MERCI, ANDRÉ!

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POVS MARINETTE

«sono una fallita!»

"Fallita" parola associata ad angoscia e timore di mostrare i propri e veri sentimenti, mostrare quella tenacia e quella voglia di combattere tutti quei maledetti rimorsi.

Perché deve essere così difficile, perché la vita creata da un unico Dio non possa filare liscia come l'olio.
Dopo l'ammirevole aiuto di Plagg Parigi aveva più che bisogno di Ladybug.
Papillon era sempre più in attacco ed ormai eravamo arrivati a quasi 10 super cattivi in due o tre giorni circa in giornata.

«Marinette, alzati!!!» sentí urlare « altri cinque minuti!» risposi, la testa sotto il cuscino, telefono alla portata di mano e tamburi sonanti fin dentro i timpani.

Era la solita giornata, ormai monotona, ma allo stesso tempo noiosa;
Oggi non c'era scuola, perché avevano organizzato una manifestazione per i supereroi, sapevo che non volevo toccare l'argomento, ma Tikki sostenne che stavo recitando, ma non era così.

Marinette era lì su quel soffice poggio erboso, lì al parco distesa in mezzo alla natura alla luce del sole che ammirava con maestosità dei fiori di eucalipto.
Ad un tratto un pallone da calcio le colpì la nuca, si fece male, ma non era doloroso.
«Scusami, tanto!» annunciò il ragazzo aiutandola.

« Tranquillo, non è niente... appoggiò la mano sulla nuca.

« Piacere Yvan!» disse il ragazzo intimidito.
«Piacere Marinette, sono felice di conoscerti anche se non è stato un bel incontro. » rispose beffarda.

Invitò Yvan a sedersi e fare un piccolo spuntino, aveva appena sfornato dei croissant, erano ancora caldi, quindi si poteva assaporare tutto il dolce aroma.
Allungò la mano per prenderli e notò che Yvan continuava a fissarla come se non esistesse un domani.

«Tutto bene?...» chiese Marinette intimorita.

Quest'ultimo non le diede risposta, era alquanto strano visto che negli ultimi dieci minuti che erano stati insieme non la smetteva di borbottare.

Gli offrì nuovamente un altro croissant visto che l'altro l'aveva ormai finito, ma lui si alzò e scappò via come un bambino in fretta e furia; non cercò di seguirlo o tanto meno di fermarlo, non lo conosceva fino in fondo quindi si arrese e annullò quella sintetica amicizia che stava nascendo.

Intanto era quasi calata la sera, e mentre camminava per le dolci, tiepide strade di Parigi sentì dire:

«Indovina chi sono?»

Cercò di ricordarsi la voce e ci riuscì, aveva gli occhi bendati con le dolci mani di Adrien, si girò di scatto e gli rubò un bacio.

«Mi hai fatto prendere uno spavento, pensavo che fosse un nemico!» rispose Marinette prendendolo per mano.

I due si affrettarono a sedersi su una panchina appartata per decidere come passare la loro serata.

«E adesso, che facciamo?» disse sorridendo Adrien, stiracchiandosi.

«Non so...ma un'idea ce l'avrei...» disse facendo segno.

Laggiù c'era un carretto di gelati, non uno qualsiasi, ma gli gelati del fantastico "André"!

« Di nuovo? Ormai lo facciamo ogni giorno...» brontoló Adrien.

«Un ultimo gelato. Dai! Solo oggi, ti supplico!» disse Marinette facendosi convincere con un bacio.

«Ah!» fece un sospiro «Va bene!» sussurrò Adrien mentre si dirigevano da André.

«Bonsoir, Madame e Monsieur!» disse André aprendo le braccia.

«Il bello e forte Adrien e la dolce simpatica  Marinette! Voi siete sempre la mia coppia preferita. » urlò accogliendoli graziosamente.

«Per te signorina, pesca rosa come le sue labbra e menta come il colore dei suoi occhi!» le suggerì.

«Per te giovanotto, fragola con scaglie di cioccolato, mora come il nero dei suoi capelli, poi mirtillo come il blu del suo sguardo!» concluse André.

Salutarono il dolce homme glace e andarono via a braccetto.
I due si diressero di corsa sul traghetto prima che partisse e che li lasciasse da soli come dei cretini.
Si girò verso il ragazzo intimidito e domandò:

«Adrien ti va di prendere un po' di zucchero filato?» disse Marinette inconsciamente.

«Ancora? Ma adesso hai mangiato tre palline di gelato!» urlò arrabbiato Adrien.

«Ma ho fame!!!! Dai non ti costa niente! » ripeté a cantilena.

«Eh va bene, sembri proprio un di quelle bambine che fanno dolcetto scherzetto » concluse Adrien.

Salve gente!

Spero che questa storia vi sia piaciuta!

Volevo dirvi grazie per tutto il supporto e soprattutto grazie per esserci sempre.

Al prossimo capitolo, I love you!

-Gerry

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