Capitolo 5

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Tutto buio: tutto intorno a lei era scuro. Era riuscita a capire che si trovava in una stanza piccola e fredda, probabilmente in un sotterraneo, ma non sapeva dire il luogo in cui si trovava. Ad un certo punto una piccola porta si spalancò, rivelando una figura incappucciata che fece cenno ad Hermione di seguirla; la giovane, titubante si alzò e iniziò ad incamminarsi verso l'uscita, seguendo quella figura, e dopo qualche minuto si trovò all'ingresso di una sala dove all'interno vide Voldemort e Bellatrix. Appena notò queste presenze si bloccò, intenta a non entrare, ma purtroppo fu spinta con violenza da un mangiamorte verso il centro della stanza. A questo punto Voldemort si girò verso un uomo e gli fece un cenno con il capo così che quest'ultimo uscì dalla stanza per rientrare subito dopo con due ragazzi bendati: erano Harry e Ron.
Hermione, con le lacrime agli occhi chiese:
~Cosa vuoi da loro? Non ti bastavo io?~
Voldemort, preso alla sprovvista da quella domanda, rise di gusto per poi esclamare
~Ti facevo più intelligente Mezzosangue. Falli avvicinare e porgi la bacchetta alla ragazza.~
Bellatrix scattò e avvicinò Harry ad Hermione facendolo mettere in ginocchio davanti a lei, mentre si portò dietro Ron, fino al Signore Oscuro.
~Bene ragazzina. Ora tu ucciderai Potter o dirai addio al tuo amico rosso~disse con tono aspro. Hermione, sconvolta, si girò prima verso Harry e poi verso Ron, infine prese la bacchetta e la girò verso sè stessa tremando...
In quel preciso istante la grifona si svegliò, in un bagno di sudore, nella sua stanza da prefetto. Pur sapendo che era stato tutto solo un brutto sogno, visto che Voldemort era stato distrutto l'anno prima da Harry, era sconvolta. Decise quindi, che sarebbe stato meglio prendere una boccata d'aria, così si infilò una vestaglia e sgusciò di soppiatto fuori dal quadro della Signora Grassa.
Camminò senza avere una meta ben precisa, finché non si trovò sulla riva del Lago Nero. Si sedette su una roccia pensando ai suoi amici e quanto fosse strano essere lì senza di loro: ovviamente c'era Ginny, a cui voleva molto bene, ma non era la stessa cosa. Immersa nei suoi pensieri, non si accorse che dietro di lei c'era qualcuno; e quel qualcuno aveva i capelli biondo platino.

***

Draco non riusciva a prendere sonno, così rinunciò ed uscì a fare una passeggiata. Voleva andare lontano dal castello, e scelse quindi il Lago Nero. Gli era sempre piaciuto quel luogo, era tranquillo, silenzioso e soprattutto isolato. Arrivato lì, si mise, come al suo solito, seduto sotto l'albero più grande e più vecchio di tutti. Era lì da qualche minuto a pensare a come sarebbero andate le cose dopo la scuola, quando una presenza attirò la sua attenzione.
Istintivamente si alzò e le andò vicino.
~Anche tu qui mezzosangue? Cosa c'è? Non riesci a prendere sonno?~
Hermione, risvegliata dai sui pensieri e pensando di essere completamente sola, si girò di scatto, scossa per la sorpresa.
~ Malfoy! Non mi aspettavo si trovarti qui. Comunque sì, ho fatto un incubo...Oddio sono così sola che stavo per aprirmi con te~
~Già.... e io non ci tenevo. Comunque questo è il mio posto felice, potresti andartene?~
~Non so da che mondo tu venga Malfoy, ma questo è dal primo anno il mio posto felice. Venivo sempre qui quando litigavo con Harry e Ron, quando tu mi chiamavi duramente Mezzosangue, quando succedeva qualcosa di spiacevole, io venivo qui a piangere da sola, come ho fatto questa notte~disse abbassando lo sguardo per non far vedere gli occhi pieni di lacrime.
Draco, appena sentì la voce della ragazza tremare, si allontanò per tornare sotto l'albero, ma dopo appena qualche passo tornò indietro e si mise seduto accanto ad Hermione. Ci furono interminabili minuti di silenzio, fino a quando Draco lo interruppe: 
~Mi dispiace sai~ disse guardando da un'altra parte
~Per cosa?~ chiese Hermione girandosi verso di lui
~Per tutto! Per gli anni in cui ti chiamavo Mezzosangue, per essere stato una delle cause per quella scritta sul braccio  che ti dovrà accompagnare per la vita. Scusa~disse lui, ora girandosi verso la grifona, che disse un semplice
~Non preoccuparti, so che non avevi scelta.~
Draco si girò dall'altra parte per non far vedere il debole sorriso che gli si era comparso sul viso. Poi disse con il suo solito ghigno
~Ora, solo perché mi sono scusato, non vuol dire che diventeremo amici, ci tenevo solo a farti sapere che mi dispiace.~
~Non ti preoccupare, quando noi diventeremo amici, la Umbridge sarà simpatica~ disse facendo una smorfia verso Draco. E aggiunse:
~Sarà meglio che vada ora. Ho sentito che Gazza fa delle ronde anche fuori dal castello. Se fossi in te, tornerei in camera.~
~Grazie~
~A te~ detto questo Hermione si avviò verso la Sala Comune dei Grifondoro, stando attenta a non farsi vedere dal sorvegliante. Arrivata in camera, si infilò nel suo caldo letto e si lasciò cullare da Morfeo.
Draco al contrario, appena entrato in stanza, non si era messo a dormire bensì a bere due bicchieri bottiglia di Whisky incendiario portata da casa. Doveva distrarsi, non voleva pensare ne al suo passato e tanto meno al suo futuro: voleva vivere il presente come se fosse la cosa più preziosa al mondo. Dopo vari pensieri confusi, si addormentò sulla poltrona, davanti al camino, nella sua stanza da prefetto. Gli piaceva decisamente di più essere in camera da solo, così non aveva scocciature con i compagni, ma soprattutto poteva portarsi, a qualunque ora del giorno e dalla notte, ragazze in camera senza avere timore che un suo compagno potesse entrare da un momento all'altro.

***

La notte passò in fretta, e alle prime luci dell'alba un giovane serpeverde fu svegliato dalla luce che entrava dalla finestra. Mugugnando si spostò rapidamente dalla poltrona al letto, ancora tutto vestito, per poi riaddormentarsi. Anche Hermione si svegliò presto, ma non per lo stesso motivo: aveva puntato la sveglia alle sette, per avere tutta la calma possibile per prepararsi e sistemare i libri nella borsa. Guardando il nuovo orario scolastico, notò che alle prime due ore ci sarebbe stata la lezione di Pozioni con i serpeverde, così, sbuffando uscì dalla stanza e si diresse verso la Sala Comune per leggere, aspettando che Ginny scendesse. Mezz'ora dopo la rossa fece il suo ingresso in Sala, sbadigliando. Hermione le si fiondò subito addosso:
~ Ginny sei in ritardo! La colazione è già iniziata!~
~Scusa Herm ma ieri ho fatto tardi, mi sono vista con Blaise e non mi sono accorta dell'orario~
~Se questa è la ragione, sei perdonata al centouno percento!~ disse abbracciando l'amica
~Allora sarai felice, abbiamo due ore con le serpi tra poco.~
~Sì lo so, e a tal proposito ti volevo chiedere se posso mettermi seduta vicino a Zabini...se per te non è un problema~
~Certo che puoi Ginny! Non mi devi chiedere il permesso. Dda quando ti sei lasciata con Harry meriti di essere di nuovo felice! Io mi siederò vicino a qualcun altro, tranquilla!~ rispose abbracciando la rossa
~Grazie!. Sapevo che avresti capito. ~ detto ciò le due amiche si avviarono in Sala Grande per la colazione.

Blaise e Draco scesero tardi perché quest'ultimo aveva impiegato troppo tempo per prepararsi, e Zabini ovviamente lo aveva aspettato. Scendendo le scale, poco prima dell'ingresso della Sala Grande, Blaise si fermò:
~Non è bellissima? Oggi a Pozioni voglio stare vicino a lei!~
~Ma di chi diavolo parli?~chiese Draco che seguendo lo sguardo dell'amico, vide in lontananza la Wealsey.
~Aaahhh...ora è  tutto più chiaro! Potresti avere di meglio ma se sei convinto tu...~
~Decisamente convinto Dra! Ora andiamo o faremo ancora più tardi~
Detto questo si avviarono al loro tavolo ma, prima di sedersi, Malfoy alzò lo sguardo verso il tavolo dei grifoni, dove una certa ragazza lo stava osservando muoversi con grazia.

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