~Allora hai scoperto qualche cosa?~
~In base ai registri, sta nella camera C153, con: Marietta Edgecombe, Mandy Brocklehurst, e Lisa Turpin. Sono tutte ragazze che frequentano Aritmanzia con Grifondoro. Peccato che noi non siamo iscritti a quel corso~
~Non importa, non mi serve parlare con Audrey. Devo trovare la parola d'ordine di oggi. E ho già in mente a chi chiedere~
~ Gin ce la fai da sola? Dovrei andare agli allenamenti~
~Sì non c'è problema Bla, tu vai, appena hai finito ci vediamo, così ti aggiorno~
~Sei la migliore!~
~Lo so, a dopo. Abbiamo tutti e due del lavoro da fare~
~A dopo splendore~ così i due si separarono, lui prese il corridoio per gli spogliatoi, mentre lei quello per l'esterno. C'era un solo posto in cui la sua fonte poteva essere quando non aveva lezione. La Foresta Proibita.
Quel pomeriggio faceva particolarmente caldo rispetto al solito, le varie finestre del castello riflettevano il sole, producendo un meraviglioso gioco di luci sul prato. Il Lago Nero aveva perso il suo aspetto misterioso, l'acqua, con il riflesso della luce sembrava quasi trasparente. Farfalle bianche e uccellini volavano indisturbati tra gli alberi del giardino. L'ingresso della foresta era invece tetro come al solito, così Ginny sfilò la bacchetta dai pantaloni, pronta per l'utilizzo. Varcò la soglia. La luce del sole era sparita, gli alberi troppo alti e fitti non permettevano che passasse, lasciando posto alla nebbia. Più camminava, più questa si faceva fitta, accompagnata da scricchiolii e rumori ambigui. Camminava assorta quando i sassolini per terra iniziarono a tremare. Centauri. Se l'avessero vista non avrebbero esitato e trafiggerla con le frecce. Non poteva nascondersi perchè erano ormai troppo vicini quindi si abbassò dietro ad un cespuglio. Qualche istante dopo una voce roca e profonda parlò:
~Chi è là? Fatti vedere o faremo fuoco~ Ginny dovette alzarsi
~Scusi Fiorenzo, sono Ginny Weasley, studentessa dell'ultimo anno di Grifondoro. Non ci siano mai incontrati prima, e non volevo darvi problemi, sto cercando una persona, ma non so dove sia il rifugio dei Thestral~
~La conosco bene giovane Weasley, per il momento non faremo fuoco ma le consiglio di andarsene dal nostro territorio. I Thestral stanno ad Ovest~
~Molte grazie, mi ci reco subito~ senza salutare le creature magiche incominciarono a correre.
Camminando verso Ovest iniziò a sentire i nitriti degli animali. Dietro ad una grande quercia riuscì ad intravedere una ragazza che nutriva un cucciolo: indossava la divisa di corvonero, lunghi capelli biondi e occhiali talmente strambi da sembrare totalmente normale nel contesto attorno.
~Luna, menomale, finalmente ti ho trovata~
~Oh ciao Ginevra. Di cosa hai bisogno?~
~Perché dovrei aver bisogno di qualcosa?~
~Non lo so ma deve essere importante visto che mi sei venuta a cercare dentro la foresta. Evidentemente non poteva aspettare~
~Ho bisogno di un favore. E' importante e non potevo aspettare fino a domani quando ci saremmo incontrate in biblioteca~
~Allora sentiamo di cosa hai bisogno~
~Devo sapere la parola d'ordine di oggi della tua Sala Comune~
~Oh, e come mai?~
~Vorrei dirtelo ma non posso, devi solo fidarti di me~
~Ok. ma mi raccomando di fare attenzione e di non mettermi nei guai. Ti verrà posto un questo indovinello:
"La mia vita può durare qualche ora
Ciò che produco mi divora
Sottile, son veloce
Grossa, son lenta,
Ed il vento molto mi spaventa". La risposta è La Candela~
~Grazie sei la migliore, davvero!~
~Non c'è problema. Mi fido di te. Poi, quando potrai, me lo spiegherai. Ho la certezza che non mi stai mentendo~ e vedendo l'espressione confusa dell'amica proseguì:
~Quando una persona mente, tende ad avere molti Gorgosprizzi nel cervello. Tu in questo momento non ne hai neanche uno~
~Ah! Interessante, non lo sapevo. Ora scusami ma devo davvero scappare agli allenamenti dei serpeverde~
~Certo, la tua nuova fiamma. Vai pure, io sono in ottima compagnia~ salutò la bionda.
Uscita dalla Foresta Proibita il clima ritornò lo stesso. Camminava a passo svelto tra i prati per raggiungere le tribune del campo. Goccioline di sudore si formarono sul suo collo, e le guance diventarono rosse pr il caldo. Probabilmente anche per l'ansia. Arrivata, le scope erano già a terra, e i ragazzi nello spogliatoio. Blaise fu il primo ad uscire
~Hey, hai scoperto la...tu sai cosa?~ si interruppe quando vide uscire dei coetanei della medesima casa di Luna.
~Sì, e siamo già in ritardo! Muoviti! Sai che qui parlano anche i muri, stiamo già rischiando tanto~
~Sì scusa andiamo~
La Sala Comune di corvonero si trovava nella torre opposta a quella di grifondoro, nel lato ovest del castello. L'ingresso era formato da una lustra porta nera, priva di maniglia e serratura. Per accedervi, appunto, serviva rispondere ad un indovinello posto dal baracchino di bronzo. Quando questo espose l'indovinello, Ginny tutta fiera rispose:
~È ovviamente la candela~ la porta di spalancò con un colpo secco, e rivelò la spaziosa e circolare Sala, dove vi erano finestre ed archi, e sulle pareti c'erano drappi di seta blu e bronzo. Il soffitto a cupola era decorato con un affresco raffigurante il cielo notturno, da cui pendevano meravigliosi lampadari di cristallo. Era arredata con molte librerie e scaffali che traboccano di libri. Al centro, divani e poltrone tinteggiate di blu, con davanti lunghi tavoli di legno scuro. Posta davanti alla porta c'era una statua di legno bianco levigato, rappresentante la fondatrice Priscilla Corvonero.
~Allora, tu dovrai rimanere qui di vedetta, nel caso ritorni qualcuno. Io vado a cercare qualunque cosa ci possa far capire cosa ha in mente quella ragazza~
~Ok, ma fai attenzione, non sappiamo se per tenere alla larga occhi indiscreti possa aver fatto qualche fattura~
~Tranquillo~ lo rassicurò lei mentre si iniziava ad incamminare verso la scalinata che conduceva alle stanze delle studentesse.
~Allora, C149, C150, C151, C152...ah! Eccola C153!~
Per aprire la piccola porta marrone davanti a sè, tirò fuori la bacchetta dai pantaloni. Pronunciando semplicemente un <Alohomora> la piccola porta si aprì consentendole di entrare nella stanza quadrupla. Si accorse subito però, che non c'erano quattro bauli e solo tre delle quattro scrivanie erano piene; l'armadio dritto davanti a lei aveva le antine spalancate così come la finestra, il cui vetro era stato rotto e molti pezzi erano sparsi sul pavimento. Sembrava che qualcosa l'aveva sfondata, o meglio qualcuno. Un brandello di mantello nero corvino sventolava su una punta di vetro. Correndo tornò al piano di sotto:
~E' fuggita! Forse aveva capito che qualcuno la indagava su di lei!~
~Cazzo e adesso?~
~Non ne ho idea Bla.~
~Secondo me dovremmo parlarne con la preside. Lei è una grande maga, di sicuro saprà cosa fare~
~Prima abbiamo bisogno di prove, altrimenti potrebbe non crederci. Non sappiamo se lei sia davvero un pericolo e che tipo di pericolo possa essere. Dobbiamo essere cauti~
~Facciamo comme dici tu, sembri convinta. E poi la donna ha sempre ragione~ disse strizzando l'occhio
~Non sto scherzando Zabini, e non dovresti farlo neanche tu!~ esclamò Ginny in tono rimproverante, misto tra l'arrabbiato e il deluso.
~Ok ok, scusa! Non ti arrabbiare. Cercavo di rendere l'aria più leggera.~
~Bè tentativo fallito! Se non ti è ancora ben chiaro i nostri migliori amici sono in pericolo. E forse, dico forse, avevamo trovato un briciolo di traccia, ma non siamo stati abbastanza veloci e questa è sparita!~
~Non mi starai per caso dando la colpa?~
~No, dico solo che gli allenamenti sono meno importanti della vita di due persone~
~Lo sai che è così anche per me, ma non essendo sicuri della pista, pensavo di potermi preparare bene per le selezioni~
~Fai come ti pare. Io me ne vado~ senza salutare uscì di volata dalla Sala Comune e scomparve nei corridoi.
Un temporale primaverile era alle porte. Le gocce iniziavano a cadere pesanti sull'erba, battendo anche sulle finestre delle stanze. Un'ombra si muoveva sulla collina del Platano Picchiatore. Audrey, avvolta nel mantello logoro e senza guardarsi indietro, si smaterializzò a quello che era divetato la base dell'operazione.
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I Restart With You || Dramione
FanficLei riuscì a trovare la luce nel suo cuore, una luce ormai sepolta da anni e riuscì ad abbattere il muro che lo separava da tutto e tutti, salvandolo dal buco nero in cui stava lentamente sprofondano.