Capitolo 16- |Nel Nostro Mondo| Parte 1

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Nevoream tremò di colpo, osservano quella che, di fronte a sé, sembrava in tutto e per tutto essere la personificazione dello spirito di tutto l' Universo.

Quell' energia infinita, quella mistica presenza, quella grande pressione: non vi era alcun dubbio, il dittatore aveva di fronte a sé un Nexus.

"L-La Omnisphere... è sparita!" Tentennò Nevoream, osservando Anna.

Fu allora che man mano i ricordi dell' uomo tornarono alla sua mente.
In pochi istanti, il Portatore intravide il mondo del nulla, le ombre, e infine Anna col potere di Orazione.
L' Omen aveva fatto regredire il tempo per tutti gli abitanti della Terra, ad eccezione di loro 2, essendo gli unici già provvisti di un corpo.

"I-Il Paradiso...."

Silenziosamente, l' Omen iniziò ad incamminarsi lentamente verso il suo avversario: quegli occhi che brillavano come centinaia di galassie non lasciavano trasparire alcun tipo di emozione.

"N-NON TI AVVICINARE!!" Affermò, con genuina paura, l' uomo.

Nevoream allungò una mano, generando una sfera di antimateria.
Nell' istante in cui il dittatore chiuse gli occhi, tuttavia, Anna scomparve improvvisamente, e l' uomo, confuso, tentò disperatamente di rintracciarla.

La confusione provata dal mascherato si trasformò poi in terrore, quando alla sua sinistra egli sentì un improvviso calore manifestatosi dal nulla.
Bastò che il Portatore girasse leggermente la testa verso la direzione incriminata, per scorgere una mistica aura viola.
A sinistra dell' uomo vi era l' Omen, che minacciosamente stava puntando la mano contro la testa dell' avversario.

Inerme, Nevoream osservò con orrore la scena: l' avversaria avrebbe potuto colpirlo in qualunque momento, ma si era limitata a restare ferma.

"Non ferirai più la Terra," recitò, silenziosamente, la Portatrice di Orazione.

"Via!!" Tuonò l' uomo, per poi scagliare la sfera verso la sua avversaria.

Nuovamente, l' Omen scomparve in un battito di ciglia, e Nevoream, sempre più intimorito, iniziò a guardarsi attorno, cercandola.

Un brivido di pura paura attraversò la schiena dell' uomo quando lo stesso si voltò verso la direzione del gruppo di Camilla, per poi notare dinnanzi ad essi Anna, che con estrema facilità stava reggendo, nella mano destra, proprio la sfera lanciata dal dittatore.
L' Omen soffiò verso la sfera, e la stessa, in men che non si dica, si tramutò in un gruppo di fili d' erba, che poi caddero a terra.

Quell' azione bastò per far comprendere a Nevoream una verità agghiacciante: l' avversaria non stava combattente, ma gli stava solo dimostrando quanto sarebbe stato facile neutralizzare i suoi attacchi.

In uno slancio di rabbia, Nevoream scagliò una potente onda di potere verso Anna e Zeldrik.
Il Cancello, con le sue fiamme, era pronto a difendere i suoi compagni, ma improvvisamente egli ed Anna scomparvero nel nulla, avvolti dalla mistica energia che stava circondando l' Omen.
Nevoream, confuso, si voltò, per poi rendersi immediatamente conto che a scomparire erano stati anche Hula e Quetzagon.

"(Q-Questo... è un incubo)" pensò il despota, mettendosi una mano tremante sull' elmo.

Zeldrik, Quetza, Camilla, Sylvis, Hula ed Anna comparvero in un punto piuttosto lontano da Nevoream, circondato dalle macerie del castello.

"A-Anna..." mormorò, delicatamente, la corvina. "S-Sei... davvero tu?"

La Portatrice osservò l' amica, per poi annuirle.

OMNISPHERE -The Superior Omen- [Atto III: Anima]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora