante gli attacchi l'azzurro si sente come se non ne potesse uscirne in alcun modo, come se fosse destinato a sentirsi in quel modo per sempre. Ed ogni volta, puntualmente, nonostante la forza fisica e mentale sia pressoché inesistente, si pente subito dopo di quel pensiero così stupidamente drastico.

Questa volta però è ancora più deluso da sè stesso, sapeva che l'attacco di panico sarebbe arrivato, e comunque non ha fatto nulla per evitarlo: non è andato dai suoi amici per farsi distrarre, non è uscito di casa per tenersi occupato; è solo rimasto lì, cosciente che sarebbe arrivato, in una masochistica e tremenda convinzione che tutta quella sofferenza se la meriti.

Questa volta, inoltre, ha anche lasciato Hoseok fuori di casa, ad aspettare lì per qualcosa che non sarebbe arrivato; è sicuro di aver ferito il rosso come poche volta prima. E la cosa che lo infastidisce di più è che ha pateticamente paura che il ragazzo rinunci a lui dopo un solo rifiuto, spaventato che in realtà Hoseok non tenga a lui, come nella sua mente sembra tanto naturale.

Si sente inutile e patetico, e tutti quei pensieri non fanno altro che peggiorare le sue già tremende condizioni; si rende conto che per fermare un attacco di panico del genere, senza alcun tipo di aiuto esterno, ci vorrà un bel po'.

Marshmallow - Yoonseok/SopeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora