Capitolo 13- |Origini|

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Il nulla, il vuoto: questo era ciò che era diventato il pianeta Terra, un ombra, uno spazio che ormai non esisteva né nel regno dei vivi e né nel regno dei morti.
Se era vero che tutta la varietà, delizia e bellezza della vita fosse composta da ombre e luci, allora quello che era diventato il pianeta non era più definibile vita.
A dirla tutta, nessuno avrebbe saputo dare una corretta definizione di quella realtà.

Nel regno del nulla, gli unici rumori che si potevano udire erano quelli di alcuni passi, appartenenti ad una delle molteplici ombre che si confondevano attorno alla zona.
Questa era però leggermente diversa dai suoi miliardi di gemelli, poiché attorno aveva 3 piccole sfere luminose, rispettivamente di colore rosso, blu e giallo, le quale gli stavano ruotando attorno.
Il viandante in questione non aveva quindi un corpo fisico, ma del resto nessuno ne aveva più uno dopo l' assalto di Dream Of Paradise Nexus.

Il misterioso vagabondo si fermò, capendo in quell' istante che proseguire la sua passeggiata sarebbe stato futile: quel luogo era vuoto, privo di qualunque tipo di vita.

Lo spettro si sedette, e con uno sguardo privo di emozioni osservò quel panorama distopico: nulla vi era, e nulla vi sarebbe mai stato.
Era davvero questo il Paradiso?
Quale senso avrebbe avuto una vita priva di dolori e di gioie, di mari e di montagne, di sorrisi e smorfie?

Una lacrima cadde dal volto del misterioso girovago, e la pace tornò a regnare incontrastata in quel luogo, ove il silenzio era talmente assoluto da permettere di udire il rumore della goccia.

"Aiuto" sussurrò, poi, la misteriosa ombra, con un filo di voce. "Per favore... aiuto."

Come previsto, nessuno rispose a quell' appello: ma del resto, le ombre non potevano parlare.

L' enigmatico girovago stava vivendo un opprimente connubio di emozioni: dalla tristezza, alla paura, alla solitudine, alla sofferenza.

Come un fulmine a ciel sereno, tremendi momenti gli vennero alla mente, ovvero gli istanti che precedettero l' avvento di Dream Of Paradise Nexus.
Quelle urla di paura, quell' assillante sentimento di oppressione, quell' assoluta impotenza dinnanzi ad un destino già segnato.
Stremando: un' ombra stava tremando.

Nei suoi momenti più persi, una delle sfere luminose, ovvero quella gialla, smise di roteare, sussurrandogli:

"Non combatterlo. Lascia che scorri."

Subito dopo, la sfera riprese a rotare assieme alle sue 2 gemelle, lasciando un' ombra pensierosa in assoluto silenzio.
Fu allora che 3 frasi precise, udite nel corso della sua vita, rimbombarono, come un' eco, nella mente del viandante:

"Solo dopo aver toccato il fondo, abbiamo una spinta per poter risalire."

Il viaggiatore chiuse gli occhi, abbandonando tutte le sue preoccupazioni, e mettendosi a meditare.

"Siamo capaci di molto di più di quello che crediamo."

L' ombra sospirò, unendo le braccia.

"Il potere viene in risposta ad un bisogno, non ad un desiderio"

La misteriosa ombra continuò a mediare, e man mano trascorsero dei secondi, e poi dei minuti.
Essa aveva perso tutto, ma ciò nonostante era calma, e stava dominando la sua anima.

L' ombra, mantenendo gli occhi chiusi, si alzò, e in uno stato di meditazione assoluta iniziò a danzare nel regno del nulla.
Di colpo, delle piccole luci dorate vennero rilasciate dal corpo del viaggiatore, avvolgendolo armoniosamente e poi esplodendo, con dei botti che non fecero alcun rumore, e che si diffusero in aria.

OMNISPHERE -The Superior Omen- [Atto III: Anima]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora