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Will si mise una mano davanti alla bocca e tossicchiò incrociando il mio sguardo. Quell'imbarazzo che si scorgeva poco prima nei suoi occhi era sparito, oppure era semplicemente bravo a nasconderlo. In quel momento di silenzio decisi di sfruttare le mie nuove potenzialità di Licantropo. Avevo un super udito, tecnicamente, quindi non mi restava che usarlo, per provare a sentire le pulsazioni del cuore. "O la va, o la spacca" pensai. 

Nessuno mi aveva mai insegnato a farlo, quindi provai ad immaginare. Tentai di isolarmi dal resto, concentrandomi su qualcosa... Eccolo. Trovato. Anzi, trovati. Sette cuori pulsanti. Tutti i battiti regolari, tranne quello di James. "Non voltarti, non voltarti, non voltarti..." E mi voltai. Ti pareva. Lui divenne paonazzo e abbassò lo sguardo. Tornai a fissare mio fratello. 

- Hem... Allora. - attaccò. - C'è una cosa un tantino scioccante che dovresti sapere... -

- Più scioccante di essere un lupo mannaro circondata da altri lupi mannari? Sono preparata. - sorrisi, sicura di me. Forse anche un po' troppo sicura. 

- Dunque... - ci stava girando intorno. Non voleva dirmelo... Ma poi si decise. - come già saprai, io sono nato licantropo e i nostri genitori mi hanno abbandonato. Però poi... hanno deciso di non "commettere più quell'errore" e così... Abbiamo un'altra sorella. O meglio, avevamo. La tua gemella era come me. E allora... l'hanno fatta fuori. - Gli fremevano le mani per la rabbia, le lacrime che minacciavano di sgorgargli dagli occhi da un momento all'altro. - Poi in qualche modo, il suo nome si è confuso con il tuo... o viceversa. -

- Come fate a sapere questo. - la mia non suonò come una domanda. In quel momento, solo in quel preciso momento, dopo essere stata con loro per quasi un giorno, concepii una domanda. Be', forse più domande. Ma il succo era... Perché cavolo mi stavo fidando di loro? Probabilmente era stato Will, o qualcun'altro, a mordermi, non potevo nemmeno essere sicura che non mi avessero mentito. Magari mi avevano drogata e mi ero sognata James trasformato in lupo. E poi, quella storia di mia sorella, scambiate, Will mio fratello. Siamo seri. La bocca mi si era ridotta aduna linea dritta e sottile, del sangue accennava a fuoriuscire dai tagli sulla mia mano, causati dagli artigli. James si alzò e si diresse verso un baule conservato in un angolo della stanza. Il ragazzo sollevò il coperchio ed estrasse un foglio dalla pila di carte di giornale accatastate lì dentro. Ritornò al tavolo e mi porse la pagina. Era un'articolo del duemilasei. Iniziai a leggere ad alta voce: 

- Neonata ritrovata nella neve, la testa spaccata a metà. Identificata con il nome di Malia Lawrence, i genitori sono spariti dalla circolazione nel giro di poche ore. Decesso tra mezzanotte e le tre. - non riuscii a continuare. L'avevano uccisa. Solo perché era un licantropo... L'avevano uccisa. Anche se non si fosse trattato di mia sorella, avevano pur sempre ucciso una bambina, il cui unico crimine era quello di essere nata licantropo.E l'avevano uccisa! Ma avevano pagato, almeno. Strinsi i denti, sentivo i canini allungarsi e le unghie nella pelle... Una mano, calda, mi strinse il braccio. Thomas. Inspirai. Espirai. Cercai di calmarmi. Lasciai cadere il foglio sul tavolo e guardai Will. Sembrava sul punto di dire "sei tu, Malia" ma si trattenne. Evidentemente aveva capito che mi avrebbe fatta irritare ancora di più. 

Mi girai a guardare il cielo fuori dalla finestra. Ci trovavamo al terzo piano, gli altri tetti delle abitazioni di New York oscuravano parzialmente il sole. Nel vetro impolverato vidi il mio riflesso. Non ero più io. Anzi, meglio dire che la persona che er stata fino a poco prima non ero io. Quasi quasi ero felice di non essere più Emily. Non mi piaceva la vecchia me. Debole, sola, indifesa, dimenticata da tutti. Ora ero Malia, ammesso che tutta quella storia fosse vera. Forte, con degli amici (ancora da accertare...), una famiglia (o almeno in parte) e non più indifesa.

Ero cambiata dentro. Però, infondo, un po' della vecchia Emily sarebbe sempre rimasto in me: le risate, i sorrisi, le lacrime, i momenti tristi, i ricordi, il dolore e tutto quello che avevo vissuto. Tutto sarebbe rimasto, sebbene fossi ormai un'altra versione di me. Più forte e più sicura. Però... perché i miei mi avevano sempre chiamata Emily? Possibile che non si fossero accorti che non ero un licantropo? Be', avrei dovuto chiederglielo direttamente, ma dato che erano morti, quella sarebbe finita nella lista delle domande senza risposta. 

Remember who you areDove le storie prendono vita. Scoprilo ora